Canada – Lo sciopero dei portuali di Montreal: Opponiamoci alla legislazione “back-to-work” e difendiamo il diritto di sciopero!

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Canada – Lo sciopero dei portuali di Montreal: Opponiamoci alla legislazione “back-to-work” e difendiamo il diritto di sciopero!

La mobilitazione dei portuali al porto di Montreal sta raggiungendo un punto critico. Con lo sciopero solo all’inizio, i Liberali di Trudeau, con il pieno appoggio del CAQ (Coalition Avenir Quebec, formazione politica di orientamento conservatore fondata dal primo ministro del Quebec, François Legault, ndt) , a livello provinciale, stanno adoperandosi per cancellare il diritto democratico di sciopero.

Non possiamo lasciare che un altro sciopero venga represso tramite l’uso della legge “back-to-work” (letteralmente: ritorno al lavoro, una legge che può imporre la fine dello sciopero nei “servizi essenziali”, ma utilizzata più volte per reprimere gli scioperi anche in altri settori, ndt).

 

Provocazioni padronali

Dalla fine della tregua di sette mesi il 21 marzo, i padroni sono tornati all’attacco. Il 12 aprile, la Maritime Employers Association (MEA. l’organizzazione degli imprenditori portuali) ha deciso di sospendere una serie di garanzie contrattuali dal punto di vista salariale. I portuali organizzati nella sezione CUPE 375 hanno reagito con uno sciopero degli straordinari e del lavoro nel fine settimana.

Poi, il 23 aprile, un altro schiaffo in faccia: il MEA ha modificato gli orari di lavoro per aumentare le ore lavorate e introdurre “turni di lavoro” che rendono più difficile conciliare lavoro e famiglia – una delle questioni principali sul tavolo delle trattative!

Questa tattica di cambiare le carte in tavola è un attacco frontale sprezzante. Ciò è stato portato avanti anche nell’autunno del 2018, prima che i portuali ricevessero un mandato di sciopero. Michel Murray, portavoce del sindacato, ha detto nella sua conferenza stampa di venerdì che aveva dovuto contenere la rabbia degli iscritti per evitare uno sciopero illegale in quel momento.

Dallo sciopero dell’agosto 2020, una cosa è chiara: i padroni non hanno intenzione di sedersi al tavolo di trattativa. Non possiamo contare sulla loro buona fede. Vogliono provocare la capitolazione dei portuali.

Quando è troppo è troppo! Il circolo vizioso degli scioperi repressi dall’utilizzo della legislazione back-to-work deve finire. Abbiamo l’opportunità di cambiare questa situazione. Mentre la base dei lavoratori portuali è pronti a lottare, è necessaria una direzione. La leadership di CUPE 375 deve continuare lo sciopero e rifiutarsi di sottomettersi alla legislazione speciale!

Questa è una lotta che riguarda l’intero movimento operaio. I sindacati a livello nazionale devono dare tutto il sostegno necessario (finanziario, mobilitazione, scioperi di solidarietà) ai portuali nella loro lotta.

Difendiamo il diritto di sciopero! Mettiamo in discussione la legge back-to-work!

 

Offensiva capitalista contro il diritto di sciopero

Il diritto di sciopero è stato conquistato attraverso una lotta dura. Le generazioni che ci hanno preceduto hanno fatto scioperi illegali, hanno dovuto affrontare sanzioni pecuniarie e giorni di carcere in modo che potessimo avere il diritto di sciopero, il diritto a un salario dignitoso e il diritto di frenare l’egoismo dei padroni. Il movimento operaio non sarebbe dov’è oggi se in passato non avessimo sfidato le leggi ingiuste.

Ma i liberali e i loro alleati nella provincia del Quebec stanno ancora una volta per togliere quel diritto di sciopero. Vediamo il vero volto di Justin Trudeau: si presenta ipocritamente come amico dei lavoratori per tradirli meglio. Questa non è una novità; i liberali si sono sempre comportati così. Non dimentichiamo che è stato il Partito Liberale del Canada ad approvare la prima legislazione sul back-to-work nella storia di questo paese nel 1950.

