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Xª MAS a Gorizia, una disgustosa provocazione

di PCR Gorizia

In un tripudio di ripugnante nazionalismo e propaganda filofascista, ancora una volta il Comune di Gorizia ospiterà l’Associazione Decima Mas in occasione dell’anniversario della battaglia di Tarnova (19 gennaio 1945), combattuta dai partigiani jugoslavi e italiani che sconfissero le forze nazifasciste. Tale sodalizio si fa carico di “conservare e onorare” la memoria di quelle bande fasciste, modificando completamente la storia e dipingendo la battaglia di Tarnova come un sacrificio per difendere l’italianità di Gorizia.

Non è un caso che tutto ciò avviene in una città dove il sindaco si rifiuta categoricamente di festeggiare il 25 aprile e che ha respinto la proposta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini. Noi comunisti rivendichiamo la necessità di far luce sul ruolo della Xª Mas e sui crimini dell’occupazione italiana nei Balcani, per smascherare le menzogne del sindaco di Gorizia e il significato che oggi assume l’accoglienza degli eredi del fascismo. La Xª Mas fu un corpo militare fascista che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, a fianco delle truppe naziste si macchiò di efferati crimini contro civili e partigiani. Il suo comandante, Junio Valerio Borghese, era un criminale di guerra (amnistiato) in quanto responsabile dell’uccisione di 800 persone e promotore di un colpo di Stato militare in Italia nel 1970.

Le barbarie fasciste furono ancora peggiori fuori dai confini italiani. In Slovenia, di pari passo con l’italianizzazione forzata, avvenivano su base quotidiana rappresaglie tanto brutali quanto quelle dei nazisti, con saccheggi, devastazioni, roghi di villaggi, massacri e deportazioni di civili. Nella notte del 22 febbraio 1942 le autorità militari italiane circondarono la città di Lubiana e, durante i rastrellamenti, 18.708 uomini furono arrestati e altri 878 deportati nei campi di concentramento. Il 18% degli abitanti della provincia di Lubiana fu deportato nei campi di concentramento in territorio italiano, a Gonars e a Monigo in particolare: in 12mila morirono a causa delle terribili condizioni di prigionia.

Eppure, in un clima di revisionismo storico alimentato dalla destra e anche da una parte delle sedicenti forze “progressiste”, gli eventi in Jugoslavia vengono ricordati solo attraverso la propaganda sull’esodo istriano e le foibe, oscurando totalmente i crimini nazifascisti. È evidente come tutta questa mistificazione dei fatti proposta non solo a Gorizia ma in tutta Italia, non sia altro che un modo per coprire vergognosamente tutti i crimini dei fascisti e spacciare le vittime jugoslave come sanguinosi carnefici.

Noi militanti del Partito Comunista Rivoluzionario parteciperemo anche quest’anno alle manifestazioni antifasciste che si opporranno a questa ennesima provocazione, portando una prospettiva marxista e di classe. Il fascismo vecchio o nuovo non è un’opinione né un’opzione culturale, è uno strumento che i capitalisti usano per difendere i propri interessi di classe dominante. L’unico modo per sconfiggere per sempre il fascismo è quello della lotta di classe contro lo sfruttamento, le diseguaglianze e l’oppressione.

Morte al fascismo! Lunga vita a chi lo combatte!

 

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