Modena – Grande successo del corteo per la Palestina promosso da RSU e delegati metalmeccanici.

Lo Stato britannico usa il pugno di ferro contro la solidarietà alla Palestina – Appoggiamo la risposta dei comunisti!
4 Novembre 2023
Accordo UAW: cosa si è ottenuto con lo “Stand-Up strike”?
8 Novembre 2023
Lo Stato britannico usa il pugno di ferro contro la solidarietà alla Palestina – Appoggiamo la risposta dei comunisti!
4 Novembre 2023
Accordo UAW: cosa si è ottenuto con lo “Stand-Up strike”?
8 Novembre 2023
Mostra tutto

Modena – Grande successo del corteo per la Palestina promosso da RSU e delegati metalmeccanici.

di Sinistra Classe Rivoluzione – Modena

 

I compagni di Sinistra Classe Rivoluzione a Modena hanno organizzato una campagna all’interno della FIOM sindacato metalmeccanico della CGIL in solidarietà con il popolo palestinese, e in particolare a sostegno di un appello lanciato dalle organizzazioni sindacali palestinesi. Durante la manifestazione del fine settimana, 2.000 lavoratori e giovani, sia immigrati che italiani, hanno sfilato insieme in una manifestazione combattiva dimostrando la loro piena solidarietà con il popolo palestinese, chiedendo la fine dei bombardamenti e dell’occupazione israeliana.

Numerosi delegati FIOM ie Rsu modenesi e di altre aprovince hanno risposto alla campagna dei compagni. Tra gli aderenti c’erano le rsu degli stabilimenti Ferrari e Maserati. Anche diverse altre organizzazioni hanno dato il loro sostegno all’appello.

La manifestazione è partita alle 15 di sabato da Largo Sant’Agostino, nel centro di Modena, e ha sfilato sotto lo slogan “Palestina libera” per concludersi in Piazza Matteotti.

Pubblichiamo di seguito il testo dell’appello per la manifestazione e i suoi firmatari, l’ordine del giorno presentato dai nostri compagni all’Assemblea generale della Fiom di Modena e l’appello dei sindacati palestinesi.

 


CORTEO PER LA PALESTINA –
SABATO 4 NOVEMBRE ORE 15.00 –
LARGO S.AGOSTINO – MODENA

Da alcune settimane nelle piazze di tutto il mondo – da Parigi ad Amman, da Londra a Rabat o a New York e ben oltre – milioni di giovani e lavoratori si stanno giustamente mobilitando contro i bombardamenti dell’esercito israeliano su Gaza ed in solidarietà col popolo palestinese.

È necessario fare vivere anche a Modena una mobilitazione per la fine dei bombardamenti, contro l’invasione di Gaza ed anche contro l’occupazione israeliana sui territori palestinesi.

La responsabilità per la situazione attuale ricade sulle spalle dell’imperialismo israeliano (e statunitense) ed il nostro sostegno va interamente al popolo palestinese, oppresso ed in lotta da molti decenni per la sua liberazione. Da un lato, infatti, c’è uno stato potente, con un forte esercito che ha a sua disposizione le tecnologie più avanzate. E dietro a questo stato c’è la potenza imperialista più forte sul pianeta, gli Stati Uniti. Dall’altra parte, c’è un popolo oppresso, in una posizione molto più debole, che da decenni viene umiliato dallo stato sionista di Israele ed a cui viene negato persino il diritto fondamentale ad una propria nazione. In tale contesto, siamo fermamente dalla parte degli oppressi, cioè dei palestinesi, ai quali riconosciamo il diritto alla resistenza nella lotta per la propria autodeterminazione.

Il popolo palestinese ha subito decenni di occupazione mentre quelli che oggi si stracciano le vesti guardavano da un’altra parte o partecipavano alla farsa del “processo di pace”, che in trent’anni non ha dato un solo metro quadrato di terra ai palestinesi, anzi.

Non da ultimo, ci opponiamo alla politica del governo italiano, allineato servilmente al governo sionista di Netanyahu ed alla NATO. Per queste ragioni, come studenti e lavoratori, lanciamo per sabato 4 novembre un corteo per le strade di Modena per affermare con forza: no all’invasione di Gaza! Stop occupazione! Palestina libera!

