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Direttivo nazionale Cgil – Costituita l’area di opposizione “Giornate di marzo”

Venerdì 24 luglio si è tenuto il primo direttivo nazionale della Cgil dopo il lockdown, erano cinque mesi che il direttivo non si riuniva. Di seguito l’intervento di Mario Iavazzi e la dichiarazione della costituzione al direttivo dell’area “Giornate di marzo.

L’intervento di Mario Iavazzi al Direttivo Nazionale Cgil (24 Luglio 2020)

5 minuti di intervento dopo oltre 5 mesi in cui questo Direttivo non si riunisce sono davvero insufficienti. Lo dico non per polemica ma perché se purtroppo è vero che l’emergenza sanitaria non è finita e potrebbe riacutizzarsi non possiamo permetterci di non riunire il principale organismo della Cgil nel caso in cui la diffusione del contagio si dovesse riacutizzare. I lavoratori hanno bisogno di più sindacato non di meno sindacato, il gruppo dirigente necessita di un maggior confronto non di meno confronto.

Emergenza sanitaria appunto. Hanno imposto una contraddizione tra Salute/Sicurezza e Lavoro. Una contraddizione che si è presentata anche a causa della posizione della nostra organizzazione. Non possiamo permetterci di ripetere l’errore della fase precedente al 4 maggio quando la posizione della Cgil nei confronti della riapertura delle aziende dei settori non essenziali era “noi non entriamo nel merito di quando aprire le aziende, ma come si riapre”. È stata un’abdicazione del nostro ruolo, si è deciso di non assumersi una responsabilità e un ruolo di rappresentanza dei lavoratori e si sono lasciate tutte le decisioni nel continuare a produrre al governo e ai padroni in barba alla salute dei lavoratori.

Si è ricordato, nella relazione e nel dibattito, che siamo in una crisi economica senza precedenti. La Cgil dovrebbe dire con nettezza e chiarezza che la crisi non devono pagarla i lavoratori, cosa che è invece avvenuta nella crisi del 2008/2010.

Noto un particolare entusiasmo qui in merito ai Fondi Europei e alle risorse economiche che arriveranno. Qualcuno ha fatto un parallelo col Piano Marshall. Non scherziamo. Era un’epoca con altri margini economici, l’epoca della ricostruzione, c’era un’espansione economica. Adesso siamo in piena crisi economica, una crisi che non nasce col Covid, la pandemia l’ha soltanto approfondita. Che il prestito all’Italia sia di 209 miliardi o sia di oltre 120 miliardi e il resto a fondo perduto la sostanza non cambia. Il grosso di questi fondi non arriverà prima del 2021 e soprattutto vorranno farli pagare ai lavoratori. È stato evidente da subito il condizionamento politico da parte dell’UE. Già chiedono la riforma della pubblica amministrazione e del sistema previdenziale. Le loro riforme, il loro punto di vista, i loro interessi, che in questi anni i lavoratori hanno pagato amaramente.

In questo contesto c’è un padronato particolarmente aggressivo che in più occasioni ha avuto modo di esplicitare i loro obiettivi che in sostanza sono “tutti i soldi alle imprese, no al rinnovo dei contratti”.

Per questo ritengo giusto e necessario un riaggiornamento del nostro programma che sembra essere l’obiettivo del documento presentato “dall’emergenza la nuovo modello di sviluppo”. Il punto è quale programma e quali rivendicazioni. Possiamo ritenere che sia sufficiente chiedere un nuovo intervento pubblico in economia? Nella storia del nostro paese in più occasioni lo Stato è intervenuto, ha persino nazionalizzato. Il punto è: per fare cosa? Le scelte sono andate tutte nella direzione di socializzare le perdite e successivamente riprivatizzare. Non ci serve un programma la cui impostazione propone di cogestire la crisi. Questo è il programma che viene riproposto dalla Segreteria e che ritengo vada nella direzione sbagliata. La strada non è l’eterna collaborazione col governo ma la preparazione del conflitto su ampia scala.

Qualche settimana fa il ministro Gualtieri sostenne quanto segue “stiamo lavorando per evitare rivolte sociali in autunno”. Secondo me il punto è questo: la Cgil come pensa di entrare in relazione con queste grandi lotte che si svilupperanno in risposta ai licenziamenti di massa e agli attacchi che indicheranno? Questo è il senso della centralità che hanno avuto le giornate di marzo, i lavoratori si sono autorganizzati, autoconvocati e hanno lottato contro chi metteva al primo posto i propri profitti. Queste lotte nel prossimo periodo non riusciranno e non potranno evitarle. La Cgil dovrà organizzarle e sostenerle, non girarsi dall’altra parte.

 


 

 

La formalizzazione dell’area al presidente del direttivo con prime adesioni

 

All’attenzione del
Presidente del Comitato Direttivo Nazionale Cgil
Franco Martini

e p.c.
Segreteria Nazionale Cgil

 

Caro Presidente del Comitato Direttivo Nazionale Cgil,

con la presente si comunica ufficialmente la formalizzazione di una “nuova aggregazione programmatica”, nel quadro della minoranza congressuale, ai sensi della Delibera 1 punto 1.5 del Titolo V dello Statuto della Cgil. La nuova area programmatica assumerà la denominazione “Giornate di Marzo” per l’importanza che rivestono le mobilitazioni che si sono sviluppate nel corso della pandemia. Giornate che, riteniamo, siano, e debbano essere, un concentrato di lezioni per la Cgil e per tutto il movimento sindacale.

