Forgiati nella turbolenza: il primo congresso dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria

Il nuovo partito di Jeremy Corbyn: cosa significa e quale atteggiamento dovrebbero assumere i comunisti nei suoi confronti?
28 Luglio 2025
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Forgiati nella turbolenza: il primo congresso dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria

di In Defence of Marxism

Stiamo vivendo una crisi del capitalismo senza precedenti. La disuguaglianza ha raggiunto livelli record. Attualmente ci sono più guerre che in qualsiasi altro momento dalla Seconda guerra mondiale. E l’economia mondiale è impantanata nella stagnazione, nell’inflazione e in un debito schiacciante. Ora, con la rielezione di Trump, l’intero edificio dell’ordine postbellico – del dominio incontrastato degli Stati Uniti – sta cominciando a sgretolarsi.

Questi eventi sconvolgenti hanno fatto da sfondo al primo congresso dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria, che ha riunito in Italia 350 dirigenti comunisti, affiancati da 2.500 compagni online e da centinaia di altri che hanno seguito l’evento in decine di watch party in tutto il mondo.

Contando solo quelli segnalati agli organizzatori del congresso, siamo a conoscenza di oltre 60 watch party in tutto il mondo, ma senza dubbio ce ne sono stati molti altri.

Abbiamo ricevuto foto di compagni riuniti per guardare il congresso in Bulgaria, Colombia, Canada (con 14 proiezioni in tutto il paese, tra cui Toronto, Montreal e Calgary), Gran Bretagna (tra cui Leeds, Londra sud, Londra nord, Londra est, Cambridge, Manchester, Preston, Reading, Sheffield, Bristol e Bath), Irlanda (Belfast e Dublino), Austria, dove hanno partecipato 75 compagni, Spagna (Barcellona, Paesi Baschi e Cartagena), Paesi Bassi, Finlandia (Helsinki, Tampere, Pori e Turku), Francia (dove hanno partecipato oltre 50 persone a Parigi, Lione, Grenoble e Tolosa), Svezia (Umeå, Malmö, Stoccolma, Värmland e Göteborg), Svizzera (oltre 100 partecipanti in più di sei città), Pakistan e oltre 100 partecipanti a watch party in tutti gli Stati Uniti (a New York City, Seattle, Filadelfia, Chicago, St. Louis, Houston, Dallas Fort-Worth, Minneapolis e New Haven).

Abbiamo ricevuto segnalazioni di migliaia di dollari, euro e sterline raccolti in occasione di questi eventi, a testimonianza del clima che è stato trasmesso con successo dall’Italia ai comunisti di tutto il mondo, che ha portato la raccolta totale a oltre 500.000 euro!

 

Nuovo ordine mondiale

In una situazione mondiale completamente nuova, che sta stravolgendo la coscienza e preparando eventi rivoluzionari, i comunisti hanno bisogno di una visione cristallina dei processi che guidano questi sviluppi. Abbiamo bisogno di questa chiarezza per offrire una prospettiva alle ampie fasce di giovani e lavoratori che cercano spiegazioni e per guidare il nostro lavoro di costruzione di una forte Internazionale rivoluzionaria nel più breve tempo possibile per intervenire in questi eventi.

Per questo motivo, il congresso mondiale – che non è solo il massimo organo democratico dell’Internazionale, ma anche una scuola di comunismo – ha dedicato due dei suoi cinque giorni alla discussione sulle prospettive mondiali.

Gli eventi sconvolgenti del 2025 – la rielezione di Trump, l’escalation del genocidio a Gaza, l’Occidente che si avvia inesorabilmente verso la sconfitta in Ucraina, la guerra commerciale in corso e molte, molte altre crisi – significano che stiamo entrando in una nuova epoca.

Come ha spiegato Jorge Martín nella sua introduzione, in ultima istanza questi sintomi affondano le loro radici nella crisi organica del capitalismo, iniziata nel 2008. Tuttavia, comprendere che il sistema è in un vicolo cieco non è sufficiente per i rivoluzionari. È necessario capire perché: perché assistiamo a sconvolgimenti politici di massa, al declino dei vecchi partiti e all’ascesa di nuovi partiti e figure? Cosa sta guidando il cambiamento dell’equilibrio delle forze mondiali, il relativo declino dell’imperialismo statunitense e la crescente rivalità interimperialista? E quali sono le conseguenze per la lotta di classe?

