La fuga di notizie dal Pentagono: un’umiliazione totale per l’imperialismo statunitense

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La fuga di notizie dal Pentagono: un’umiliazione totale per l’imperialismo statunitense

I funzionari degli Stati Uniti sono ancora scossi dopo una grave fuga di notizie di oltre 100 pagine di informazioni altamente sensibili, caricate su Internet da persone non identificate [ora si presume si tratti di Jack Teixeira, 21 anni, membro della Guardia aerea nazionale] e condivise per la prima volta da utenti della piattaforma Discord. I documenti, ad ampio raggio, svelano la portata del coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, le gravi difficoltà incontrate dalla parte ucraina, il ruolo dei servizi segreti israeliani nel fomentare le proteste di massa contro il regime di Netanyahu e molto altro ancora.

Questo colpo piuttosto imbarazzante al prestigio dello Stato americano minerà gravemente la fiducia dei suoi alleati, molti dei quali (come rivelato dai documenti) sono attivamente spiati dallo Zio Sam. La fuga di notizie conferma inoltre gran parte dell’analisi rispetto alla politica mondiale che abbiamo presentato negli ultimi mesi, dimostrando ancora una volta il vantaggio che l’analisi marxista ci consente, ovvero la previsione rispetto allo stupore.

Le immagini dei documenti, che i funzionari del Pentagono hanno confermato essere ufficiali (a parte alcune che sono state alterate dopo il fatto), stanno circolando ampiamente su piattaforme di social media come Telegram e Twitter. Molti sono chiaramente contrassegnati dalla dicitura “Top Secret” e NOFORN (Not Releasable to Foreign Nationals), il che significa che non possono essere condivisi con le agenzie di intelligence straniere, comprese le Five Eyes (agenzie di spionaggio alleate di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda).

Si è trattato chiaramente di una fuga di notizie dall’interno, piuttosto che di un attacco informatico esterno. I rapporti di intelligence top secret, che avrebbero dovuto essere a disposizione solo di funzionari di alto livello dei servizi di sicurezza statunitensi e dell’ufficio presidenziale, sono stati stampati, piegati (presumibilmente dopo essere stati infilati nella tasca di qualcuno) e poi fotografati. Sullo sfondo di alcune immagini si vedono vari oggetti, come una confezione di colla Gorilla Glue e un cannocchiale per un fucile da caccia, il che fa pensare che siano state scattate nello stesso luogo.

L’amministrazione Biden sta cercando di limitare i danni. Il Dipartimento di Giustizia ha aperto un’indagine su come sia nata la fuga di notizie, mentre il Pentagono avrebbe “lavorato 24 ore su 24” e il Segretario alla Difesa Lloyd Austin avrebbe giurato che farà tutto il possibile per trovare la fonte. Inoltre, il Segretario di Stato Antony Blinken ha parlato con gli alleati degli Usa per “rassicurarli sul nostro… impegno a salvaguardare l’intelligence”.

Nonostante gli Stati Uniti abbiano cercato di trasmettere il messaggio che “tutto è sotto controllo”, le nazioni coinvolte hanno risposto con una misto di indignazione, incredulità e smentite. Nel frattempo, un articolo di Politico riporta lo sgomento del Pentagono, con un funzionario senza nome che afferma: “Ho il voltastomaco… È un enorme tradimento”.

 

Pessimismo sull’Ucraina

Le rivelazioni più sconvolgenti, dal punto di vista dell’imperialismo statunitense, riguardano la guerra in Ucraina. Nonostante l’Occidente continui a celebrare i successi militari dell’Ucraina e a annunciare una controffensiva imminente, le valutazioni sempre più caute espresse da alcuni funzionari statunitensi negli ultimi mesi sono confermate dalla fuga di notizie.

