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25 Maggio 2023Per un Pride di liberazione e rivoluzione!
29 Maggio 2023Il risultato delle elezioni politiche del 21 maggio ha visto la vittoria del partito tradizionale della classe dominante greca, Nuova Democrazia (ND), e una cocente sconfitta per SYRIZA, il principale partito di sinistra dell’ultimo decennio.
Questo nonostante lo scandalo delle intercettazioni illegali che da tempo affligge il regime di ND e il recente tragico deragliamento del treno a Tempi nel febbraio scorso (conseguenza della corruzione e della cattiva gestione) che ha provocato una forte rabbia contro il governo. Come possiamo spiegare il risultato?
È perfettamente comprensibile che, a seguito di queste elezioni, si sia creato uno stato d’animo di frustrazione in ampi settori dei lavoratori e della sinistra. Tuttavia, dobbiamo sottolineare che, in ultima analisi, le elezioni sono sempre e solo un’istantanea della coscienza sociale in un determinato momento.
Inoltre, alcuni risultati, in particolare la notevole ascesa del Partito Comunista (KKE), soprattutto tra la classe operaia, mostrano la polarizzazione e il crescente desiderio di una vera alternativa di sinistra. Non è il momento del pessimismo e dell’autocompiacimento, ma di radunare le forze di sinistra per respingere la minaccia di un governo a maggioranza ND a giugno!
Nessun guadagno sostanziale per la destra
Nonostante l’estremo pessimismo prevalente in alcuni strati della sinistra, la quota totale dei voti per i partiti e le formazioni di destra non è aumentata in modo sostanziale rispetto alle elezioni precedenti, attestandosi intorno al 49,83%. Nelle elezioni nazionali del 2019, la quota di voto totale della destra e dell’estrema destra è stata del 48,46%, cioè quasi la stessa. Inoltre il risultato della destra e dell’estrema destra è stata decisamente inferiore tra i giovani e nei quartieri popolari.
L’estrema destra, senza contare la piccolissima quota di voti (circa l’1,5%) per le formazioni opportunistiche e no-vax (Uniti, Kinima 21, Di nuovo liberi), ha visto il suo sostegno aumentare leggermente da circa il 7,62% nel 2019 all’8,66% nel maggio 2023.
Soluzione greca (Elliniki Lisi), guidata dal demagogo Kyriakos Velopoulos, è passata dal 3,7%, 209.000 voti e 10 seggi nel 2019, al 4,45%, 262.000 voti e 16 seggi. Deve questo aumento quasi esclusivamente ai quasi 40.000 voti ricevuti dal partito apertamente fascista (e ora illegale) Alba Dorata.
Il partito religioso di estrema destra Niki, con il 2,92% e 172.000 voti, ha mancato per un pelo l’ingresso in Parlamento. Questo risultato relativamente buono è dovuto al sostegno attivo fornito da parti della Chiesa ortodossa greca, reazionaria e di destra.
Tuttavia, la valutazione generale è che l’estrema destra continuerà a non essere in grado di svolgere un ruolo indipendente all’interno dello schieramento politico borghese e rimarrà una forza complementare, sempre utile alla classe dominante per il sostegno parlamentare ai suoi partiti di governo.
Perché Nuova Democrazia ha vinto?
Nuova Democrazia ha ottenuto il 40,79% dei voti, pari a quasi 2,4 milioni di voti e 146 (su 300) seggi in Parlamento (superando le previsioni dei sondaggisti); rispetto al 39,8%, 2,25 milioni di voti e 158 seggi del 2019 (all’epoca, il sistema elettorale in vigore assegnava un premio di 50 seggi al primo partito).
L’aumento delle forze di ND di quasi l’1% non rivela un guadagno sostanziale per il tradizionale partito del capitale. Al contrario, illustra una forte tendenza degli strati piccolo-borghesi a rivotare verso ND. Nel 2019, ND ha ricevuto una percentuale del 38,4% tra i liberi professionisti, mentre il 21 maggio ha ottenuto un impressionante 51,9. La stessa tendenza si riscontra tra gli agricoltori e gli allevatori, tra i quali ND ha ottenuto un altrettanto impressionante 47,5%.