Promotori:

Francesco Giliani- Rsu Flc Selmi
Rsu Fiom Motovario
Rsu Fiom Ferrari
Rsa Fiom Maserati
Rsa Fiom Cnh
Rsu Fiom Bosch Nonantola
Rsu Fiom Annovi Reverberi
Rsu Fiom OMR
Rsu Fiom Pfb
Mohamed Rizki – Rsu Fiom Lamieral
Francesca Corcione, Roberto Mariuzzo, Vincenzo Bottigliero – Rsu Fiom Wam
Antra Abdenbi, Luca Lanzi – Rsu Fiom Manitou
Carletto Vezzali – Rsu Flai Globalcarni
Ermanno Panciroli – Rsa FP Gulliver
Raffaele Signoriello – Rsu Fiom Otis
Maria Franchini RSU Flai Caseifici Granterre
Collettivo Studenti Autorganizzati Modena

Adesioni: SinistraClasseRivoluzione Modena, Alkemia, Comitato per non dimenticare-odv, comunità islamica di Modena e provincia, Unione Popolare, Cobas scuola Modena.

 

 


Ordine del giorno presentato all’Assemblea Generale della Fiom-Cgil di Modena

L’ultimo giorno di occupazione sarà il primo giorno di Pace

L’AG della Fiom di Modena riunita in data 24 ottobre, relativamente alla grave crisi esplosa in Medio Oriente, ribadisce:
1) il pieno sostegno alla lotta del popolo palestinese e al suo diritto alla autodeterminazione

2) la necessità della fine immediata non solo dei bombardamenti ma anche dell’occupazione israeliana sui territori palestinesi

3) il diritto alla resistenza contro lo Stato d’Israele che dalla Nakba del 1948 opprime la popolazione palestinese.

4) la difesa di Gaza contro le politiche genocide e di pulizia etnica che sta praticando il governo Nethanyau

5) la condanna del sionismo e del fondamentalismo islamico e rivendica la necessità dell’unità del proletariato palestinese ed israeliano contro il comune nemico responsabile di questa situazione, il governo sionista di Netanyahu.

6) il contrasto alle posizioni del governo italiano che sulla crisi mediorientale, come già su quella Ucraina, esprime un allineamento servile alle politiche atlantiste, pericoloso per  la pace e l’interesse del Paese e delle classi lavoratrici
In virtù di ciò, L’AG impegna l’organizzazione a partecipare convintamente a tutte le iniziative in difesa della Palestina, contro ogni ipotesi di equidistanza tra oppressi e oppressori e chiede alla Cdl di Modena di esprimersi nella stessa direzione.

L’ordine del giorno ha ricevuto 23 voti a favore, quello contrapposto della segreteria Fiom 39

 


 

UN APPELLO URGENTE DAI SINDACATI PALESTINESI: PORRE FINE A OGNI COMPLICITÀ, FERMARE L’ARMAMENTO D’ISRAELE

APPELLO ALL’AZIONE

Israele pretende che 1,1 milioni di palestinesi evacuino la metà settentrionale di Gaza, sottoponendoli nel frattempo a un costante bombardamento. Questa mossa spietata fa parte del piano di Israele, supportato da un sostegno incondizionato e dalla partecipazione attiva degli Stati Uniti e dalla maggior parte degli Stati europei, che consiste nel portare avanti un atroce massacro senza precedenti contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza. Una vera e propria pulizia etnica. Da sabato Israele ha bombardato in modo indiscriminato e intensivo Gaza, tagliando il rifornimento di carburante, elettricità, acqua, cibo e forniture mediche. Israele ha ucciso più di 2.600 palestinesi, inclusi 724 bambini, radendo al suolo interi quartieri, cancellando intere famiglie e ferendo più di 10.000 persone. Esperti di diritto internazionale hanno cominciato a mettere in guardia la comunità internazionale riguardo gli atti genocidio compiuti da Israele.

In altre parti, il governo di estrema destra di Israele ha distribuito più di 10.000 fucili ai coloni estremisti nella Palestina del ’48 e nei territori occupati della Cisgiordania per facilitare i loro attacchi e i pogrom contro i palestinesi. Le azioni, i massacri e la retorica di Israele indicano l’intenzione di attuare una seconda Nakba, espellendo il maggior numero possibile di palestinesi e creando un “Nuovo Medio Oriente” in cui i palestinesi vivano in perpetua sottomissione.

