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Driver Esselunga – Internalizzazioni subito!

di Angelo Raimondi, RSU FILCAMS CGIL Esselunga

Il 18 aprile è scattato lo sciopero dei lavoratori di Brivio e Viganò logistics, Cap Delivery e Deliverit. Sono lavoratori che consegnano la spesa Esselunga nelle nostre case. Lo sciopero è stato indetto dalle sigle sindacali, con in testa la FILT CGIL (il sindacato dei trasporti e logistica della CGIL), a causa della sordità delle aziende alle richieste dei lavoratori.

La protesta verte su pochi, ma importanti punti. Gli autisti, per contratto, non sono obbligati a portare la spesa al piano, ma le aziende lo danno per scontato e lo pretendono. I lavoratori sono anche disposti a consegnare le spese al piano, ma vogliono un riconoscimento economico; dieci euro in più a giornata. Chiedono che sia rispettato il massimo carico dei furgoni, cosa che spesso e volentieri viene superato. Si chiede che i furgoni siano efficienti e sicuri, ma anche qui le carenze sono tante. Molti problemi scheletrici sono causati dalla elevata mobilità dei carichi e dei pesi.

Dopo molti no padronali alle richieste dei lavoratori, la FILT CGIL ha indetto lo sciopero nel fine settimana pasquale per i driver dei magazzini web Esselunga di Settimo Milanese, Dione Cassio (Milano), Varedo (Monza Brianza) e Lallio nella bergamasca.

A seguito di questo sciopero ben riuscito, Esselunga si è mossa con comunicati alla clientela, ai propri dipendenti e con l’acquisto di pagine dei più importanti giornali italiani, dove scarica sui lavoratori la responsabilità dei disservizi alla clientela, “giocando” anche la carta del pietismo e “contro lo spreco alimentare”, laddove dice: “Questa situazione sta causando gravi disservizi ai clienti, con significativi sprechi di prodotti freschi… Il disagio riguarda particolarmente le persone come anziani e in stato di fragilità che non possono recarsi autonomamente a fare la spesa e per le quali l’e-commerce è un servizio essenziale.” Una presa di posizione davvero ipocrita da parte di Esselunga. La responsabilità dei mancati servizi non può essere in capo ai lavoratori, che legittimamente difendono la loro salute, i loro diritti ed il loro potere d’acquisto, ma alle aziende che hanno atteggiamenti vessatori nei loro confronti.

E’ così vero che il giorno 23 aprile sindacati e padroni si sono incontrati in prefettura per provare ad arrivare ad un accordo, ma la riunione, dopo quattro ore, si è conclusa con un nulla di fatto a causa della completa rigidità padronale. Le aziende non sono disposte a cedere di un millimetro.

Brivio & Vigano, Cap Delivery e Deliverit non arretrano anche perché si sentono forti dell’appoggio di Esselunga che ha prima minacciato la cassa integrazione per 750 lavoratori dei magazzini web, poi ha annunciato la cassa integrazione di 200 lavoratori del magazzino web di Dione Cassio, Milano. Un tentativo di dividere i lavoratori e di metterli gli uni contro gli altri.

Esselunga, ipocritamente, scarica la colpa sui lavoratori, ma ricordiamo che solo un paio di anni fa, come altre big del settore, ha ricevuto una multa di 49 milioni per irregolarità negli appalti, tant’è che poi ha internalizzato circa duemila lavoratori (la maggior parte dei magazzini centrali di distribuzione).

La domanda che nasce spontanea è: perché Esselunga non obbliga le aziende in appalto a regolarizzare la situazione e soprattutto, considerata l’importanza del servizio, perché non internalizza anche questa attività?

Noi pensiamo che hanno fatto bene i lavoratori a mobilitarsi e bene ha fatto la FILT CGIL dopo la rottura del tavolo prefettizio ad indire lo sciopero ad oltranza. Pensiamo però, che la lotta debba essere estesa coinvolgendo tutti i dipendenti esselunga, dei negozi e dei magazzini centrali, e la FILCAMS CGIL (il sindacato del commercio di riferimento CGIL) deve farsi carico di sostenere ed affiancare questa vertenza, perché questa lotta è di tutti. La parola d’ordine fondamentale per uscirne in avanti deve essere, internalizzazione ! Basta con gli appalti ed i sub appalti ! Una vertenza ed una lotta che si agganci alle stesse dei lavoratori UPS (diretti ed indiretti), così come delle altre multinazionali della logistica e della moderna distribuzione organizzata.

Serve l’unità dei lavoratori per fare fronte unico ed arrivare a rompere quello padronale.

In questa ed altre vertenze, noi saremo a fianco dei lavoratori !

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