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22 Maggio 2025La nostra ultima pubblicazione, Il granello di sabbia nell’ingranaggio, raccoglie tre testi che giudichiamo di fondamentale importanza al cui centro c’è la lotta di classe.
Il primo testo, di Paolo Grassi, tratta della lotta che un gruppo di lavoratori ha condotto per oltre 30 anni contro la multinazionale UPS; il secondo, di Ezoubair Lalaoui, ci parla della lotta dei Teamsters a Minneapolis, nel contesto degli anni ’30, quando in piena depressione economica gli USA vennero attraversati da un’esplosione dilagante di lotte operaie e sindacali; segue infine uno scritto di Edoardo Artoni su Amazon, il colosso dell’e-commerce mondiale, nel quale convivono un’ipocrisia paternalista di azienda “green”, amica dei lavoratori migranti, delle donne e dei giovani, con uno sfruttamento esasperato, dove le tecnologie più moderne vengono usate per spremere ogni goccia del sudore operaio.
Gli autori dei testi non sono intellettuali di un istituto sociologico o di una fondazione della CGIL che organizza convegni che rimandano ad altri convegni che non hanno alcuna incidenza sull’azione sindacale concreta. Sono militanti comunisti, che si propongono di apprendere dalla storia e analizzare la realtà, con l’unico scopo di organizzare il conflitto di classe e ottenere un radicale cambiamento delle condizioni di lavoro.
Il settore della logistica
Quando trattiamo di aziende come UPS o Amazon stiamo parlando di grandi gruppi in un settore, quello dell’e-commerce, che globalmente ha un fatturato di 6.500 miliardi di dollari (e che si stima supererà gli 8mila miliardi nel 2026), circa un terzo del PIL degli USA.
Solo in Italia la logistica e i trasporti più in generale occupano oltre 2 milioni di lavoratori ed è un settore che “tira”, con una crescita a due cifre del volume degli affari ogni anno. Una situazione molto diversa da quella dell’industria che invece è in stagnazione prolungata da diversi anni.
Questo dal nostro punto di vista significa che i lavoratori della logistica hanno un grande potere contrattuale, per certi aspetti superiore a quello della classe operaia industriale, in quanto i loro scioperi fanno più danni alla controparte, soprattutto se attuati senza un lungo preavviso, come purtroppo spesso avviene. Inoltre stiamo parlando di una categoria che per definizione è mobile, fatta di lavoratori che operano su autoveicoli, treni, aerei, navi, pullman, camion, ecc., che con le loro azioni di sciopero, anche parziali, possono paralizzare un paese, interrompere rotte commerciali e provocare enormi perdite alle proprie aziende.
Le tradizioni di lotta
I lavoratori dei trasporti sono sempre stati una punta avanzata del movimento operaio e non è un caso che le peggiori leggi anti-sciopero in tutto il mondo sono state fatte proprio contro di loro, nel caso dell’Italia la legge 146/90.
Guardiamo ad esempio in Italia alle tradizioni di lotta dei macchinisti dei treni, che sono stati protagonisti di conflitti straordinari, come il movimento autoconvocato del 1987.
Nonostante la 146/90, ancora tra il dicembre del 2003 e il gennaio del 2004, abbiamo assistito all’entusiasmante lotta ad oltranza degli autoferrotranvieri, che ha dimostrato come nessuna legge antisciopero può fermare i lavoratori quando decidono di lottare.
Se allarghiamo lo sguardo a livello internazionale, possiamo parlare delle lotte organizzate nel settore dei trasporti negli anni ’80 da parte dei controllori di volo americani. La miopia delle direzioni sindacali condusse i lavoratori a una sconfitta pesantissima che aprì la strada a un lungo riflusso. Ma le tradizioni di lotta della categoria sono riemerse con le recenti lotte organizzate in Amazon e in UPS.
In Gran Bretagna, altro paese attraversato negli ultimi anni da importanti lotte operaie, non è un caso che il sindacato più combattivo sia l’RMT (Rail, Maritime and Transport), il sindacato dei trasporti, che nel 2022 ha organizzato lo sciopero dei ferrovieri britannici.
Il 21 giugno 2022 ha avuto inizio un durissimo sciopero durato tre giorni dove tutte le stazioni sono rimaste chiuse, così come erano fermi i treni e le metropolitane. Si è trattato della più massiccia astensione dal lavoro nel settore ferroviario degli ultimi decenni.
Il partito di cui c’è bisogno
Due sono le conclusioni fondamentali
La prima è il ruolo strategico che occupano i lavoratori dei trasporti e della logistica nella società capitalista. Questa posizione si rafforza ogni giorno di più con la crescita esponenziale del commercio online.
La seconda è che ogni volta che i lavoratori entrano in uno scontro decisivo, si trovano contro l’intero apparato dello Stato (a partire dall’esercito e dalla polizia), i partiti riformisti e i vertici sindacali burocratizzati. Subiscono rappresaglie di ogni tipo e ogni tipo di repressione.
Il che li obbliga a cercare il massimo di unità possibile nella categoria e con le altre categorie (a partire dalla classe operaia industriale). I lavoratori più avanzati hanno inoltre la necessità di organizzarsi in un partito che, a differenza dei riformisti, non li tradisca e sia in grado di organizzare una strategia di lotta all’altezza delle necessità.
L’unico partito che può avere caratteristiche di questo tipo è un partito comunista rivoluzionario, basato sulle idee del marxismo, che sia in grado di apprendere dalle passate esperienze della lotta di classe e di metterle al servizio dei lavoratori, proponendosi di non separare l’avanguardia dalla massa, tattica che inevitabilmente conduce i lavoratori alla sconfitta. Un partito che dica sempre quello che fa e faccia quello che dice.
Noi oggi è quel tipo di partito che stiamo costruendo e che vogliamo sempre più forte in futuro. Un partito che “guardi al mondo con gli occhi della classe operaia”.
“Il granello di sabbia nell’ingranaggio” siamo noi comunisti. Quel granello sono i nostri compagni in UPS, Amazon e in tutta la categoria.
Ci battiamo contro grandi colossi e, anche se siamo ancora una piccola forza, abbiamo la ragione dalla nostra parte.
Partiamo da una consapevolezza di fondo: non c’è potere al mondo che può fermare la classe lavoratrice quando diventa consapevole della propria forza e decide di lottare.
La lotta di classe è l’asse strategico attorno a cui si organizzano le nostre vite e che giustifica l’esistenza del Partito Comunista Rivoluzionario. Almeno fino al giorno in cui riusciremo ad abolire la società di classe per aprire la strada a una società basata sulla soddisfazione dei bisogni umani e non sull’arricchimento di una minoranza di sfruttatori.
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