La risposta degli Stati occidentali è stata di completo e totale sostegno allo Stato di Israele, senza nemmeno un cenno all’applicazione del diritto internazionale. Ciò ha amplificato l’impunità di Israele, concedendogli il via libera per condurre la sua guerra genocida senza limiti. Oltre al sostegno diplomatico, gli Stati occidentali stanno fornendo armamenti a Israele, autorizzando le attività delle aziende d’armi israeliane entro i loro confini.

Mentre Israele intensifica la sua campagna militare, i sindacati palestinesi fanno appello ai nostri corrispettivi a livello internazionale e a tutte le persone di coscienza affinché pongano fine a qualsiasi forma di complicità con i crimini di Israele – e in modo urgente fermare il commercio di armi con Israele, così come tutti i finanziamenti e la ricerca militare. Il momento per l’azione è adesso: è in gioco la vita di milioni di palestinesi.

Questa situazione critica e genocida, può essere evitata solo attraverso il supporto e la crescita della solidarietà internazionale con il popolo palestinese, in modo da frenare la macchina da guerra israeliana. Abbiamo bisogno che agiate immediatamente – ovunque siate nel mondo – per impedire l’armamento dello Stato israeliano e delle aziende coinvolte nell’infrastruttura del blocco. Ci ispiriamo alle mobilitazioni precedenti dei sindacati in Italia, Sudafrica e negli Stati Uniti e a simili mobilitazioni internazionali contro l’invasione italiana dell’Etiopia negli anni ’30, la dittatura fascista in Cile negli anni ’70 e altrove, dove la solidarietà internazionale ha posto un freno alla brutalità coloniale.

Ci appelliamo a tutti i sindacati nei settori industriali pertinenti di:

  1. Rifiutare di costruire armi destinate a Israele.
  2. Rifiutare di trasportare e agevolare il trasporto di armi verso Israele.
  3. Approvare mozioni nel loro sindacato in tal senso.
  4. Intraprendere azioni contro le aziende coinvolte nell’attuazione del brutale ed illegale assedio Israeliano, specialmente se hanno contratti con le vostre istituzioni.
  5. Fare pressione sui governi per porre fine al commercio militare con Israele e, nel caso degli Stati Uniti, per fermare i finanziamenti.

Facciamo questo appello poiché vediamo tentativi di vietare e zittire ogni forma di solidarietà con il popolo palestinese. Vi chiediamo di prender parola e agire di fronte all’ingiustizia, come hanno fatto storicamente i sindacati. Facciamo questo appello nella convinzione che la lotta per la giustizia e la liberazione palestinese non sia solo una lotta regionale e internazionale. È una leva per la liberazione di tutti i popoli oppressi e sfruttati del mondo.

Palestinian General Federation of Trade Unions, Gaza:
General Union of Public Service and Trade Workers
General Union of Municipal Workers
General Union of Kindergarten Workers
General Union of Petrochemicals Workers
General Union of Agricultural Workers
Union of Palestinian Women’s Committees
Generation Union of Media and Print Workers

Palestinian General Federation of Trade Unions (PGFTU)

General Union of Palestinian Teachers

General Union of Palestinian Women

General Union of Palestinian Engineers

Palestinian Accountants’ Association

Professional Associations Federation including:
Palestinian Dental Association – Jerusalem center
Palestinian Pharmacists Association – Jerusalem Center
Medical Association – Jerusalem Center
Engineers Association – Jerusalem Center
Agricultural Engineers Association – Jerusalem Center
Veterinarians Syndicate – Jerusalem Branch.

Palestinian Journalists’ Syndicate

Palestinian Bar Association

Palestinian Nursing and Midwifery Association

Union of Kindergartens Workers

Palestinian Postal Services Workers Union

Federation of Unions of Palestinian Universities Professors & Employees

The General Federation of Independent Trade Unions, Palestin

The Palestine New Federation of Trade Unions

Palestinian General Union of Writers

Palestinian Contractors Union

Federation of Health Professionals Syndicates

Palestinian Union of Psychologists and Social Workers

To get involved, contact us at:
[email protected]
X [Twitter]: WorkersinPales1
Instagram: workersinpalestine

Condividi sui social