 

Il congresso ha visto una vivace discussione su tutte le questioni chiave che stanno al centro della nuova situazione mondiale. Qual è la natura dell’amministrazione Trump? Dove sta andando l’imperialismo americano? L’intera situazione mondiale è condizionata dal mutamento dei rapporti tra la potenza imperialista più potente del mondo e il resto del mondo: in Europa, in Medio Oriente, in America Latina e altrove. E, infine, qual è la natura delle nuove potenze e dei nuovi rivali dell’imperialismo statunitense che stanno entrando in scena: la Russia e, soprattutto, la Cina?

Si tratta di questioni assolutamente fondamentali, sulle quali il congresso ha cercato di ottenere la massima chiarezza. Questo, soprattutto, è sempre il nostro obiettivo: elevare il livello di comprensione dell’intera Internazionale. E questo può essere raggiunto solo attraverso una discussione piena, libera e democratica.

Il marxismo, come ogni scienza, non sostituisce lo studio dei fatti concreti in una nuova situazione. Piuttosto, la teoria deve essere applicata alla comprensione dei fatti e deve essere costantemente verificata rispetto alla situazione concreta che si sta sviluppando. E in effetti, questa è stata una discussione ricca di fatti, cifre e argomenti. Come ha spiegato il compagno Hamid Alizadeh:

Non possiamo prevedere l’esatto percorso che prenderanno le cose. Né sappiamo quali fenomeni ne deriveranno. Dobbiamo studiare attentamente la situazione passo dopo passo senza anticipare i tempi. Seguiamo il processo man mano che si svolge e comprendiamo che non possiamo fare affidamento su generalizzazioni e etichette morte. L’unica cosa su cui possiamo fare affidamento al 100% è il metodo del marxismo.

La degenerazione della Quarta Internazionale

Ora che abbiamo fondato l’Internazionale Comunista Rivoluzionaria, il nucleo attorno al quale cercheremo di costruire un futuro partito mondiale di massa della rivoluzione socialista, spetta a noi riportare alla luce la nostra eredità e la lotta instancabile, durata decenni, che ha gettato le basi della nostra Internazionale.
I compagni Alan Woods e Ana Muñoz, che per la prima volta non hanno potuto partecipare a questo congresso, hanno inviato dei messaggi video molto significativi alla giornata di apertura del congresso. Nel suo messaggio, Alan ha raccontato con quali sforzi quell’eredità è stata preservata e trasmessa all’attuale generazione di giovani rivoluzionari:

Sono in questo movimento dal 1960. Da molto tempo. Ho visto di tutto, cose buone, cattive e indifferenti. E in quasi tutto questo tempo, io e i compagni che erano con me, come Ana, Rob e Fred, abbiamo lottato controcorrente, confrontandoci con forze molto potenti: le forze del riformismo, del riformismo di sinistra e dello stalinismo in particolare, che era un ostacolo terribile, enorme…

Eravamo completamente isolati, eravamo una piccola forza, che lottava come una minuscola forza contro questi ostacoli colossali. Ora, questo era difficile, più difficile di quanto chiunque di voi abbia dovuto affrontare al giorno d’oggi. Era difficile, era disperatamente difficile. Ma era assolutamente necessario perché siamo riusciti a fare qualcosa. Siamo riusciti a preservare in tutti questi anni difficili l’arma essenziale che abbiamo, che è la teoria marxista, le idee autentiche del marxismo su cui ci basiamo al momento. Questa è l’eredità che abbiamo. Questa è l’eredità che difendiamo e che questo Congresso rappresenterà.

Consideriamo questo patrimonio inestimabile. Negli anni successivi alla morte di Leon Trotskij, la sua conservazione è stata garantita soprattutto dal lavoro di un uomo: Ted Grant, il fondatore della nostra organizzazione.

Il terzo giorno del congresso è stato quindi dedicato alla discussione della storia della Quarta Internazionale e del ruolo svolto da Ted Grant nella difesa e nello sviluppo delle idee del marxismo nel contesto della ripresa postbellica e della degenerazione di quell’organizzazione.