I documenti altamente dettagliati (apparentemente prodotti dall’Office of the Director of National Intelligence), che raffigurano mappe di punti caldi come Bakhmut, rivelano importanti debolezze nelle difese aeree dell’Ucraina. Queste sono state logorate dagli attacchi missilistici russi incessanti e sarebbero fondamentali per impedire alla Russia di mettere in campo la sua forza aerea. I documenti citano anche come “le perduranti carenze ucraine nell’addestramento e nelle forniture di munizioni ostacoleranno probabilmente i progressi e aggraveranno le perdite durante l’offensiva [imminente]”.

Ciò corrisponde alle notizie secondo cui, in alcune aree, i soldati ucraini stanno esaurendo le munizioni fornite dall’occidente, costringendoli a utilizzare obici di epoca sovietica meno precisi, e devono razionare i proiettili. L’elevato numero di vittime sta spingendo Kiev a rivolgersi alla popolazione per rimpinguare le proprie truppe, con individui che vengono reclutati a forza per strada. Nelle ultime settimane sono stati segnalati casi di truppe appena mobilitate e scarsamente addestrate che arrivano in prima linea: l’aspettativa di vita di queste nuove reclute a Bakhmut è di sole quattro ore.

È possibile che l’Ucraina stia accumulando truppe fresche lontane dalle zone calde, in preparazione all’indurimento del terreno in primavera. Le fughe di notizie indicano anche gravi problemi di rifornimento e di morale da parte russa, indicando la penetrazione dell’intelligence statunitense ad alti livelli dell’esercito russo.

Tuttavia, una valutazione trapelata all’inizio di febbraio sui piani di Kiev per una controffensiva a est e a sud, suggerisce che la carenza di truppe, munizioni e materiale bellico significa che le forze armate probabilmente non raggiungeranno gli obiettivi prefissati e recupereranno molto meno territorio rispetto alla grande spinta a Kherson e a Kharkiv dell’anno scorso.

In definitiva, il rapporto conclude che la battaglia per il Donbass si sta “probabilmente dirigendo verso uno stallo”, il che potrebbe anche essere eccessivamente ottimistico.

Inoltre, l’Ucraina ha da tempo manifestato l’intenzione di interrompere il ponte terrestre della Russia verso la Crimea, che quest’ultima utilizza come via di rifornimento per il suo sforzo bellico. Di conseguenza, le forze russe sono state notevolmente rafforzate all’interno e intorno alla penisola. Secondo i documenti, gli alleati dell’Ucraina a Capitol Hill sono scettici sulle sue possibilità di successo in questa impresa, in contrasto con la promessa di Washington di sostenere l’Ucraina in tutti i suoi obiettivi di guerra, fino alla fine.

 

Guerra per procura

Gli ucraini hanno tentato di cancellare l’impatto della fuga di notizie, tramite un alto funzionario senza nome citato dal Washington Post che ha affermato che molte delle informazioni erano comunque di dominio pubblico. “È evidente a tutti da novembre che la prossima controffensiva si concentrerà a sud, prima a Melitopol e poi a Berdyansk”, ha dichiarato. “Ma il luogo esatto – possiamo cambiarlo la settimana prima”. Tuttavia, un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha rivelato alla CNN lunedì che l’Ucraina è stata costretta a modificare almeno alcuni dei suoi piani per la controffensiva di primavera.

Inoltre, sembra che queste valutazioni si basino su una raccolta di informazioni sensibili tramite analisi dei segnali e in modo classico, ovvero comunicazioni sia intercettate e che trasmesse da agenti sotto copertura all’interno delle forze militari russe e del gruppo mercenario Wagner, che ora sono state potenzialmente compromesse. Ma il pericolo maggiore dal punto di vista di Kiev è l’impatto sull’unità dei suoi alleati occidentali. Come commenta il Washington Post in un articolo intitolato “La parte più dannosa dei documenti ucraini trapelati è la fuga di notizie stessa”:

Anche se le forze di Kiev hanno tenuto duro di fronte all’offensiva russa nell’Ucraina orientale negli ultimi due mesi, non c’è alcun segreto sulle ansie dell’Occidente riguardo alla propria capacità, e alla propria volontà, di continuare a rifornire le truppe ucraine in una guerra che sembra destinata a trascinarsi per molti mesi o per un tempo ancora maggiore”. Nella lotta contro l’Ucraina, Putin potrebbe plausibilmente considerare come la sua arma più potente sia una considerazione fra le più ovvie: più le battaglie si trascinano, più aumenta la pressione sugli alleati dell’Ucraina affinché chiedano la pace, a qualsiasi condizione. È probabile che nessuna fuga di notizie possa cambiare questo calcolo“.

