Solidarietà al movimento in Messico e ai compagni messicani della Tmi
8 Dicembre 20142015, la tempesta si prepara
19 Gennaio 2015Oltre 150 compagni e compagne da 25 città diverse hanno affollato, dal 6 all’8 dicembre, la sala del Circolo Arci el Pueblo, di Pero (Milano) per la Conferenza nazionale di Sinistra classe rivoluzione. Questo è il nome che la tendenza marxista ha deciso di darsi nel corso della Conferenza.
Un nuovo inizio, e non ci poteva essere momento migliore! La classe lavoratrice italiana infatti, dopo il torpore di questi ultimi anni si risveglia e, insieme a lei, si risveglia la lotta di classe.
La prima giornata del congresso si è incentrata proprio sulla situazione italiana.
Alessandro Giardiello nella sua introduzione è partito dalla crisi strutturale del capitalismo italiano all’interno della recessione prolungata del capitalismo internazionale. Tale crisi ha imposto la necessità per la classe dominante italiana di lanciare un’attacco senza precedenti ai lavoratori di questo paese, ed in particolare alla loro forza organizzata. In questo tentativo hanno trovato uno strumento prezioso nel governo Renzi. I vertici della Cgil che, solo fino a pochi mesi fa, avevano dichiarato lo sciopero come uno strumento inutile, hanno dovuto in queste ultime settimane lanciare una serie di mobilitazioni come mai era successo dai tempi della segreteria Cofferati. In questo scontro, che chiunque ormai ha compreso che è vero e niente affatto di facciata, non assumiamo una terza posizione. Ci schieriamo dalla parte della Cgil contro il governo. Naturalmente non firmiamo cambiali in bianco a Camusso e Landini: per vincere, bisogna generalizzare lo scontro e rendere ingovernabile il paese.
Numerosi interventi si sono incentrati sulla novità e le potenzialità della nuova situazione, ma anche sulla crisi di credibilità del sistema borghese, in tutti i suoi aspetti: politico, istituzionale e sociale. L’astensione di massa alle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria è un segnale che le masse hanno lanciato in maniera chiara: nessun partito politico esistente ci rappresenta, mentre allo stesso tempo le piazze si riempiono per le proteste contro l’esecutivo.
Gli interventi dei compagni emiliani hanno spiegato che è stato proprio lo zoccolo duro “operaio” del Pci-Pds-Pd a rimanere stavolta a casa.
Il compagno Fred Weston, rappresentante della Tendenza marxista internazionale ha collocato questa disillusione di massa verso i partiti “tradizionali” in un contesto internazionale. Le socialdemocrazie, al governo o all’opposizione, appoggiano senza riserve le politiche di lacrime e sangue dettate dalla Troika. Il crollo del tenore di vita dei lavoratori e delle loro famiglie, insieme all’aumento delle mobilitazioni di massa hanno condotto a una radicalizzazione di ampi settori di lavoratori e giovani. Sul piano politico, l’effetto è stato quello di una crescita spettacolare di partiti, che fino a poco fa erano ai margini, come Syriza in Grecia, o di nuove formazioni, come Podemos in Spagna.
In Scozia, il referendum sull’indipendenza ha portato a una presa di coscienza di giovani e lavoratori fino ad allora spoliticizzati e a un abbandono di massa del partito laburista, che è visto come parte dell’establishment. L’Italia, ha spiegato Weston, è pienamente inserita in tale processo.
Fred Weston, nella sessione successiva, ha spiegato i progressi della Tendenza marxista internazionale che, dal Canada alla Grecia, passando dal Pakistan per tornare nelle Americhe, e più precisamente negli Stati Uniti, è in piena crescita. Questo grazie a un approccio audace verso i giovani e i lavoratori che si riavvicinano alla lotta, di spiegazione delle idee del marxismo e del programma rivoluzionario.
La serata si è conclusa con il concerto della Banda Popolare dell’Emilia Rossa.
Il secondo giorno di conferenza si è aperto con due commissioni, sindacale e giovanile.
