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Il sindacato e l’obbligo vaccinale

Dichiarazione di Mario Iavazzi (Direttivo nazionale Cgil)
In una lettera inviata il 1 Settembre al Presidente del Consiglio, Cgil Cisl Uil hanno chiarito la loro posizione sull’obbligo vaccinale.
Sino a pochi giorni fa chiedevano al governo, un po’ pilatescamente, di assumersi la responsabilità di promuovere una norma di legge e sottraendosi, fortunatamente, da un’ipotesi di accordo sull’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro.
Oggi i segretari generali chiedono al governo di rendere la vaccinazione obbligatoria. E i lavoratori che decideranno di non vaccinarsi? Oltre agli “ideologi del no vax” ci sono centinaia di migliaia di lavoratori che hanno tutti i dubbi e le perplessità sull’inoculazione del vaccino.
Il sindacato sta chiedendo la sospensione di quei lavoratori in conseguenza all’obbligo vaccinale?
Penso che siamo decisamente lontani da una posizione che esprima la necessità della massima diffusione della campagna vaccinale, lottando per l’abolizione dei brevetti e una ricerca totalmente pubblica, della prevenzione e delle cure, a partire da un drastico aumento dei finanziamenti alla sanità pubblica, opponendosi a qualsiasi forma di discriminazione di lavoratrici e lavoratori, siano essi l’accesso alla mensa, ai trasporti o al diritto al lavoro.
SI’ A VACCINI, PREVENZIONE E CURA PER TUTTI, NO ALLE DISCRIMINAZIONI!
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