Inoltre, la fuga di notizie mette a nudo il carattere di questo conflitto, che (come abbiamo ripetutamente affermato, fin dall’inizio) è una guerra per procura tra la NATO – con gli Stati Uniti a capo – e la Russia, che ha come teatro il suolo ucraino. Come commenta il New York Times:

Le oltre 100 pagine di diapositive e fascicoli di riunioni non lasciano dubbi su quanto gli Stati Uniti siano profondamente coinvolti nella conduzione quotidiana della guerra, fornendo l’intelligence e la logistica precise che aiutano a spiegare i successi ucraini ottenuti finora”. Mentre il presidente Biden ha impedito alle truppe americane di prendere direttamente di mira obiettivi russi e ha bloccato l’invio di armi che potrebbero colpire in profondità il territorio russo, i documenti chiariscono che a un anno dall’invasione, gli Stati Uniti sono pesantemente coinvolti in quasi tutto il resto.

“Stanno fornendo dati dettagliati sugli obiettivi. Sta coordinando il lungo e complesso treno logistico che consegna le armi agli ucraini… Molte pagine sembrano provenire direttamente dai fascicoli delle riunioni che circolano tra i Capi di Stato Maggiore e, in alcuni casi, dagli aggiornamenti del centro operativo della C.I.A.“.

Il Post descrive inoltre che i funzionari statunitensi hanno organizzato simulazioni con i vertici militari ucraini, per esplorare diversi scenari e sviluppare ordini di battaglia dettagliati. I documenti suggeriscono anche che gli Stati Uniti hanno monitorato le telefonate di Zelensky con funzionari della difesa e militari. Il fatto che gli armamenti siano utilizzate nella pratica dagli ucraini è chiaramente un dettaglio secondario. A tutti gli effetti, i russi stanno combattendo contro un esercito equipaggiato, addestrato e guidato dalla NATO, con gli Stati Uniti al comando. È per questo motivo, e solo per questo, che gli ucraini sono riusciti a resistere così a lungo.

La fuga di notizie indica anche il coinvolgimento diretto di altre potenze occidentali. Un altro dei documenti trapelati, datato 1° marzo 2023, suggerisce che Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Lettonia e Paesi Bassi hanno tutti forze speciali attive in Ucraina. I britannici sarebbero quelli che hanno di gran lunga il maggior numero di uomini sul terreno (50), rispetto ai 15 della Francia e ai 14 degli Stati Uniti. Sebbene queste affermazioni siano state contestate dai Ministeri della Difesa britannico e francese, è noto che le forze speciali occidentali sono presenti in Ucraina almeno in ruoli non di combattimento. Questa è un’ulteriore prova (se ce ne fosse bisogno) che questa guerra è uno scontro indiretto tra Russia e Occidente, in cui il pericolo di una guerra più ampia rimane implicito.

 

“Un incubo”

La fuga di notizie contiene altre informazioni rivelatrici, come i dettagli di un incidente avvenuto nell’ottobre 2022, quando un velivolo-spia britannico sarebbe stato quasi abbattuto da un caccia russo. Un documento della CIA fa inoltre riferimento a un gruppo di hacker filo-russo che si era introdotto nella rete di distribuzione del gas del Canada e stava “ricevendo istruzioni da un presunto ufficiale del Servizio di Spionaggio Russo (F.S.B.)”, apparentemente in previsione di un attacco distruttivo. Nel complesso, le rivelazioni sono state giustamente riassunte da un funzionario dell’intelligence occidentale senza nome come “un incubo”.