La nostra riedizione di History of British Trotskyism di Ted Grant (disponibile anche in italiano nel libro Il lungo filo rosso, Ndt) è stata il libro più venduto al congresso.

Come ha spiegato Rob Sewell nella sua introduzione, l’ultima lotta di Trotskij è stata dedicata alla fondazione della Quarta Internazionale. A quel punto, la Seconda (Socialista) e la Terza (Comunista) Internazionale si erano entrambe dimostrate totalmente fallimentari ed erano diventate ostacoli controrivoluzionari sulla via della rivoluzione socialista.

Era necessaria una direzione rivoluzionaria alternativa, adatta ai compiti rivoluzionari posti dalla storia. Questa era, secondo Trotskij, “… l’opera più importante della mia vita – più importante del 1917, più importante del periodo della guerra civile o di qualsiasi altro”.

La Quarta Internazionale fu fondata nel 1938. Purtroppo, però, i suoi leader non erano all’altezza. Dopo l’assassinio di Trotsky da parte di un sicario stalinista nel 1940, l’Internazionale fu di fatto decapitata.

Prima della seconda guerra mondiale, Trotskij aveva previsto che la guerra avrebbe portato a un periodo ancora più devastante di crisi e declino capitalista, al discredito degli stalinisti e dei riformisti e a un’ondata rivoluzionaria che avrebbe catapultato i partiti della Quarta Internazionale alla testa del movimento operaio.

Tuttavia, il marxismo non è una sfera di cristallo. Possiamo formulare un’ipotesi condizionale su quello che riteniamo essere lo sviluppo più probabile, ma alla fine dobbiamo verificare le nostre prospettive sulla base dei fatti concreti. Dopo la guerra, lo stalinismo si espanse in mezza Europa, i partiti comunisti e socialisti si rafforzarono, l’ondata di rivoluzioni che si era abbattuta sull’Europa fu tradita e, invece di un declino precipitoso, seguì il più grande sviluppo nella storia del capitalismo, che durò fino agli anni ’70.

I leader della Quarta Internazionale si rifiutarono di guardare in faccia la realtà. Come hanno spiegato i delegati, invece di studiare il corso effettivo degli eventi, potevano solo ripetere a pappagallo la prospettiva di Trotskij del 1938 come se fosse un dogma. Questo li portò a ogni sorta di idee bizzarre e false e, alla fine, alla distruzione della Quarta Internazionale. Il prestigio giocò un ruolo importante nell’impedire alla direzione di ammettere i propri errori. E per giustificare un errore, ne furono commessi di nuovi.

Come ha spiegato un delegato:

Se non si è in grado di spiegare la realtà, se non si è in grado di dare un chiaro senso della prospettiva, se non si è in grado di mostrare ai compagni il loro posto nella storia e nella lotta di classe, quali altri metodi rimangono se non il prestigio e l’intrigo?“.

Ted Grant si distanziò da questi metodi. Dedicò la sua vita a padroneggiare lo spirito e il metodo, non solo la lettera, delle opere di Marx, Engels, Lenin e Trotskij. Come loro, studiò il reale sviluppo della società e della lotta di classe. Solo lui, quindi, diede una valutazione scientifica e accurata di fenomeni come lo stalinismo, i regimi dell’Europa orientale, la natura del boom del dopoguerra e lo sviluppo della rivoluzione cinese, tra gli altri.

Consigliamo vivamente ai nostri lettori di leggere The degeneration and collapse of the Fourth International: in defence of our heritage (che presto sarà disponibile in italiano, Ndt), e la lista di letture che abbiamo preparato in vista di questo congresso.

È stato solo Ted Grant a trasmettere le idee e il metodo autentici del marxismo a una nuova generazione. I suoi scritti sono un’eredità preziosa che conserveremo e porteremo avanti, a partire dalla pubblicazione del terzo e quarto volume delle opere complete di Ted nel corso del prossimo anno.

