Venezuela, elezioni del 6 dicembre – La sfida più difficile per la Rivoluzione bolivariana
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3 Dicembre 2015Gaggio Montano (Bo) – Una marea umana ieri, 1 dicembre, si è unita agli oltre 500 lavoratori Saeco che da giovedì scorso, 26 novembre, sono in sciopero ad oltranza con presidio permanente contro la decisione unilaterale dell’azienda di licenziare 243 lavoratori.
Commercianti con le saracinesche abbassate che si uniscono al corteo, lavoratori delle altre aziende che escono in strada coi manifestanti, un’intera vallata, quella di Gaggio montano e Porretta nell’Appennino bolognese, si unisce agli operai in lotta con la consapevolezza che con la perdita di 243 posti di lavoro ed in prospettiva dell’intero stabilimento, il destino di tutta questa comunità montana sarebbe segnato. Ancora una volta si è mostrata tutta la brutalità delle multinazionali. Uno stabilimento aperto in Romania che consente di produrre con salari da fame è la ragione degli esuberi. La logica è sempre quella del raggiungimento del massimo profitto sulla pelle dei lavoratori.
Ma ancora una volta, come spiegavano Marx ed Engels, la forza della classe operaia in lotta raccoglie attorno a se l’insieme delle classi sfruttate e della piccola borghesia. È in questa forza la chiave per poter vincere questa battaglia.
La Fiom e i lavoratori hanno detto molto chiaramente che o Saeco garantisce tutti posti di lavoro (eventualmente anche riconvertendo la produzione) o deve lasciare gratuitamente stabilimento e terreno e consegnare la produzione ad altri. Fiom e Lavoratori hanno anche aggiunto che o si andrà in questa direzione o la risposta sarà l’occupazione dello stabilimento.
Il capitalismo mostra la sua vera faccia e ancora una volta i lavoratori rispondono mostrando qual è la forza della nostra classe.
Ora si deve andare fino in fondo!