Ed è quello che succede non appena uno sciopero paga. È successo ai lavoratori delle poste del sindacato CUPW nel 2018, sotto Trudeau. È successo ai lavoratori del settore edile per opera del Parti Quebecqois nel 2013 e del Partito Liberale di Philippe Couillard nel 2017, ogni volta con il sostegno entusiastico del CAQ, il tutto per proteggere gli interessi dei padroni.

Sia chiaro: se questa legge verrà applicata, sarà una sconfitta per tutti i lavoratori del Quebec e del Canada. Il settore pubblico e lavoratori dell’edilizia del Quebec saranno i prossimi. Se i padroni sanno che ogni volta che iniziano una trattativa possono usare la legge back-to-work come arma definitiva, non faranno mai alcuna concessione. Questa lotta va ben oltre il destino dei coraggiosi lavoratori portuali. Riguarda l’intera classe operaia del Quebec e del Canada.

Il sito web di CUPE 375 afferma che il sindacato è uno dei “pionieri nella storia eroica delle lotte di classe in Quebec, Canada e Nord America”.

In effetti, i lavoratori di porto di Montreal hanno una ricca tradizione di lotta. Tra il 1960 e il 1975, ci furono 13 scioperi al porto, inclusi alcuni illegali. Uno sciopero di 37 giorni nel 1966 condusse ad aumenti salariali, una maggiore sicurezza del lavoro e una migliore condivisione del lavoro. Tutte le conquiste dei lavoratori sono dovuti agli scioperi combattivi del passato.

E se vogliamo frenare l’infinita sete di profitto dei padroni e giungere a nuove conquiste anche oggi, si deve iniziare con la difesa del diritto di sciopero.

Tutti sanno che queste leggi sono illegali. Tutte le leggi speciali finiscono per essere dichiarate incostituzionali avvenuto il fatto. Ma non possiamo aspettare il parere di un giudice: è qui e ora che la legge mira a distruggere lo sciopero. È qui e ora che dobbiamo impedirne l’applicazione!

 

Solidarietà

Per farlo con successo, avremo bisogno del sostegno del più ampio movimento operaio. Sarebbe un crimine contro la classe operaia lasciare soli i lavoratori di porto di fronte a MEA, Quebec Inc., CAQ e i liberali.

Come abbiamo detto nel nostro ultimo articolo:

“I lavoratori portuali non possono essere lasciati soli. È imperativo che l’intero movimento operaio si mobiliti in solidarietà. CUPE, FTQ e gli altri sindacati di categoria hanno il dovere di sostenere concretamente i portuali e di mettere a loro disposizione ogni risorsa. Dobbiamo andare a dare manforte ai picchetti, organizzare manifestazioni a sostegno, anche scioperi di solidarietà se necessario.

“Per contribuire alla mobilitazione attorno a questa lotta, è stata appena lanciata una campagna di solidarietà con i portuali. Invitiamo tutti i lavoratori, sindacalizzati e non, a diffondere la loro voce nel movimento! “

Rifiutando di piegarsi a questa legge ingiusta, i portuali organizzati in CUPE 375 rappresenterebbero un esempio stimolante per l’intera classe operaia. Questo servirebbe come un grido di battaglia per tutti quei settori del movimento operaio che vogliono difendere il diritto di sciopero. Sostenendo concretamente i portuali, il movimento operaio mostrerebbe qual è il significato della solidarietà di classe e metterebbe i padroni sulla difensiva. Nessuna legge è più forte di una classe operaia mobilitata!

Non ci spezzerete mai!

Opponiamoci alla legislazione “back-to-work”! Difendiamo il diritto di sciopero!

Solidarietà con i portuali di CUPE 375!

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