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3 Maggio 2024I comunisti cacciano Rees-Mogg dal campus di Cardiff – Combatti l’imperialismo! Unisciti al RCP!
Venerdì 26 aprile i comunisti hanno cacciato il deputato Tory Jacob Rees-Mogg dall’Università di Cardiff. I politici dell’establishment e i media hanno reagito con un coro di condanne. Intensificheremo la lotta per abbattere la nostra classe dominante imperialista!
di Cardiff Communists
Venerdì 26 Aprile, il Partito Comunista Rivoluzionario di Cardiff ha organizzato e guidato una contestazione degli studenti e dei lavoratori contro il deputato conservatore Jacob Rees-Mogg, invitato a parlare al Club dei Conservatori dell’Università di Cardiff.
Per tre ore, una folla di manifestanti ha circondato pacificamente l’edificio dove Rees-Mogg stava parlando.
I nostri compagni hanno scandito slogan rivoluzionari e tenuto discorsi che attaccavano Rees-Mogg in quanto vile rappresentante dell’imperialismo britannico e attivo sostenitore del genocidio in atto contro il popolo palestinese.
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Quando Rees-Mogg è finalmente uscito in strada, circondato da sei guardie di sicurezza pesantemente armate, c’è stato un inseguimento spontaneo del deputato fino alla sua auto, pronta alla fuga dalla contestazione. Diversi manifestanti sono stati malmenati e trascinati via.
Un video dell’accaduto è diventato virale, portando la protesta sulle prime pagine dei giornali nazionali e ha prodotto come risultato un’intervista di Fiona Lali, organizzatrice delle campagne dell’RCP, alla LBC (importante stazione radiofonica inglese, Ndt).
Members of the Revolutionary Communist Party (@revcommunists) proudly helped evict right-wing Tory warmonger, Jacob Rees-Mogg (@Jacob_Rees_Mogg) from Cardiff University campus.
Students & workers say: genocide endorsing reactionaries aren’t welcome! 🧵
— Revolutionary Communist International (@marxistcom) April 27, 2024
Accanimento mediatico
L’accanimento mediatico che ne è seguito è stato a dir poco isterico, oltre che estremamente ipocrita. “Studenti pro-Gaza perseguitano Jacob Rees-Mogg urlando violente volgarità”, recitava un titolo del Daily Mail. E dai nostri amici del “Torygraph” (il Telegraph, giornale vicino al Partito Conservatore, Ndt): “Jacob Rees-Mogg cacciato dal campus da un branco di manifestanti di estrema sinistra”.
Dov’è lo stesso clamore di questi giornalacci padronali per il massacro di Israele a Gaza? Dov’è l’indignazione per la stretta da parte dell’establishment al nostro diritto di libertà di parola e di riunione?
Questi signori non fiatano quando i nostri compagni vengono arrestati e attaccati dalla polizia perché sono al fianco del popolo palestinese, né quando i manifestanti negli Stati Uniti vengono picchiati nei campus.
Ma quando sono i parlamentari ad essere contestati a causa del sacrosanto disgusto per le loro azioni; quando è la gente comune ad organizzarsi per esprimere la propria rabbia – improvvisamente la nostra preziosa “democrazia” è sotto attacco di una folla di estrema sinistra!
Ci accusano di perseguitare, intimidire e limitare il diritto di parola di Rees-Mogg. Ma fateci il piacere! Rees-Mogg può facilmente accedere alla BBC e ai grandi giornali per sparare le sue porcherie di destra. Gli viene anche regolarmente lasciato spazio su GB News (canale di notizie britannico, Ndt).
L’idea che il suo diritto ad esprimersi sia minacciato da una qualsiasi protesta è semplicemente ridicola. Sono i nostri diritti democratici, cioè quelli dei giovani e dei lavoratori comuni, ad essere calpestati.
Questo episodio rivela ancora una volta il ruolo della stampa mainstream: essere il leale portavoce della classe dominante.
L’establishment serra le fila
Anche i partiti dell’establishment hanno serrato le fila per denunciare le nostre azioni. Richard Holden, presidente del Partito Conservatore, ha denunciato che “nessun politico eletto dovrebbe essere costretto a sopportare queste intimidazioni idiote”.
Anche la ministra-ombra laburista Jo Stevens è intervenuta per esprimere le sue “preoccupazioni”: “Non possiamo accettare una cultura dell’intimidazione in politica… Il diritto alla legittima protesta è sacrosanto, ma le minacce e le intimidazioni sono inaccettabili”.
Già ci aspettavamo critiche dal presidente dei Tories, che è apertamente complice dei crimini di guerra di Israele.
Ma è disgustoso questo rimprovero snob da parte della cosiddetta leadership “laburista”, che accorre a difendere Rees-Mogg per attaccare lavoratori e studenti comuni.
Un Partito Laburista degno di questo nome starebbe dalla parte degli oppressi, contro gli oppressori. Ma il Labour non ha mosso neanche un dito per opporsi a questo comizio. Anzi, anche l’associazione dei laburisti nell’Università di Cardiff ha condannato la protesta!
Il motivo è chiaro e semplice: anche il Labour di Starmer ha le mani sporche di sangue. Nascondendosi dietro vuote dichiarazioni “umanitarie”, questi conservatori dipinti di rosso hanno sostenuto la guerra di Netanyahu in ogni momento. Non sono molto diversi dai loro colleghi che siedono dall’altro lato del parlamento.
Per un salto di qualità della lotta!
Non ci faremo intimidire da questo circo mediatico di condanne. Essere attaccati dai nostri nemici di classe è la dimostrazione che stiamo facendo qualcosa di giusto! Ci appunteremo sul petto queste critiche come un distintivo d’onore.
Siamo orgogliosi di aver organizzato una manifestazione contro un conservatore guerrafondaio come Jacob Rees-Mogg. Abbiamo tutto il diritto di protestare in questo modo contro il sanguinoso attacco a Gaza. Continueremo le nostre proteste. E intensificheremo la lotta contro la nostra classe dominante.
Questo fine settimana terremo il congresso di fondazione del Revolutionary Communist Party (RCP, Partito Comunista Rivoluzionario), dove discuteremo le nostre proposte per organizzare una forza in grado di abbattere l’imperialismo britannico e l’occupazione sionista.
Prenderemo spunto dalle proteste di massa negli Stati Uniti. E ci mobiliteremo per portare questo movimento anche qui, proponendo un programma comunista.
Mentre il Labour di Starmer si schiera con i conservatori, noi comunisti rivoluzionari stiamo dalla parte della classe operaia e del popolo palestinese.
Se anche tu stai dalla parte degli oppressi e degli sfruttati e vuoi rovesciare la barbarie del sistema capitalista una volta per tutte, unisciti oggi stesso al RCP!