La vittoria si spiega in parte con la relativa stabilizzazione dell’economia greca negli ultimi due anni, rispetto alla posizione estremamente disperata in cui si è trovata dal 2015 (quando SYRIZA ha capitolato ai diktat della Troika e ha attuato un’austerità draconiana imposta dall’UE), e subito dopo la pandemia COVID-19.
Sebbene anche la Grecia, insieme ad altri Paesi europei, sia stata colpita dall’inflazione, l’impatto è stato in qualche modo attenuato dall’allentamento fiscale a livello europeo e dai benefici statali una tantum. Ciò causerà sicuramente un’intensificazione della crisi, ma nel breve periodo ND ha potuto vantare un certo grado di stabilità economica.
Questa relativa stabilizzazione ha rafforzato il sostegno di ND tra la classe media, ma per i lavoratori e i giovani è una storia diversa. Tra questi strati, ND ha ottenuto un risultato inferiore alla percentuale nazionale. Ha ottenuto il 31,5% tra i giovani di 18-24 anni; e nei collegi elettorali a maggioranza operaia, come il B2 Ovest di Atene e B del Pireo, ha ottenuto rispettivamente il 34,46% e il 37,46%.
Il principale bacino di nuovi elettori per ND, che le ha permesso di ottenere un aumento marginale, non sono stati gli elettori della classe operaia provenienti da sinistra, ma gli elettori conservatori e anziani di centro-destra provenienti dalla cosiddetta alleanza di centro-sinistra PASOK-KINAL, che considerano ND la loro casa politica naturale. Secondo gli exit poll, questi elettori erano più di 60.000.
Il risultato elettorale generale di ND è più vicino, non ai massimi storici, ma alle percentuali più basse del partito nei decenni successivi alla caduta della dittatura. È simile al numero di voti che ND ottenne sotto K. Karamanlis quando fu sconfitto dal PASOK di G. Papandreou nel 2009 (circa 2,3 milioni).
Le cause del crollo di SYRIZA
Il fenomeno principale evidenziato dai risultati del 21 maggio è la cocente sconfitta elettorale subita da SYRIZA, che ha ottenuto il 20,07%, circa 1,182 milioni di voti e 71 seggi. Nel 2019 aveva ottenuto il 31,53%, 1,781 milioni di voti e 86 seggi. La causa principale di questo crollo è lo spostamento prolungato a destra e le politiche infide della direzione di SYRIZA.
In particolare, il partito ha posto l’enfasi maggiore in campagna elettorale sulla corruzione e la criminalità del regime di ND, piuttosto che presentare qualcosa che assomigliasse a un programma positivo per affrontare i bisogni dei lavoratori. Questa strategia si è rivelata assolutamente fallimentare e ha contribuito a evitare che ND dovesse rispondere dei suoi crimini anelle urne.
SYRIZA ha perso una quota significativa di voti alla sua destra. Il PASOK-KINAL ha guadagnato 136.000 voti netti da SYRIZA, Soluzione Greca 52.000 e ND 48.000. Tuttavia, sebbene i risultati completi dei flussi elettorali non siano ancora stati pubblicati, dato che SYRIZA ha perso un totale di 600.000 voti, sembra che la tendenza principale delle sue perdite sia stata a favore di partiti più di sinistra e più piccoli anti-establishment (Rotta di Libertà della Kostantopoulou, Symmachia Anatropis, ANTARSYA, ecc.)
In particolare, SYRIZA ha perso 74.840 voti verso il KKE e 58.780 contro il MeRA25 di Yanis Varoufakis. Inoltre, dato che SYRIZA ha subito le perdite peggiori di qualsiasi altro partito in generale, è probabile prorio da SYRIZA provengano la maggior parte delle 50.000 schede bianche e non valide espresse rispetto al 2019.
I voti persi di SYRIZA provengono in gran parte dalla classe operaia. Nel già citato settore B2 Ovest di Atene e nel B del Pireo, SYRIZA è crollata rispettivamente dal 38,6 al 22,71% e dal 38,22 al 20,75%. Questi risultati mostrano chiaramente il clamoroso fallimento della leadership di SYRIZA nel convincere i lavoratori che il suo programma rappresentasse i loro interessi, ma anche la crescente sfiducia dei lavoratori nei confronti di una leadership che li ha ingannati e traditi più volte negli ultimi anni.
