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Al congresso della federazione dei sindacati britannici TUC, in svolgimento questa settimana, è in discussione una mozione confusa che fa appello alla “solidarietà all’Ucraina”. Piuttosto che appoggiare i Conservatori e le loro mire imperialiste, il movimento operaio deve lottare per una posizione internazionalista e di classe.
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Questo pomeriggio (ieri, ndt), il Congresso del Tuc discuterà una mozione intitolata “Solidarietà all’Ucraina” (la mozione è stata approvata, ndt). La si sarebbe ugualmente potuta chiamare mozione di “solidarietà alla propria classe dominante imperialista”.
La mozione è piena di frasi magniloquenti (“Come sindacalisti siamo intrinsecamente anti-imperialisti e il nostro compito è di combattere l’imperialismo e la tirannia in ogni occasione”) e di bei sentimenti (“la solidarietà al popolo ucraino, inclusi i rifugiati ai quali è stata rinviata o negata l’accoglienza dal governo britannico”).
Ma l’essenza di ciò è l’appoggio alla classe dominante del nostro paese nel suo intervento in Ucraina, che è motivato da mire imperialistiche.
Al fine di prendere una ferma posizione di classe nei confronti di una guerra come quella in Ucraina, bisogna cominciare dalla comprensione di quali sono le sue cause.
Questa è una guerra inter-imperialista tra il regime capitalista reazionario di Putin in Russia, che ha ambizioni imperialiste, e l’imperialismo americano con i suoi alleati nella Nato, che vogliono logorare la Russia fino al punto di non essere più in grado di essere una minaccia ai loro interessi.
La guerra si combatte in Ucraina e sono i lavoratori ucraini (e russi) che muoiono. Ma, in fondo, la sua causa risiede negli interessi antagonistici e ugualmente reazionari di Mosca e Washington.
“Aiuto concreto”
La mozione si dimentica persino di citare la posizione della Nato o quella del governo britannico (che venivano esplicitamente menzionate nella mozione approvata dal TUC nel 2014). Di fatto, tuttavia, si esprime in appoggio a entrambe.
Cosa intendono i sostenitori della mozione quando si esprimono in appoggio a “un aiuto finanziario e concreto da parte del Regno Unito all’Ucraina”? Questa è esattamente la posizione del governo Sunak, con il pieno appoggio della direzione laburista: armare l’Ucraina cosicché possa combattere il nemico della nostra classe dominante, la Russia, per conto della nostra stessa classe dominante imperialista.
Certo, il testo della mozione non fa riferimento alle armi. Forse i suoi sostenitori si vergognano di esprimere apertamente la loro posizione vera e propria. O forse non sono sicuri che riuscirebbero a far approvare dal TUC una mozione che chiede “carri armati e armi per l’Ucraina”. Ma è precisamente quanto stanno chiedendo.
Nel suo articolo in difesa della mozione, il segretario generale del GMB [sindacato affiliato al TUC, ndt] Gary Smith riporta l’appello dei sindacati ucraini. Vediamo un po’ cosa dicono.
“Siamo grati della mozione parlamentare che chiede più armi da parte del Regno Unito”- dice Olesia Briazgunova, segretario internazionale della Confederazione del Sindacati Liberi dell’Ucraina (KVPU).
E cosa dice quella mozione parlamentare? “Carri armati e aiuto militare per l’Ucraina”. Non potrebbe essere più chiaro. Questa è una mozione in appoggio alla politica già esistente dell’imperialismo statunitense, della Nato e del governo conservatore britannico per armare l’Ucraina cosicché possa combattere la Russia per conto loro.
Spagna e Ucraina
Come argomento a sostegno della mozione presentata oggi al Tuc, e all’interno della mozione stessa, i suoi sostenitori ricordano che il TUC prese posizione in favore dell’invio di armi alla Repubblica Spagnola negli anni 30. Tutto ciò è scandaloso.
Se Gary Smith e gli altri si fossero presi la briga di effettuare anche solo un’analisi sommaria delle due situazioni, si sarebbero resi conto che non si può tracciare alcun parallelo. Infatti, le due situazioni – la Spagna degli anni 30 e l’Ucraina attuale – sono esattamente l’opposto.
Perché le classi dominanti del Regno Unito e della Francia si rifiutarono di armare la Repubblica Spagnola contro la sollevazione fascista di Franco? Perché in Spagna stava avendo luogo una insurrezione operaia nella quale i lavoratori si erano impadroniti delle fabbriche e si erano organizzati autonomamente in milizie operaie, mentre i contadini occupavano le terre.