Nella commissione sindacale, aperta dalla relazione di Paolo Grassi, si sono approfondite e discusse le caratteristiche delle mobilitazioni in corso. Particolarmente interessanti sono stati gli interventi dei compagni all’interno del direttivo nazionale della Cgil, Mario Iavazzi, e del Comitato centrale della Fiom, Paolo Brini, che portano costantemente in questi organismi la nostra posizione. Matteo Parlati (Ferrari, Modena) e Domenico Loffredo (Fiat di Pomigliano) hanno riportato l’intervento nel gruppo Fiat, mentre Antonio Forlano ha illustrato gli importanti passi avanti che la tendenza marxista sta ottenendo in un settore tradizionalmente molto arretrato, come quello degli autisti delle cooperative di trsporto merci a Milano.
La commissione ha avuto il pregio di valorizzare tutte le esperienze di intervento dei compagni e di ricondurle alla nostra posizione comune. Dopo lo sciopero del 12 dicembre si deve passare a una fase nuova del conflitto, dove dopo il gioco di rimessa condotto finora dai vertici sindacali, si passi all’offensiva, dando un carattere permanente e diffuso alla lotta.
A un dibattito vivace abbiamo assistito anche nella commissione giovanile, introdotta da Alessio Marconi, coordinatore nazionale di Sempre in lotta, anche graze ai tantissimi giovani presenti.
Il cambiamento di fase politica si è fatto vedere, anche se non immediatamente, a livello del movimento studentesco. Nelle ultime settimane sono partite una serie di occupazioni di istituti che istintivamente hanno trovato il proprio sbocco nello sciopero generale del 12 dicembre. Nella crisi generalizzata delle organizzazioni studentesche esistenti, Sempre in lotta è entrata nella mappa delle strutture studentesche nazionali, non solo per la sua presenza in piccoli centri, come Agrigento, Crema o Varese ma più di recente, per i progressi compiuti anche in metropoli come Milano o Napoli. Dalle campagne contro il contributo scolastico all’inizio del 2014 alle elezioni studentesche tenutesi all’avvio dell’anno scolastico, i risultati sono stati significativi. Come spiegato dai compagni Marco Ferreri e Flavio Fucà, ad Agrigento abbiamo ottenuto con le liste di Sempre in lotta 1500 voti in tre scuole, vincendo in pratica le elezioni di istituto. Il 25 ottobre lo spezzone di Sempre in lotta, forte di circa 100 studenti, era di gran lunga fra i più combattivi ed ha attirato l’attenzione e i complimenti di tanti manifestanti.
La discussione sul programma per l’alternativa rivoluzionaria, dove Claudio Bellotti ha svolto la relazione iniziale, ha chiarito con precisione l’importanza del programma per un’organizzazione marxista. Davanti alla crisi epocale del capitalismo, le rivendicazioni di riforma del sistema sono totalmente inefficaci e tutte le conquiste del, passato sono state cancellate o sono in via di smantellamento. Il metodo che ci ha condotto nella redazione del testo è quello delle rivendicazioni transitorie: ogni lotta per una conquista, anche parziale, perde la sua efficacia se non è legata a un programma complessivo di trasfornazione della società. Il dibattito sia nell’assise nazionale che in precedenza a livello provinciale, ha permesso di arricchire ulteriormente le nostre proposte, particolarmente per quando riguarda le questioni ambientali.
Nel tardo pomeriggio di domenica abbiamo affrontato la discussione rispetto a un nuovo periodico. Nei prossimi mesi avvieremo un potenziamento delle nostre pubblicazioni. A fianco di FalceMartello, che diventerà una rivista di approfondimento teorico, lanceremo un nuovo periodico, con una maggiore frequenza (uscirà ogni due-tre settimane) dalla foliazione ridotta e dal prezzo più contenuto. Si chiamerà Rivoluzione.
Vogliamo dotarci di uno strumento più agile, in grado di rivolgersi all’insieme della classe, dei giovani e agli attivisti di sinistra che appartengano o meno a un’organizzazione politica e che non sia visto come quello di una componente di partito.
Il nuovo periodico, che partirà ad aprile 2015, rappresenta per il nostro movimento una grande sfida. Mentre quotidiani, settimanali e mensili chiudono le loro pubblicazioni, Sinistra classe rivoiluzione le raddoppia. Ciò è dovuto alla fiducia che riponiamo nelle prosopettive per la lotta di classe in Italia e a livello internazionale, ed al fatto che il nostro modello è quello di un’organizzazione militante, attiva nel conflitto e nella classe, il contrario di un’amalgama di commentatori passivi, a cui la stragrande maggioranza di organizzazioni di sinistra si sono ridotte.