È risaputo che tutte le potenze capitaliste si spiano a vicenda, ma il fatto che ciò sia stato reso pubblico ha attirato le ire degli alleati di Washington. In particolare, il regime di Seul si è infuriato per le prove dello spionaggio degli Usa nei confronti del Consiglio di sicurezza nazionale sudcoreano. I documenti trapelati descrivono la resistenza dei sudcoreani alla richiesta degli Stati Uniti di fornire 330.000 munizioni di artiglieria all’Ucraina in tempo per la controffensiva di primavera, richiesta che non è mai stata confermata pubblicamente.

Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol

L’amministrazione di Yoon Suk-yeol era riluttante a inviare proiettili che potessero finire in Ucraina, sia agli Stati Uniti che alla Polonia, perché non voleva provocare Mosca, con la quale collabora per contenere la Corea del Nord. Seoul, un cagnolino degli americani, di norma silenzioso e obbediente, ha emesso uno dei suoi rari ringhi per la fuga di notizie, che ha descritto come una “violazione della sicurezza su larga scala”. Ha condannato lo spionaggio statunitense come “un atto autolesionista contro l’interesse nazionale che mina l’alleanza Corea del Sud-USA… per mezzo della violazione della sovranità” di un alleato chiave.

Un altro documento della CIA, risalente a marzo, suggerisce che il Mossad abbia avuto un ruolo nel fomentare il recente movimento di protesta di massa contro la riforma della giustizia da parte di Benjamin Netanyahu in Israele. Sebbene queste accuse siano state respinte dal governo israeliano, che le ha attribuite alla “stampa americana”, confermerebbero la nostra analisi secondo cui queste proteste sono state sostenute dalla maggioranza dei grandi capitalisti israeliani, che stanno cercando di reprimere il primo ministro, ormai battitore libero, e che sono riuscite a dividere lo Stato.

Altrove, le fughe di notizie rivelano l’allentamento della presa dell’imperialismo statunitense su alcuni dei suoi alleati. Un documento riservato descrive i piani del regime egiziano del presidente Abdel Fattah El-Sisi (uno dei principali beneficiari degli aiuti americani) per produrre grandi quantità di munizioni per la Russia. Un altro sostiene che funzionari dell’intelligence russa avrebbero convinto gli Emirati Arabi Uniti a “lavorare insieme contro le agenzie di intelligence di Stati Uniti e Regno Unito”. Sia Cario che Abu Dhabi si sono affrettati a negare queste accuse, che se fossero vere sarebbero un’ulteriore testimonianza del declino relativo dell’imperialismo statunitense sulla scena mondiale.

 

“Ecco alcuni documenti trapelati”

I funzionari statunitensi hanno cercato di arginare la marea di informazioni riservate. Il coordinatore delle comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, ha rilasciato una dichiarazione bellicosa alla stampa, affermando che: “Si tratta di informazioni che non hanno alcun diritto di essere di dominio pubblico… Non hanno nulla a che fare… con le prime pagine dei giornali o con la televisione”. Sebbene alcuni media, tra cui la Fox News, notoriamente criica di Biden, abbiano mostrato il loro ossequio agli interessi imperialisti statunitensi, il tentativo di Kirby di rimettere il genio nella bottiglia è stato troppo poco ed è arrivato troppo tardi. I dettagli della fuga di notizie sono già su tutti i giornali di tutto il mondo e si stanno diffondendo ampiamente su Internet.

Una serie di aspetti di questa fuga di notizie la rendono particolarmente problematica per Washington. A parte il fatto che si tratta di un’operazione partita dall’interno (che solleva dubbi sull’integrità delle sue forze di sicurezza), la tempestività di queste informazioni è molto dannosa. Molti di questi documenti si riferiscono a operazioni in corso e risalgono a poche settimane o giorni dalla fuga di notizie. Anche il modo in cui queste immagini sono finite online è particolarmente imbarazzante.

