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L’anno che si è chiuso ha dimostrato una volta di più che il capitalismo è un sistema marcio in tutti i sensi. La ricchezza e i mezzi di produzione sono concentrati nelle mani di una infima minoranza a spese del resto della popolazione condannata alla miseria, alla guerra, alla distruzione del pianeta.
Dal 2020, i cinque uomini più ricchi della terra hanno raddoppiato le loro fortune, mentre quasi cinque miliardi di persone sono diventate più povere. Le 700 multinazionali più grandi del pianeta hanno aumentato i loro profitti dell’89% tra il 2021 e il 2022; ci vorrebbero 1.200 anni per un lavoratore della sanità per guadagnare quello che percepisce in un anno l’amministratore delegato di una delle 100 imprese più grandi della lista Fortune (dati Oxfam).
La guerra sta divenendo la condizione naturale di esistenza del capitalismo. Una condizione di esistenza, prodotto dello scontro tra le potenze imperialiste, che causa morte e distruzione inenarrabili. Il costo umano della guerra in Ucraina è arrivato a mezzo milione di morti e l’unica risposta è mandare ancora armi e soldi per proseguire il massacro.
Ma, come spiegava Lenin, “il capitalismo è orrore senza fine”, e la brutalità dell’esercito israeliano a Gaza ne è la dimostrazione più evidente. Sono morti più civili a Gaza in un mese che in due anni di guerra in Ucraina, un bimbo muore ogni 10 minuti, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). 1,7 milioni di persone hanno dovuto abbandonare le loro case e il 70% della popolazione non ha accesso all’acqua potabile. Non ci sono più parole per descrivere quello che sta accadendo in Palestina, è arrivato il momento di agire!
Il popolo palestinese non è isolato, abbiamo visto manifestazioni di massa in tutto il mondo. Sono in tanti a non credere alle dichiarazioni ipocrite dei governi delle “democrazie” occidentali e alla stampa borghese. Sono gli stessi governi che ci negano la casa, un salario e un lavoro dignitoso. Lottare per la Palestina è lottare dalla parte degli oppressi.
Anche la devastazione dell’ambiente ha precisi responsabili: le emissioni associate di CO2 dei 125 miliardari più ricchi del mondo sono un milione di volte superiori a quelle del 90% dell’umanità!
C’è dunque un “noi” e un “loro”, non siamo sulla stessa barca! I nostri interessi sono incompatibili con il sistema capitalista. Questo sistema economico non si può riformare, né migliorare. È necessario rovesciarlo.
Dobbiamo organizzarci in ogni scuola, facoltà e posto di lavoro. Se la classe lavoratrice gioca un ruolo chiave nella lotta contro il capitale, dato che grazie al suo ruolo nella produzione può bloccare l’economia, il movimento studentesco può svolgere un ruolo decisivo nel rilanciare un nuovo movimento di massa. Negli anni ’70 e ’80 abbiamo visto grandi mobilitazioni unitarie degli studenti e della classe lavoratrice: dobbiamo ispirarci a quelle mobilitazioni.
Ci saranno nuove lotte, nuove situazioni prerivoluzionarie. Un processo di radicalizzazione di milioni di persone si sta già aprendo di fronte a noi. Ne abbiamo visto varie anticipazioni con il movimento dei Black Lives Matter, Fridays for Future, Non una di meno. Lo abbiamo visto con le primavere arabe, i movimenti insurrezionali in Cile, Ecuador, Sri Lanka e Perù.
La classe operaia è tornata in campo negli USA, in Francia e Gran Bretagna con scioperi molto duri che rivendicavano il sacrosanto diritto a salari dignitosi e a condizioni di lavoro umane. Queste lotte hanno dimostrato l’enorme potenziale della classe lavoratrice, senza la quale il sistema non può funzionare. Questa forza potenziale, per essere sfruttata, deve essere dotata di una teoria e di un programma: quelli del marxismo, le cui idee non sono mai state così attuali. I lavoratori e i giovani per vincere hanno dunque bisogno di un partito rivoluzionario che lotti contro il capitalismo e per una società comunista.
La Tendenza Marxista Internazionale è questo partito internazionale, organizzato in 50 paesi a livello mondiale. Se anche tu pensi che la rivoluzione sia una necessità, unisciti a noi! Aiutaci a riempire i muri della tua città con i nostri manifesti, a diffondere Rivoluzione nella tua scuola, nel tuo quartiere e a discutere con sempre più giovani delle idee del comunismo. Convogliamo la nostra rabbia e la nostra indignazione in una forza in grado di cambiare il mondo.
6 febbraio 2024