SYRIZA ha subito forti emorragie di consensi anche tra la piccola borghesia, scendendo dal 22,6% al 18,7% tra i liberi professionisti e al 13% (al di sotto del PASOK-KINAL) tra gli agricoltori e gli allevatori.
Questi risultati rivelano il completo fallimento della strategia della direzione di “conquistare il centro” e di puntare alla “classe media”, in nome della quale, da otto anni a questa parte, tutto ciò che rimaneva di sinistra nel programma del partito è stato annacquato e sono state spalancate le porteai carrieristi del vecchio PASOK di Simitis e di DIMAR di Kouvelis. Sono stati accolti persino esponenti della ND di Karamanlis, come il suo vecchio rappresentante al governo, Antonaros.
La “svolta al centro” non solo ha alienato gli elettori di sinistra della classe operaia, ma non è riuscita a conservare il voto decine di migliaia di piccoli borghesi, che hanno trovato un’espressione più autentica più a destra in ND e soprattutto nel PASOK-KINAL.
L’unica categoria di elettori in cui SYRIZA ha registrato un aumento è quella dei giovani tra i 18 e i 24 anni, tra i quali ha ottenuto il 28,8% dei voti rispetto al 25,6% del 2019, come parte di una tendenza generale dei giovani a spostarsi a sinistra. A parte questo, a meno che non cambi radicalmente rotta, SYRIZA dovrà affrontare la prospettiva di una contrazione elettorale sulla falsariga del PASOK dell’era del memorandum.
Le ragioni della crescita elettorale del PASOK-KINAL
Il PASOK-KINAL sotto la direzione di Nikos Androulakis ha ottenuto l’11,46% dei voti, ricevendo quasi 675.000 voti e 41 seggirispetto a una percentuale dell’8,10%, quasi 457.000 voti e 22 seggi nel 2019. Questa ascesa elettorale è stata accolta con trionfalismo dalla leadership del PASOK-KINAL e dalla classe dominante, che insieme hanno dipinto il partito come una forza in ascesa, pronta a riconquistare l’influenza elettorale persa nel decennio precedente a favore di SYRIZA.
Tuttavia, l’ascesa di SYRIZA si è basata sul crollo dell’influenza del PASOK tra la classe operaia e i giovani. I risultati del 21 maggio mostrano che il PASOK-KINAL mantiene ancora solo una debole influenza all’interno della classe operaia e della gioventù, ottenendp una percentuale di voti significativamente inferiore a quella nazionale.
Nel settore B2 Ovest di Atene e nel B del Pireo, il PASOK-KINAL è arrivato non solo dietro a SYRIZA ma anche al KKE, rispettivamente solo l’8,80% e il 7,41%. Più in generale, il “cuore” degli elettori del PASOK-KINAL è costituito da strati piccolo-borghesi delle città e dei piccoli paesi, e le percentuali più alte si registrano nelle città di provincia.
È degno di nota il fatto che, in tutte le regioni di quattro delle cinque città più grandi del Paese (Atene, Salonicco, Patrasso e Pireo), il PASOK-KINAL non solo abbia ottenuto risultati inferiori a quelli nazionali, ma in tutte le regioni, tranne una, abbia anche ottenuto una percentuale a una cifra! L’influenza del PASOK-KINAL tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni è pari al 10,5%.
La ragione principale della crescita del PASOK-KINAL, come mostrano i flussi elettorali, è stata la sottrazione di 162.000 voti a SYRIZA. È interessante notare che il 37,2% di tutti gli elettori che si dichiarano di sinistra o di centro-sinistra ha votato per il PASOK-KINAL! Ciò riflette le radici molto profonde che il vecchio PASOK tradizionale aveva nella società greca e nella coscienza degli strati più anziani e più conservatori della classe operaia.