I dettagli sulla “talpa” rimangono scarsi, anche se un articolo del Washington Post indica un membro di “Thug Shaker Central”, un “club ad invito” (ora defunto), formato su Discord nel 2020 da un gruppo di circa due dozzine di uomini “uniti dall’amore reciproco per le armi, l’equipaggiamento militare e Dio”. La presunta talpa, nota agli amici online come “OG”[che ora si sospetta sia Teixeira], faceva parte del server e affermava di lavorare in una base militare.

È stato confermato che le immagini sono state caricate all’inizio di marzo su un server Discord gestito da “wow_mao”, uno studente universitario britannico-filippino di 20 anni e una piccola celebrità di Internet, i cui contenuti si occupano principalmente di giochi e meme.

Da lì, sono finiti su un altro server Discord dedicato al videogioco Minecraft, durante il quale un utente ha cercato di vincere una discussione sulla guerra in Ucraina postando le immagini di 10 documenti contrassegnati da “Top Secret” con il messaggio “ecco, avete dei documenti trapelati”, al quale un altro ha risposto “bello”. In seguito, le immagini dei documenti si sono diffuse a macchia d’olio, in particolare sugli account Telegram e Twitter filorussi.

Nonostante la natura farsesca di questa fuga di notizie, non è la prima volta che informazioni sensibili provenienti dal cuore dei servizi di sicurezza statunitensi finiscono in comunità online di nicchia. L’anno scorso, un’autodefinitasi “hacktivista” nota come ‘maia arson crimew’ ha caricato sul suo blog personale (rosa e pieno di gattini) una versione 2019 della no-fly list del governo statunitense. Inoltre, il popolare gioco di simulazione di combattimento aereo e di mezzi terrestri “War Thunder” è diventato una fonte così comune di documenti militari riservati (caricati da smanettoni militari per avere la meglio in una discussione sulle capacità delle armature attive), che gli sviluppatori sono stati costretti a adottare misure specifiche per arginare questa pratica.

Descrivendo la fuga di notizie come “esilarante” in un’intervista al New York Times, wow_mao ha riflettuto sul modo in cui questi documenti “si sono diffusi nelle parti più nerd e di nicchia di Internet. Questo è il tipo di persone che troverebbe questi documenti: i perdenti. È questo il tipo di persone che il governo degli Stati Uniti deve temere… I giovani esperti di tecnologia spesso hanno meno rispetto per il governo e troveranno sempre divertente prenderlo in giro e fargliela pagare in qualche modo”.

È una questione di profonda umiliazione per i servizi di sicurezza statunitensi che il loro muro di segretezza si sia dimostrato così facilmente permeabile ai disadattati online. L’irriverenza con cui queste informazioni vengono ottenute e condivise testimonia anche la diminuzione dell’autorità dello Stato americano agli occhi della popolazione, in particolare dei giovani.

La natura sfacciata di questa fuga di notizie ha portato alcuni a ipotizzare che possa essere stata deliberatamente orchestrata da parte statunitense. Forse per preparare l’opinione pubblica in vista di imminenti sconfitte per l’Ucraina, o per fare pressione sugli alleati di Kiev affinché accelerino le spedizioni di armi, illustrando la reale situazione sul campo. Se è così, gli Stati Uniti e i loro alleati stanno hanno allestito un ottimo spettacolo da far apparire questa situazione come una vera e propria catastrofe.

Per ora, supponiamo che si tratti di una vera fuga di notizie che ha illustrato i punti che abbiamo continuamente sollevato negli ultimi mesi: che lo stato della guerra in Ucraina non è affatto quello dichiarato pubblicamente in Occidente; che è Washington, non Kiev, a decidere; che l'”alleanza occidentale” è più fragile di quanto sembri; e che gli Stati Uniti raccolgono costantemente informazioni illecite anche sui loro “amici” – anche se non avevamo certo bisogno di 100 pagine di intelligence top secret per trarre queste conclusioni.

 

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