falcemartello n. 12
24 Gennaio 2023Lo scontro USA-Cina e i nuovi rapporti internazionali
24 Gennaio 2023I materiali contenuti in questa edizione ruotano attorno ad un unico argomento: la rottura dei rapporti internazionali fra le grandi potenze e l’avvio di una fase di intensa competizione sul piano economico, diplomatico e anche militare. La guerra in Ucraina, che si avvia ormai a compiere il suo primo anno, è stata la manifestazione più dirompente di un processo che tuttavia maturava da anni.
La fase della “globalizzazione”, o per meglio dire della massima apertura del mercato mondiale alla circolazione di merci e capitali, è alle nostre spalle. Un fatto che noi marxisti avevano previsto anni fa, quando nell’accademia e nel pensiero borghese andavano per la maggiore le teorie sulla “fine degli Stati nazionali”, sulla definitiva ritirata dello Stato da ogni ruolo economico, sulla fine dei contrasti internazionali, assorbiti dal “libero mercato”.
Oggi tutto questo è un ricordo, e sulla stampa borghese più qualificata, dall’Economist al Financial Times, si pubblicano ogni giorno editoriali preoccupati sul protezionismo, sui pericoli delle guerre commerciali, sulle incertezze e le crisi potenzialmente catastrofiche per il futuro del sistema capitalista.
Gli articoli qui pubblicati non si soffermano prevalentemente sull’analisi teorica di questa nuova fase. Per questo rimandiamo i nostri lettori alla nostra recente edizione dell’Imperialismo di Lenin (AC Editoriale, 2022), un testo fondamentale per capire le prospettive odierne, e alla nuova introduzione scritta da Alessandro Giardiello, che si concentra precisamente sugli aspetti teorici e sulla critica di quelle correnti della sinistra borghese o piccolo borghese che nei decenni hanno tentato senza successo di confutare l’analisi di Lenin.
Nei primi due articoli di questa rivista cerchiamo invece di ricapitolare gli elementi fondamentali della svolta in atto.
Il primo testo, Lo scontro Usa-Cina e i nuovi rapporti internazionali, si concentra sugli aspetti economici: protezionismo, frantumazione e ricomposizione del mercato mondiale, effetti del protezionismo sui rapporti tra Cina e USA e tra USA ed Europa, e sulla crisi economica che minaccia l’economia mondiale. Sulla Cina in particolare si segnala come da fattore di stabilizzazione e crescita del capitalismo mondiale essa sia oggi uno dei principali elementi di instabilità e di potenziale crisi. Si toccano inoltre le politiche monetarie espansive e i loro effetti inflazionistici.
Il secondo articolo, La guerra in Ucraina e la corsa al riarmo, tratta in modo più specifico del conflitto in Ucraina, mettendolo in relazione ai mutati rapporti internazionali e al tentativo degli USA di riaffermare la propria posizione di potenza egemone. Ne deriva una corsa generale al riarmo e una prospettiva di ulteriore intensificazione del conflitto, che sta trovando conferma in questi giorni nell’ulteriore mobilitazione delle forze russe da un lato e nell’aumento delle forniture occidentali all’Ucraina dall’altro, in particolare quegli armamenti pesanti che erano stati sin qui negati.
Il terzo e ultimo articolo è un importante discorso di Trotskij del 1924 nel quale il leader rivoluzionario russo analizzava i rapporti internazionali dell’epoca e i loro effetti sulla lotta di classe. In Prospettive dello sviluppo mondiale Trotskij in particolare si soffermava sull’ascesa degli USA a potenza mondiale, con l’intervento del capitale nordamericano in Europa, che gettava le basi di quella che vent’anni dopo, nel secondo dopoguerra, si sarebbe consolidata in un’egemonia che dura tutt’ora.
Trotskij segnalava anche come l’imperialismo USA stesse lanciando la sua sfida per il dominio mondiale sotto le insegne della “libertà”, opponendo alle vecchie e nuove potenze coloniali antagoniste (Gran Bretagna, Francia, Giappone) le parole d’ordine dell’autodeterminazione, della libertà dei mari, ecc., il cui contenuto reale tuttavia non era altro che la costruzione del più grande blocco imperialista mai conosciuto nella storia. Acutamente Trotskij segnala anche come l’ingresso del capitale USA in Europa fosse legato al rafforzamento delle correnti riformiste della socialdemocrazia, che si adattavano all’imperialismo più forte.
Si tratta di un testo utile a capire le radici dei rapporti internazionali che hanno segnato gran parte del secolo scorso e che ancora oggi riverberano i loro effetti, ma anche una magistrale lezione di applicazione concreta del metodo marxista alla sfera dei rapporti internazionali, della guerra, della diplomazia e dei loro complessi ma determinanti rapporti con la lotta di classe. Un’elaborazione che per il marxismo non può mai essere fine a se stessa, ma si lega a una prospettiva rivoluzionaria che possa aprire la strada al definitivo superamento dell’imperialismo e del capitalismo: un sistema economico che una volta di più dimostra di poter rispondere alla sua stessa crisi solo con i metodi più barbari e che solo la lotta della classe lavoratrice a livello internazionale può seppellire, liberando l’umanità dall’incubo del militarismo, dello sfruttamento e della guerra.
24 gennaio 2023