Detto questo, la campagna elettorale del PASOK-KINAL ha anche sottratto voti a SYRIZA virando a sinistra, almeno nella retorica. La loro campagna elettorale è stata piuttosto aggressiva nei confronti del governo di ND (mettendo in primo piano lo scandalo delle intercettazioni) e ha incluso nel suo programma anche alcune riforme, come la costruzione di 150.000 case per le nuove coppie, lo “sblocco” del periodo di tre anni dell’aumento dei salari dei lavoratori, l’abolizione delle disposizioni dell’ultima legge di ND sull’orario di lavoro e sui licenziamenti, aumenti salariali per i dipendenti pubblici, riduzione dell’IVA sui prodotti alimentari di base e per l’igiene personale, tutela del Servizio Sanitario Nazionale, copertura di tutti i posti di lavoro vacanti nel settore sanitario con assunzioni a tempo indeterminato, ripristino dell’EKAS (sussidio di solidarietà sociale per i pensionati) per 350.000 pensionati a basso reddito e costruzione di nuovi studentati per gli universitari.
Detto questo, è importante notare che, da un punto di vista storico, il PASOK-KINAL ha perso circa 70.000 voti, anche rispetto al risultato ottenuto dal PASOK sotto Ev. Venizelos nella sua sconfitta elettorale con SYRIZA nel giugno 2012. Questa traiettoria ascendente è ancora debole.
L’ascesa del KKE mostra il potenziale rivoluzionario
Nel frattempo, il Partito Comunista di Grecia (KKE) ha ottenuto un significativo aumento delle sue forze, con il 7,23% dei voti, conquistando circa 426.000 voti e 26 seggi. Nel 2019 aveva ottenuto il 5,3%, 299.500 voti e 15 seggi. L’aumento dei consensi al partito è stato ancora maggiore nelle circoscrizioni con una maggiore popolazione operaia. In tutte le circoscrizioni di Atene e del Pireo è ora il terzo partito, superando il PASOK-KINAL.
Questo aumento di percentuale e di voti per il KKE è la risposta più forte ai pessimisti estremi della sinistra che hanno inondato i social media dopo la diffusuone dei risultati elettorali. Si tratta di un recupero del picco raggiunto dal partito nelle elezioni del maggio 2012, quando anche la lotta di classe era in forte ascesa.
Questo rafforzamento dell’influenza elettorale del partito rivela in termini generali il grande potenziale oggettivo che esiste oggi per cambiare la correlazione di potere tra SYRIZA e il KKE tra la classe operaia. Esiste anche un potenziale di cambiamento nella correlazione di forze all’interno degli iscritti al KKE tra coloro che sostengono il riformismo e coloro che difendono il comunismo.
In ogni caso, questa ascesa è ancora inadeguata e richiede la correzione il prima possibile di tutti gli errori riformisti nella linea politica del partito. La mancata correzione di questi errori comprometterà il risultato positivo acquisito il 21 maggio: come abbiamo visto in precedenza nel crollo dei voti del KKE tra maggio e giugno 2012.
Come si è visto nel movimento di massa dopo il disastro ferroviario di Tempi, siamo all’inizio di un nuovo periodo di risveglio di combattività delle masse lavoratrici.
In questa situazione, il KKE avrà nuove e grandi opportunità di sviluppare la propria influenza e sarà chiamato a dimostrare di aver imparato le lezioni necessarie dal suo mancato sviluppo durante il precedente periodo di lotte di massa. Ma per questo ha bisogno di un programma comunista rivoluzionario che galvanizzi i lavoratori e i giovani.
La sconfitta di MERA25
Il 21 maggio, MERA25 ha subito una grave sconfitta. Dal 3,44%, circa 195.000 voti e nove seggi nel 2019, il partito è crollato al 2,62%, circa 154.000 voti e non ha superato il quorum per il Parlamento.
Con questo risultato, MERA25 ha pagato il prezzo della sua incapacità di diventare un partito con legami reali e vivi con la classe operaia e i giovani. Le idee di base con cui la sua leadership, guidata da Yanis Varoufakis, ha cercato di costruire MERA25, come abbiamo spesso sottolineato, sono organicamente incapaci di creare un partito di sinistra di massa.