Come ha spiegato Rob, Ted stesso non era particolarmente sentimentale. Non parlava del suo passato. “Pensava che fosse il presente a contare, e il futuro!”, ha concluso Rob:

Non si tratta di un uomo morto! Si tratta delle idee di emancipazione della classe operaia!
La Quarta Internazionale è morta e sepolta. È stata tradita dai suoi cosiddetti leader. Noi incarniamo ora le idee autentiche, le idee autentiche del marxismo.
Ora mettiamo in pratica queste idee: costruiamo il partito su basi solide!

Costruire l’Internazionale Comunista Rivoluzionaria

Il nostro ultimo congresso nel 2023 ha segnato il lancio della campagna “Sei comunista?” in tutta l’Internazionale. Percependo la radicalizzazione di una parte della gioventù, abbiamo compiuto una svolta coraggiosa verso di loro con un profilo comunista aperto. Di conseguenza, le nostre file si sono ingrossate.
Sulla base di questa campagna di successo, la maggior parte delle sezioni nazionali della nostra Internazionale hanno trasformato il loro profilo e in molti casi sono state rifondate come Partiti Comunisti Rivoluzionari. Nel 2024 abbiamo fondato l’Internazionale Comunista Rivoluzionaria (ICR).

Questo processo è stato immortalato in un documentario realizzato dai membri della ICR, presentato in anteprima al congresso. Non solo è una capsula del tempo di quell’anno – che ha rappresentato una rivoluzione interna completa nel nostro lavoro – ma è anche un manifesto rivoluzionario visivo, che spiega il nostro programma, la nostra filosofia e gli sviluppi nella lotta di classe che alla fine sono alla base del nostro successo. Il documentario sarà reso pubblico nel prossimo futuro.

Ora, come risultato di quella svolta, siamo passati da 4.551 membri nel 2023 a 7.127 membri, organizzati in 24 sezioni e 19 gruppi.

 

Il primo congresso dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria è stato un modo per fare il punto sui nostri successi e trarre insegnamenti dagli ultimi due anni. Mentre il 2023 è stato caratterizzato da una rapida crescita, l’ultimo anno è stato un’opportunità per rafforzare i nostri ranghi, formare nuovi quadri e preparare le basi solide per una nuova crescita.

La sezione britannica è già riuscita a reclutare oltre 200 persone negli ultimi tre mesi. Come confermato da molti interventi di sezioni come quelle austriaca, svizzera e danese, che stanno anche preparando “offensive di reclutamento autunnali”, la chiave è imparare, ascoltare e riflettere, al fine di reclutare persone che forse non sanno ancora di essere comuniste.

Una sessione speciale è stata dedicata al lavoro della nostra sezione nella “tana del lupo”: i Comunisti Rivoluzionari d’America. Mentre gli Stati Uniti, bastione dell’imperialismo mondiale, entrano sempre più in crisi e in declino, si sta producendo un’abbondanza di potenziali rivoluzionari: come ha riferito Antonio Balmer, nel corso del congresso la sezione ha ricevuto una richiesta di adesione ogni due ore circa.

Come tutta l’Internazionale, la sezione è prevalentemente giovane e guarda con ottimismo al futuro. Ciò che li ha attratti a noi e che li sta trasformando da reclute in bolscevichi è l’unica cosa che ci distingue come Internazionale: il marxismo. Antonio Balmer ha spiegato l’atteggiamento di questi giovani comunisti pionieri:

I compagni stanno organizzando la loro vita intorno al marxismo. Hanno intravisto il suo potere irresistibile. È l’unico argomento di cui vogliono parlare“.

Le fondamenta della nostra sezione americana sono state gettate da decenni di lavoro tenace e persistente. Ci sono voluti 15 anni per passare da uno a 100 compagni. Ora siamo passati da 320 a 820 in soli due anni.

Ma, come ha detto un delegato, finché avremo quadri, la necessaria determinazione e il sostegno dell’Internazionale, la crescita che abbiamo visto negli Stati Uniti è possibile ovunque.

