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2 Novembre 2015Ordine del Giorno presentato al Direttivo Nazionale della Funzione pubblica (29/10/2015)
Pubblichiamo l’Ordine del giorno presentato al Direttivo Nazionale FP CGIL riunitosi il 29 Ottobre dall’Area “il Sindacato è un’altra Cosa”, assieme ai compagni e alle compagne dell’Area Democrazia & Lavoro in FP CGIL. Il testo è stato presentato in alternativa all’OdG proposto dalla Segreteria Nazionale che, ad un Governo e ad una Legge di Stabilità aggressivi nei confronti dell’impiego pubblico (Viene proposta una squallida elemosina per il rinnovo del Ccnl, in assoluta continuità con le politiche di smantellamento dei Servizi Pubblici e della Sanità), risponde in maniera inadeguata sia nei contenuti sia nelle iniziative di lotta. Con una mobilitazione che, di fatto, non c’è.
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Sono ormai trascorsi diversi mesi dalla sentenza della Corte Costituzionale di fine giugno che ha sancito il superamento del blocco sul rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti pubblici ed ancora non esiste di fatto l’apertura di un vero tavolo negoziale.
I dipendenti pubblici sono oggetto di una prolungata ed aggressiva campagna mediatica diretta ed orchestrata dal governo che li vorrebbe agli occhi dell’opinione pubblica i veri colpevoli di una pessima e mal funzionante macchina statale.
La realtà è che siamo ormai alla fine del sesto anno di blocco contrattuale. Solo considerando la dinamica inflattiva dal 2009 ad oggi, la perdita del potere d’acquisto per i lavoratori pubblici equivale mediamente a quasi 300 euro, comprensivi di tutti gli elementi della retribuzione, che mancano sulla busta paga mensile. Complessivamente si tratta di quasi 8.000 euro di reddito persi in questi anni, il tutto senza considerare gli effetti su Tfr e calcolo delle pensioni.
A tutto ciò va aggiunto un drastico calo degli occupati nel pubblico impiego che negli ultimi 10 anni ammonta a quasi 250.000 mila.
In questo quadro, i 200-300 milioni di euro previsti nella Legge di Stabilità sono una squallida elemosina che fa il paio con la campagna di aggressione che in questi giorni è ripartita contro i lavoratori dei servizi pubblici.
Come dimostra la storia degli ultimi anni queste campagne hanno l’obiettivo di spianare la strada, sul piano del consenso dell’opinione pubblica, alle politiche di riduzione della spesa sociale e di smantellamento dei servizi pubblici. A tal proposito il Direttivo Nazionale dichiara con nettezza la propria opposizione ai tagli delle risorse attese e destinate al Servizio Sanitario Nazionale e alla riduzione drastica dei trasferimenti alle Regioni.
La pretesa di voler valutare l’appropriatezza di 208 prestazioni sanitarie indica la volontà di cancellare definitivamente il diritto alla salute. Per questo la FP CGIL è al fianco dei medici, del personale sanitario e di tutti i cittadini colpiti da tale provvedimento scellerato. Il Direttivo Nazionale si impegna a contrastare la tendenza che sta assumendo la Confederazione e le Categorie di confermare ed ampliare il Welfare Contrattuale ed Aziendale, la Sanità e la Previdenza Integrativa oltre che le deroghe contrattuali e la bilateralità. E’ sempre più evidente il fatto che, nella misura in cui i governi smantellano lo Stato Sociale, l’ipotetica e presunta “integrazione” del privato si smaschera per quello che è: una palese e chiara falsificazione della realtà.
Dopo anni di evidenti tentennamenti e di colpevole ritardo il Direttivo Nazionale della FP decide di imprimere una decisa svolta verso un percorso ampio di mobilitazione, comprensiva della immediata proclamazione dello sciopero generale di tutto il pubblico impiego.
Si lancia pertanto una campagna di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, nessuno escluso, che duri 2-3 settimane e che abbia lo scopo di invitare alla partecipazione le lavoratrici e i lavoratori. Nelle assemblee vanno presentate e votate effettive e reali piattaforme contrattuali.
Le piattaforme, oltre ad aumenti retributivi che prevedano almeno il recupero di quanto perso nelle buste paga dal blocco contrattuale rispetto all’aumento del costo della vita, dovranno prevedere:
l’aumento delle risorse dei Fondi Contrattuali, per un aumento del Salario Accessorio senza l’applicazione della Brunetta e dei meccanismi di valutazione individuali col loro portato di clientelismo e di divisione tra i lavoratori; la disapplicazione della Legge Brunetta nel suo complesso a partire dal dare un nuovo ruolo alle relazioni sindacali ridotte totalmente dei suoi contenuti negli ultimi anni; lo sblocco del turn over e stabilizzazione del personale precario; il contrasto ai processi di esternalizzazione e privatizzazione.
Il Direttivo Nazionale proclama l’immediato Stato di Agitazione in tutti i luoghi di lavoro col blocco degli straordinari. Proclama, inoltre, lo Sciopero Generale dell’intera giornata, da effettuarsi entro il mese di novembre in una delle giornate in cui presumibilmente il Parlamento discuterà la Legge di Stabilità, con manifestazione nazionale proprio davanti il Parlamento. L’obiettivo è opporsi a questa manovra e respingere l’attacco contenuto nel provvedimento. Si lancia un appello a tutte le Organizzazioni Sindacali, senza alcuna preclusione, e a tutte le Rsu a condividere tale percorso di lotta.
La FP CGIL chiede alla Confederazione di fare altrettanto e invita la Cgil tutta a mobilitarsi contro questo provvedimento e per la riconquista del Contratto Nazionale.
La FP CGIL congiuntamente alla vertenza nazionale per il Contratto dei dipendenti pubblici, e con la massima determinazione, mobilita le lavoratrici e dei lavoratori dei comparti privati nei servizi pubblici per la conquista e il rinnovo dei Contratti della Sanità Privata, SSAEP, Cooperative Sociali e Igiene Ambientale e per il contrasto al Job’s act e alle norme contenute nei diversi decreti applicativi come la demolizione di quello che resta dell’Art. 18, il demansionamento e il controllo a distanza.
Il Direttivo Nazionale respinge la provocatoria disdetta del Ccnl operato dalla Fondazione Don Gnocchi e dichiara fin da ora la propria indisponibilità a modifiche contrattuali al ribasso.
Da ultimo il Direttivo Nazionale respinge al mittente il presunto “scandalo” montato ad arte dal governo sulla vicenda del Colosseo. E’ un ulteriore agguato ai diritti sindacali dei lavoratori il fatto che un’assemblea sindacale, regolarmente convocata e comunicata, diventa il pretesto per un’ennesima restrizione del Diritto di Sciopero. La FP CGIL ritiene, piuttosto, sia giunto il momento di mettere in discussione la Legge 146/90 e tutti gli accordi nazionali e aziendali che limitano tale diritto ed aprire valutazioni in merito alle modalità con cui contrastarla.
Coerentemente, pertanto, si dichiara la non disponibilità ad accettare limitazioni al Diritto di Sciopero e al Diritto di Assemblea in occasione del Giubileo, sullo schema di EXPO a Milano dal cui modello di relazioni e di accordi sindacali sopraggiunti la Federazione prende categoricamente le distanze.
Iavazzi, Macciò, Vox, Zanni, Sgrò, Franca, Arcadu, Cazzaniga.
Respinto con 10 voti a favore e 75 contrari