Che i nostri militanti siano fatti di un’altra pasta rispetto al militante tipo “depresso” della sinistra, lo si è visto dall’entusiasmo dimostrato nella colletta per “Rivoluzione”. Abbiamo lanciato una campagna per raccogliere 20mila euro in sottoscrizioni, essenziale per realizzare il nuovo giornale.
L’ultimo giornata di conferenza è stata dedicata alla costruzione del nuovo movimento politico ed è stata introdotta da Sonia Previato. Nell’anno che sia avvia alla conclusione, la nostra tendenza è stata, fra l’altro, protagonista della battaglia dell’opposione in Cgil, ha organizzato un seminario nazionale di formazione a maggio a Bologna e una Festa rossa a luglio a Modena. Questo autunno siamo stati presenti a tutte le iniziative di lotta contro Renzi e, nel frattempo, abbiamo portato avanti una campagna di assemblee in solidarietà con gli antifascisti ucraini, alla presenza di Sergei Kirichuk dell’organizzazione marxista Borotba.
Sinistra classe rivoluzione non sarà un nuovo partito, ma piuttosto un movimento politico.. Vogliamo investire tutte le nostre forze nel movimento di massa che si è aperto e fra quelle fasce di lavoratori e giovani che stanno ragionando della necessità di un’alternativa. Il grande vuoto che esiste a sinistra non lo possiamo certo riempire noi, le nostre forze sono limitate. Inoltre, i partiti di massa non si creano sulla base di uno sforzo volontaristico ma sulla spinta dei grandi avvenimenti. Il nostro appello è rivolto alla Fiom, alla Cgil, a tutti i sindacati di classe ed è volto a lanciare una grande discussione nel movimento operaio per la formazione di un partito dei lavoratori. Un esigenza che oggi è sentita non solo da una ristretta avanguardia ma da settori di giovani e lavoratori sempre più vasti. A questa prospettiva il nuovo movimento politico lavorerà con tutte le proprie forze, offrendo a tale dibattito un programma rivoluzionario e una prospettiva internazionalista, che solo la Tendenza marxista internazionale è in grado oggi di fornire.
Allo stesso tempo, Sinistra classe rivoluzione ha bisogno di crescere e di rafforzarsi ora, per essere pronta alle sfide presenti e future. La lotta contro la barbarie di questo sistema e per un futuro degno di questo nome, che può essere quello della rivoluzione socialista, deve trovare sempre più sostenitori se vuole essere vittoriosa.
Il bisogno urgente del rafforzamento di Sinistra classe rivoluzione era ben presente nelle menti e nei cuori di tutti i presenti, quando abbiamo concluso la conferenza al canto dell’Internazionale, dopo aver approvato i documenti politici ed eletto il coordinamento nazionale.
Con questo imperativo siamo tornati nei nostri luoghi di lavoro e di studio e nei nostri quartieri, con l’entusiamo che deriva dalla ragione.
Unisciti a noi!
- Guarda la galleria di foto del congresso
- Leggi la risoluzione in Solidarietà al movimento in Messico e ai compagni messicani della Tmi
Coordinamento nazionale Sinistra Classe Rivoluzione
Franco Bavila, Grazia Bellamente, Claudio Bellotti, Paolo Brini, Serena Capodicasa, Stefano Cavallaro, Daniele Chiavelli, Margherita Colella, Andrea Davolo, Antonio Erpice, Muntsa Escobar, Francesco Favalli, Christian Febbraro, Franco Ferrara, Francesco Fioravanti, Antonio Forlano, Irene Forno, Alessandro Giardiello, Francesco Giliani, Gemma Giusti, Paolo Grassi, Mario Iavazzi, Marzia Ippolito, Davide Lissoni, Mimmo Loffredo, Davide Longo, Lidia Luzzaro, Nico Maman, Alessio Maganuco, Alessio Marconi, Domenico Minadeo, Michele Minà, Luca Paltrinieri,Luigi Piscitelli, Sonia Previato, Jacopo Renda, Vittorio Saldutti, Roberto Sarti, Miguel Suescun, Davide Tognoni, Mauro Usuelli, Ilic Vezzosi, Alessio Vittori.