Un momento culminante dell’intero congresso è stata la votazione per l’ammissione di una nuova sezione in Irlanda, che negli ultimi due anni è passata da soli cinque compagni che si incontravano online a una vivace organizzazione di 64 membri, che si riuniscono in sezioni sparse in tutto il paese. Ma questo è solo l’inizio. Come ha detto Andrea, il primo rivoluzionario a tempo pieno dell’organizzazione irlandese:

Rappresentare la ICR in Irlanda è un grande onore, ma anche una grande responsabilità. La nostra Internazionale ha piantato la bandiera in Irlanda. Ma ora inizia la vera lotta: costruire un’organizzazione che possa portare avanti la rivoluzione iniziata da James Conolly 109 anni fa!”.

I compagni irlandesi sono stati accettati all’unanimità come nuova sezione della ICR.

 

In tutte le nostre organizzazioni nazionali, grandi e piccole, il nostro segreto, nelle parole di una compagna messicana, è “chiarezza di idee, sacrificio militante e determinazione, e imparare dai metodi e dalle esperienze delle altre sezioni dell’Internazionale”.

Il potere dell’internazionalismo

L’importanza pratica dell’Internazionale è stata dimostrata dalla nostra commissione speciale sulla campagna per la liberazione dei leader arrestati dell’Awami Action Committee-Gilgit Baltistan. Da quando Eshan Ali e altri 13 attivisti di spicco del Gilgit Baltistan sono stati arrestati, l’Internazionale ha organizzato proteste davanti alle ambasciate pakistane in tutto il mondo, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione dei compagni, raccogliendo firme e messaggi di solidarietà da sindacati e importanti politici e attivisti di sinistra.

Finora la nostra campagna ha ottenuto importanti successi. Tutti i dirigenti tranne due sono ora liberi. Ma non è finita, e le proteste continueranno fino a quando i leader rimanenti non saranno stati rilasciati.

L’impegno di tutti i compagni per lo sviluppo della nostra Internazionale si è riflesso nella nostra raccolta fondi. Le sezioni di tutto il mondo, così come i gruppi che hanno seguito il congresso, hanno raccolto complessivamente 502.000 euro. Allo stesso modo, la fame insaziabile dei compagni per la teoria è stata dimostrata dal record di 753 libri venduti, per un valore di 5.000 dollari. I più popolari sono stati History of British Trotskyism, una raccolta di scritti di Trotskij e Ted Grant su Democrazia, bonapartismo e fascismo e China: From Permanent Revolution to Counter-Revolution, che rappresentano l’interesse travolgente per le questioni scottanti del momento e per il nostro patrimonio.

Non è sempre stato così. Fred Weston ha raccontato che, quando si è trasferito a Londra, il centro internazionale era composto da Alan Woods e Ana Munoz, una macchina da scrivere e alcune scrivanie. Ora il nostro centro internazionale è composto da 25 compagni a tempo pieno, con altri due in arrivo. All’ultimo congresso, i sacrifici dell’intera Internazionale ci hanno permesso di acquistare un centro a Londra. Dopo anni di duro lavoro, alcune delle nostre sezioni stanno raggiungendo i mille membri e stiamo iniziando a diventare un piccolo punto di riferimento per la gioventù rivoluzionaria in diversi paesi.
Sia ora che allora, l’unica cosa che ha garantito il nostro sviluppo è stata la nostra ostinata attenzione all’educazione e alla formazione ai metodi del marxismo.

Come ha concluso Hamid:

“La cosa più importante che facciamo è affilare le nostre armi, affilare le nostre menti e approfondire la nostra comprensione in modo da poter affrontare questo nuovo periodo non come stranieri in una terra sconosciuta, ma come pionieri che aprono nuove strade.

Facciamo nostro il mondo in modo da poterlo cambiare. E, cosa più importante, trasmettiamo questa conoscenza alla nuova generazione, che è anch’essa alla ricerca di risposte.

Ne abbiamo passate tante. Abbiamo fatto molta strada e abbiamo compiuto enormi progressi. Nessun altro è stato in grado di fare ciò che abbiamo fatto noi. Ma non siamo soddisfatti. Come ha detto Alan, ciò che vogliamo è capovolgere il mondo. E stiamo costruendo una grande leva per farlo.

Non possiamo distogliere lo sguardo da questo compito. Stiamo costruendo l’Internazionale Comunista Rivoluzionaria in ogni paese e in ogni città. E se ci atteniamo alla nostra teoria e alle nostre idee, nulla potrà fermarci”.

 

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