La ricerca di soluzioni politiche da parte di settori radicalizzati della classe operaia e dei giovani, dopo il tradimento dell’estate 2015, ha suscitato un certo interesse nel MERA25. Tuttavia, alla fine questo settori, sulla base di un sano istinto di classe, non di sono persuasi che potesse essere possibile una rottura con l’oligarchia capitalista senza una corrispondente rottura con il capitalismo. Hanno capito che vaghe richieste di “rottura” attraverso manovre tecniche all’interno del sistema esistente non possono sostituire un programma socialista rivoluzionario.
La classe dominante diede il colpo di grazia al partito fomentando l’isteria intorno al programma economico delineato nel “Piano Dimitra” (un piano che prevede un sistema di pagamenti extrabancario e l’uscita dall’Euro, ndt). Invece di “raccogliere il guanto di sfida” e passare all’offensiva con una campagna radicale che avrebbe smascherato i banchieri e li avrebbe costretti alla difensiva, i dirigenti del MERA25 (e soprattutto Varoufakis) hanno risposto con grande imbarazzo. Tutto ciò ha segnato il loro destino.
Il “sistema proporzionale semplice”, la riduzione dell’astensione e la gioventù di Tempi
Le elezioni si sono svolte in base a un sistema elettorale, promosso dal governo SYRIZA-ANEL, e falsamente presentato come “sistema proporzionale semplice”. La soglia del 3% per entrare in parlamento ha fatto sì che il 16% dell’elettorato non fosse rappresentato in parlamento, il che corrisponde a 48 seggi!
L’abolizione di questo sistema antidemocratico e la sua sostituzione con una vera rappresentanza proporzionale deve essere una delle richieste democratiche fondamentali del movimento operaio e della sinistra.
L’astensione alle elezioni è diminuita dal 42,22% al 39,06%. Ciò significa che circa 290.000 elettori in più hanno partecipato alle elezioni del 21 maggio rispetto al 2019. Sulla base dei sondaggi pre-elettorali e dell’atmosfera generale della società all’indomani del movimento Tempi, si può ipotizzare che ciò sia dovuto in gran parte all’elevata partecipazione dei giovani.
La volontà di questa generazione di entrare in massa nella scena politica è uno sviluppo pericoloso per la classe dirigente. Sulla base dei flussi pubblicati riguardo gli elettori di età compresa tra i 17 e i 24 anni, sembra che la sezione di gran lunga più numerosa abbia sostenuto i partiti di sinistra (SYRIZA, KKE, Mera25 e altri partiti minori).
La percentuale di voti del KKE tra i giovani è passata dal 4,3% al 6,4%. Sebbene positiva, questa crescita modesta sottolinea anche la necessità di un intervento ancora più convincente tra i giovani.
La battaglia del 25 giugno è cruciale
La vittoria di Nuova Democrazia del 21 maggio ha suscitato grande euforia tra i capitalisti. Ciò si riflette nell’annuncio pubblico di ND dei propri obiettivi pieni d’arroganza per le nuove elezioni politiche del 25 giugno. Questi obiettivi includono non solo una vittoria con un ampio margine, ma anche rendere vana qualsiasi possibilità per il KKE di raggiungere il PASOK-KINAL, il ripristino del vecchio sistema politico a due partiti e l’estromissione di SYRIZA come secondo partito.
I lavoratori capiscono che, con la prossima tornata elettorale che si terrà tra un mese e senza una direzione di sinistra che presenti un programma in grado di migliorare sostanzialmente le loro vite, è estremamente difficile impedire un governo a maggioranza ND. Si rendono conto che un tale governo intensificherà gli attacchi alle condizioni della classe operaia, oltre a spingere per modifiche costituzionali reazionarie. Queste modifiche costituzionali sarebbero necessarie per portare avanti attacchi importanti, a lungo agognati da ND, come l’istituzione di università private e l’ulteriore privatizzazione dell’assistenza sanitaria.
Secondo le attuali regole per la revisione della Costituzione, nel caso in cui nel prossimo parlamento ci sia una maggioranza di 180 deputati (su un totale di 300) per il primo partito, gli articoli proposti dal governo per la revisione avranno bisogno solo di una maggioranza semplice di 151 deputati.
