NUOVO OPUSCOLO – Fermare il genocidio a Gaza, Rovesciare Netanyahu e lo Stato sionista
8 Ottobre 2025
NUOVO OPUSCOLO – Fermare il genocidio a Gaza, Rovesciare Netanyahu e lo Stato sionista
8 Ottobre 2025
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No al piano Trump! Fuori i sionisti e gli imperialisti dalla Palestina!

di Edoardo Artoni

Il piano presentato da Trump è ben lontano da portare una prospettiva di pace al popolo palestinese, ma si presenta piuttosto come la concessione di una scelta su come la popolazione di Gaza preferisca essere sterminata. L’aut aut posto dal presidente USA ad Hamas si riassume in una formulazione cinica e macabra: preferite essere trucidati con un’intensificazione del genocidio o con un massacro più lento e silenzioso, in una condizione di schiavitù e dipendenza dagli umori dei governi di Tel Aviv e Washington?

Il contenuto del piano

I 20 punti dell’accordo insistono sulla restituzione immediata degli ostaggi israeliani, vivi e morti, sul disarmo di Hamas e di fatto sul suo scioglimento. Il governo provvisorio della Striscia di Gaza sarà presieduto dallo stesso Donald Trump e composto da rappresentanti occidentali, tra cui il criminale di guerra Tony Blair, ex premier britannico che nel 2003 fu la spalla di Bush nell’invasione dell’Iraq e nel massacro di centinaia di migliaia di iracheni.

L’esercito israeliano rimarrebbe libero di agire nella Striscia fino alla creazione di una nuova fantomatica forza di “sicurezza”, l’ISF (Forza Internazionale di Stabilizzazione), composta da soldati provenienti dagli Stati Uniti e dai regimi arabi collaborazionisti (Egitto, Giordania…). In pratica, dopo aver sequestrato tutte le armi alle forze palestinesi, il controllo militare passerebbe prima ai fautori diretti del genocidio, l’IDF, e poi a quelli che lo hanno permesso e finanziato. Come ciliegina sulla torta, la ricostruzione di Gaza sarebbe affidata ai capitalisti immobiliari e nella zona si creerebbe un mercato libero agevolato per gli investimenti occidentali.

È evidente come una soluzione del genere, la trasformazione di fatto della Palestina in un protettorato coloniale a partecipazione internazionale, non faccia un passo avanti nella direzione di una pace duratura per i palestinesi, trasformati in schiavi dei capitalisti stranieri, privati di qualsiasi autodeterminazione e lasciati senza nessuna garanzia sulla propria sicurezza.

Il plauso della “comunità internazionale”

Eppure Trump sembra aver trovato la formula in grado di mettere d’accordo tutti, incassando l’approvazione del premier israeliano, dei regimi arabi, della Turchia, dell’Autorità Nazionale Palestinese, dell’Unione Europea e del Papa.

Il presidente americano è stanco di dover spendere risorse diplomatiche, finanziarie e belliche in Medio Oriente, e finalmente vede una soluzione che non solo fa gli interessi dell’alleato israeliano, ma che addirittura gli prospetta un ritorno economico e di immagine, permettendogli di presentarsi come il pacificatore della regione. Dal canto suo Netanyahu può sperare di sopravvivere politicamente conseguendo con la diplomazia ciò che non è riuscito ad ottenere con due anni di genocidio: lo smantellamento di Hamas e il rilascio degli ostaggi. A rifiutare il piano sono i ministri di estrema destra del suo governo, che vogliono portare a termine la pulizia etnica per poi annettere a Israele quello che rimane della Palestina; a questi è stato subito promesso che l’IDF non si ritirerà mai completamente dalla Striscia.

Sul versante europeo la soluzione di Trump è stata accolta come una liberazione: la questione palestinese, che ha provocato mobilitazioni tanto pericolose per i nostri governi, finalmente sembra poter scendere dal palcoscenico! Ogni politico crede di poter tirare un sospiro di sollievo. Chi ha sempre giustificato il genocidio, come la Meloni, pensa che con la “pace” i lavoratori smetteranno di scioperare, gli studenti torneranno tra i banchi e le piazze si svuoteranno. Chi sta cercando di cavalcare le mobilitazioni per un tornaconto elettorale, mandando addirittura propri esponenti sulle barche della Flottilla, non si oppone: PD, 5Stelle e AVS si sono vergognosamente astenuti nel voto sul piano Trump in parlamento.

È un’ipocrisia nauseante: Starmer e Macron, che avevano tentato di salvarsi la faccia riconoscendo lo Stato palestinese, sono entusiasti della proposta, e ugualmente lo è il premier spagnolo Sanchez, che solo poco tempo fa ha applicato un embargo totale degli armamenti per Israele e che ora appoggia la svendita e l’occupazione della Palestina.

Il popolo palestinese non ha alleati in nessun parlamento, in nessun governo e in nessuna classe dominante. Può contare solo sulla lotta dei lavoratori e degli studenti a livello internazionale contro l’imperialismo. Il mondo capitalista non ha niente di meglio da offrirgli che il piano Trump. Continuiamo a mobilitarci, per una Palestina libera, per un controllo diretto dei palestinesi sulle risorse e sulla politica del proprio territorio!

 

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