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4 Dicembre 2023Nel gennaio del 2024 ricorrono i cento anni dalla morte di Lenin e come Tendenza Marxista Internazionale coglieremo questa occasione per rilanciare lo studio e la conoscenza del pensiero di questo gigante del marxismo e del movimento rivoluzionario internazionale.
Al di là della ricorrenza, è quantomai necessario tornare a conoscere il pensiero e l’opera politica di Lenin in un momento in cui centinaia di nuovi militanti, in prevalenza giovani e giovanissimi, si avvicinano alla nostra organizzazione proprio sotto la bandiera del comunismo, come ci dimostrano i risultati straordinari della campagna “Sei comunista? Allora organizzati”.
Qui in Italia abbiamo quindi organizzato un seminario di due giorni, che si terrà il 16 e 17 dicembre presso l’Università Statale di Milano.
Il programma è fitto. Cominceremo con una discussione plenaria sul contributo di Lenin al marxismo e la sua biografia politica, al centro della quale svetta l’anno decisivo del 1917, quando nelle Tesi di aprile e in Stato e rivoluzione compie il passo decisivo, sul piano teorico e pratico, che rende possibile la Rivoluzione d’Ottobre. Questo avvio di discussione verrà introdotto da Alessandro Giardiello.
Attorno alla figura di Lenin da sempre si addensano sia le demonizzazioni della borghesia, che le caricature agiografiche degli stalinisti.
Per la maggior parte degli storici borghesi e accademici, Lenin era una specie di automa, un cinico manovratore di uomini e circostanze, privo di scrupoli e di princìpi, ossessionato dalla sete di potere. Per gli stalinisti e i loro tardi eredi odierni, Lenin era invece il “lead
er infallibile”, capo dell’altrettanto infallibile partito bolscevico, una specie di santo patrono dello stalinismo e della burocrazia che dopo la sua morte affermò il proprio potere in Unione Sovietica. Non a caso, sia pure con giudizi di valore opposti, entrambe queste visioni concordano sulla equivalenza Lenin uguale Stalin, bolscevismo uguale dittatura burocratica.
Sotto questa cappa di falsità scompare il vero Lenin col suo pensiero: uno sviluppo del marxismo originale ma saldamente basato sulla teoria di Marx ed Engels, capace in ogni circostanza di saldarsi al movimento reale della classe lavoratrice e delle altre classi oppresse e di farsene espressione cosciente.
Per dimostrare questa tesi nel seminario terremo quattro commissioni di approfondimento.
Serena Capodicasa analizzerà il ruolo di Lenin nella costruzione del partito bolscevico, a partire dal suo celeberrimo libro Che fare? e delle successive interpretazioni e distorsioni di questo testo fondamentale.
Con la relazione di Roberto Sarti approfondiremo invece un tema importantissimo del pensiero di Lenin, ossia la sua analisi della questione nazionale e del diritto
all’autodeterminazione. Non è necessario insistere sull’attualità di questo argomento: dalla Palestina all’Ucraina, dai Balcani alla Catalogna, solo per fare alcuni esempi.
Franco Bavila tornerà sul tema della teoria dello Stato, punto fondamentale di rottura sia con i socialdemocratici che con gli stalinisti. Se i primi, infatti, hanno sempre rifiutato l’idea della rivoluzione in nome del riformismo e della lotta “per la democrazia”, i secondi hanno negato, nella teoria ma soprattutto nella pratica, la posizione marxista sullo Stato operaio come “semi-stato”, ossia di una transizione al socialismo che, superando la divisione della società in classi, supera anche la necessità dello Stato come meccanismo di oppressione.
Uno dei punti sui quali da sempre si sono costruite leggende sono i rapporti fra Lenin e Trotskij, ossia le due principali figure identificate con la Rivoluzione d’Ottobre. Claudio Bellotti quindi tratterà il tema delle differenze vere e presunte tra il pensiero di questi due grandi rivoluzionari, in particolare in relazione alla teoria della rivoluzione permanente e della natura socialista della rivoluzione russa.
Infine la domenica 17 dicembre torneremo a riunirci in plenaria per discutere dell’ultima battaglia di Lenin, ossia la sua lotta contro il nascente burocratismo sovietico incarnato da Stalin. Alessio Marconi illustrerà questo tema decisivo, riassunto dalla famosa indicazione di Lenin nel suo cosiddetto testamento, “rimuovete Stalin”. Non un semplice conflitto fra individui, ma l’ultima estrema battaglia di Lenin per i princìpi e la pratica dell’internazionalismo, della democrazia operaia e del ruolo decisivo della classe lavoratrice come motore e guida della rivoluzione e della transizione verso una forma superiore di civiltà umana: il comunismo.
Programma
Sabato 16 dicembre
Mattina:
• Il contributo di Lenin al marxismo.
Una biografia politica
Pomeriggio (commissioni):
• Il Che fare? e oltre. Lenin sulla costruzione del partito
• La teoria dello Stato
• La questione nazionale
• Lenin e Trotskij: differenze
vere e presunte
Domenica 17 dicembre
• “Rimuovete Stalin”.
L’ultima battaglia di Lenin
Per partecipare al seminario vai a questo link.