Questo venne percepito, abbastanza correttamente, come una minaccia dalle classi dominanti francese e britannica. E preferirono permettere la vittoria di Franco (che era sostenuto dalla Germania nazista e dall’Italia fascista) nella speranza di tranquillizzare Hitler, piuttosto che armare i lavoratori spagnoli e rischiare che in Spagna avvenisse una rivoluzione sociale in piena regola, che si sarebbe potuta diffondere in tutto il continente.
Cosa ha in comune questo con l’Ucraina di oggi? In Ucraina abbiamo un governo che serve gli interessi degli oligarchi, che si basa sul nazionalismo reazionario (nostalgico delle organizzazioni che collaborarono con i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale), reprime la sinistra e sopprime i diritti sindacali. Questa è precisamente la ragione per cui un tale regime viene armato, finanziato e appoggiato dall’imperialismo occidentale, in una guerra per procura contro la Russia.
Se ci fosse una rivoluzione operaia in Ucraina, gli Stati Uniti e il Regno Unito invierebbero a quest’ultima armi per difendersi dall’aggressione russa? La domanda si risponde da sé.
Questa guerra non ha nulla a che fare con la sovranità ucraina, la legalità o i diritti umani. Chiedete ai Palestinesi. Vengono armati dalla Nato per lottare per la propria autodifesa contro lo Stato di Israele? Anche questa domanda si risponde da sola.
Coloro che hanno redatto la mozione non si sforzano neanche di criticare il governo di Zelensky a Kiev – un governo che ha soppresso i diritti democratici, messo fuori legge il Partito comunista e altri partiti, che ha utilizzato organizzazioni paramilitari neo-naziste all’interno delle proprie forze armate, soppresso i diritti linguistici delle minoranze etniche e distrutto i diritti di contrattazione collettiva dei lavoratori ucraini.
Una posizione di classe
Sebbene la mozione sia infarcita di riferimenti ai sindacati e ai lavoratori, non dispone di un briciolo di contenuto di classe.
Fare appello a un ulteriore aiuto militare all’Ucraina solleva anche la questione di dove questi soldi debbano essere presi. L’austerità e i tagli sono la semplice risposta.
Il movimento sindacale dovrebbe sollevare l’argomento in maniera opposta – chiedendo soldi per la scuola, la sanità, la casa e le pensioni, non per la guerra imperialista.
La politica estera è la continuazione della politica interna. La classe lavoratrice deve opporsi al governo dei padroni dentro e fuori dal proprio paese.
Una posizione di classe dovrebbe cominciare dalla denuncia dell’ipocrisia della politica estera del governo britannico, sottolineandone le mire imperialiste e rivendicando che neanche una sterlina venga spesa in avventure militari all’estero, mentre milioni di sterline vengono tagliate dallo stato sociale in patria.
È già scandaloso che questa mozione filo-imperialista e in appoggio al governo conservatore sia stata proposta dalla destra del movimento sindacale. Ma è ancora più scandaloso che abbia incontrato l’appoggio di alcuni che si considerano alla sinistra del movimento.
Il nemico in casa
L’unica maniera progressista per mettere fine a questa guerra è attraverso l’azione dei lavoratori in Russia e in Ucraina contro i propri governi reazionari, con l’aiuto e l’appoggio dell’azione dei lavoratori in Occidente contro la propria classe dominante.
Il dovere del movimento operaio in Gran Bretagna non è di accodarsi alla classe dominante britannica, ma invece di offrire un’opposizione di classe e di principio.
Sono a conoscenza del fatto che Gary Smith sia originario della Scozia. Potrebbe imparare qualcosa sulla posizione della classe lavoratrice di fronte alla guerra imperialista guardando alle orgogliose tradizioni del Red Clydeside, della Battaglia di George Square, di John Maclean e Willi Gallacher [il Red Clydeside fu una poderosa ondata di lotta di classe scatenatasi in Scozia contro la guerra e lo sfruttamento capitalistico durante e dopo la Prima Guerra Mondiale, ndt].
Questi combattenti della classe operaia sapevano che il principale nemico dei lavoratori era in casa loro, così come lo è anche oggi, sia in tempi di guerra che in tempi di pace.
12 settebre 2023