Si allega documento programmatico votato all’unanimità all’assemblea del 4 luglio svoltasi a Modena, assemblea promossa da delegati e iscritti alla nostra organizzazione, a cui hanno partecipato circa un centinaio di delegate e delegati e di lavoratrici e lavoratori.

 

Mario Iavazzi

 

Seguono le prime adesioni di compagne e compagni che promuovono l’area. Le altre adesioni giungeranno mediante comunicazione di adesione negli organismi dirigenti locali e di categoria come previsto dallo Statuto.

Un caro saluto

Mario Iavazzi



Mario Iavazzi (Direttivo nazionale Cgil),

Paolo Brini (Comitato Centrale Fiom-Cgil),

Antonio Forlano (Rsu Ups Milano, direttivo nazionale Filt-Cgil),

Irene Forno (Direttivo nazionale Nidil-Cgil),

Gianplacido Ottaviano (Rsu Bonfiglioli Bologna Assemblea generale Fiom-Cgil),

Paolo Grassi (Assemblea generali Nidil-Cgil),

Margherita Colella (Assemblea generale Emilia Romagna),

Davide Ledda (direttivo Regionale Fiom-Cgil Emilia Romagna),

Federico Toscani (direttivo Filcams-Cgil Parma),

Filippo Agazzi (Rsu Ggi Spa Fiom-Cgil Parma),

Daniele Chiavelli (Assemblea generale Flc-Cgil Mantova),

Domenico Loffredo (Operaio Fca Pomigliano Direttivo Campania Fiom-Cgil),

Vincenzo Chianese (delegato Ergom direttivo Campania Fiom-Cgil),

Vittorio Saldutti (direttivo Flc-Cgil Napoli),

Luca Paltrinieri (Rsu Netscout direttivo Fiom-Cgil Modena),

Giuseppe Violante (delegato Rsu Maserati direttivo Fiom-Cgil Modena),

Matteo Parlati (delegato Ferrari direttivo Fiom-Cgil Modena),

Giuseppe Faillace (Rsu Motovario direttivo Fiom-Cgil Modena),

Simona Leri (Rsu Coop Alleanza 3.0 direttivo Cgil Modena),

Luca d’Angelo (Rsu TR direttivo Fiom-Cgil Modena),

Davide Bacchelli (delegato Ima direttivo Fiom-Cgil Emilia Romagna),

Gian Pietro Montanari (Rsu Toyota Fiom-Cgil Bologna),

Gianluca Sita (Rsu Fiom-Cgil Ima assemblea generale Fiom Bologna),

Domenico Minadeo (Rsu Fiom Metaltarghe Assemblea generale Fiom-Cgil Bologna),

Massimo Pieri (Rsu Tas spa Casalecchio di Reno direttivo Fiom-Cgil Bologna),

Nico Maman (direttivo Funzione Pubblica-Cgil Bologna),

Laura Minadeo (assemblea generale Filcams-Cgil Bologna),

Luca Ibattici (Rsu Spal direttivo Fiom-Cgil Reggio Emilia),

Marco Mussini (delegato Rsu Corghi Correggio, Dir. Fiom-Cgil Reggio Emilia),

Davide Tognoni (Rsu FP-Cgil Comune di Rolo Reggio Emilia),

Ilic Vezzosi (Dir. Cgil Emilia Romagna),

Marco Paterlini (direttivo Flc-Cgil Reggio Emilia),

Nensi Castro (delegata Rsa CNA Reggio Emilia),

Gianluca Pietri (delegato RSU Istituto.Russell di Guastalla Reggio Emilia),

Christian Febbraro (Rsu Dgs Spa direttivo Fiom-Cgil Genova),

Giannantonio Currò (Direttivo Flc-Cgil Genova),

Franco Ferrara (Spi-Cgil Genova),

Diego Sabelli (delegato Rsu Elt Assemblea generale Fiom-Cgil Lazio),

Giordano Amato (direttivo Nidil-Cgil Roma est),

Marco Carletti (direttivo Fisac-Cgil Lazio),

Irene Caporale (Assemblea generale Fisac-Cgil Lazio),

Davide Fiorini (Direttivo Nidil-Cgil Trieste),

Angelo Raimondi (delegato Rsu Filcams-Cgil Esselunga Corbetta-Milano),

Barbara Lietti (direttivo Lombardia Funzione pubblica-Cgil),

Francesca Esposito (Direttivo regionale Lombardia Filt-Cgil),

Joan Valdiviezo (delegato Filt-Cgil Italgroup Ups Milano),

Jeisson Zuniga (delegato Filt-Cgil Planet Cantiere Ups Milano),

Fiammetta Fossati (Rsu Fiom-Cgil Etipack Milano),

Antonio Mangione (delegato Rls Appalti ferroviari Filt-Cgil Milano),

Serenella Ricci (Assemblea generale Lombardia Fisac-Cgil),

Lorenzo Esposito (Rsa Banca D’Italia Milano),

Sergio Schneider (delegato Rsu scuola Direttivo Flc-Cgil Milano),

Tomaso Perani (delegato Rsu Università Statale Milano, Assemblea generale Milano Flc-Cgil).

 

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