Inoltre, in base al sistema elettorale che si applicherà nella competizione del 25 giugno, un partito che arriva primo con una quota del 40,4% (cioè lo 0,4% in meno rispetto a quanto ricevuto da ND il 21 maggio), otterrà la maggioranza. Per ogni punto di aumento della percentuale di voti che va ai partiti che non entrano in parlamento, la soglia di maggioranza per il primo partito si abbassa.
Un’altra vittoria larga di ND nell’arco di un mese esporrebbe la classe operaia ad attacchi feroci da parte di un governo ND in piena attività. Ecco perché non possiamo affrontare questa battaglia elettorale con un atteggiamento routinario. Deve essere combattuta da tutte le forze della classe operaia, unite sulla base di uno spirito di lotta e della solidarietà di classe. Da questo punto di vista, nulla è più dannoso del veleno del pessimismo e dello scetticismo diffuso dai leader riformisti falliti – che sono responsabili della situazione attuale – per incolpare i lavoratori greci della propria debolezza e codardia.
Noi diciamo: è necessaria una lotta unitaria per impedire che un governo a maggioranza di destra di ND consolidi la presa della destra sul potere. Se i semi di una lotta unitaria vengono piantati ora, anche l’impatto di un’eventuale vittoria di ND il 25 giugno sarà depotenziato.
Tuttavia, ciò che ostacola una lotta unitaria è la codardia della leadership di SYRIZA, che sta traendo tutti gli insegnamenti sbagliati dai risultati delle elezioni di maggio, nonché l’atteggiamento settario della leadership del KKE, che ora pensa di crescere automaticamente mentre viene messo in luce il fallimento di SYRIZA.
È vero, l’equilibrio delle forze all’interno della sinistra si sta spostando a favore del KKE, in quanto uno strato maggiore di lavoratori e giovani sta cercando una via d’uscita militante dall’impasse. La leadership di SYRIZA deve essere sfidata. La leadership del KKE deve prendere l’iniziativa nella lotta contro la destra, proponendo un fronte unito della sinistra per le elezioni del 25 giugno e oltre.
Noi diciamo: no al pessimismo! Non c’è alcuno spostamento evidente della società a destra! La Nuova Democrazia ha vinto aggregando a sé le forze esistenti e con un aumento solo marginale. Il sostegno totale ai partiti di destra nella società è essenzialmente lo stesso del 2019, e solo un elettore su quattro ha votato per ND.
Dobbiamo chiederci: come si può raggiungere l’unità quando la leadership delle organizzazioni di sinistra è così profondamente divisa? Solo nel corso della lotta, mobilitando i giovani e la classe operaia contro la minaccia di un governo a maggioranza di destra di ND, come hanno dimostrato le mobilitazioni di massa innescate dal disastro ferroviario di Tempi.
Un Fronte unito dei lavoratori di lotta contro la destra, composto da SYRIZA, dal KKE, da MERA25 e da altri partiti minori di sinistra, deve essere organizzato sulla base di una campagna di denuncia degli attacchi reazionari che i capitalisti stanno preparando e di un eventuale governo a maggioranza ND. Non un solo voto della classe operaia, dei poveri e dei giovani alla destra!
Inoltre, il ruolo marcio dei media, controllati dall’oligarchia, deve essere costantemente evidenziato e condannato.
E soprattutto, ci deve essere un fermo impegno a formare un governo di sinistra, per abrogare la legislazione reazionaria e le leggi antioperaie introdotte da ND. Questo, come primo passo verso un’ampia discussione all’interno del movimento operaio e giovanile su un chiaro programma anticapitalista.
Il KKE deve prendere l’iniziativa della lotta contro la destra, promuovendo un ampio Fronte Unito dei Lavoratori. Solo la lotta per il socialismo può garantire un futuro migliore alla classe operaia greca. Discutiamo alla luce del sole, non a porte chiuse.
L’unica soluzione politica è la lotta per l’elezione di un governo dei lavoratori che attui un programma socialista!
(l’articolo è una riduzione dell’analisi prodotta dai nostri compagni greci)