Contratto nazionale Trasporto merci e logistica – Perché votiamo NO all’ipotesi di accordo

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Contratto nazionale Trasporto merci e logistica – Perché votiamo NO all’ipotesi di accordo

Pubblichiamo il testo del volantino che stiamo distribuendo ai lavoratori del Trasporto merci e logistica contro l’ipotesi d’accordo firmata a dicembre. A questo link è disponibile il formato pdf.

 

Sul salario: non ci siamo proprio!

Il contratto firmato sbandiera un aumento di 260 euro per il personale viaggiante (B3) e 230 personale fisso (3S). Ma quello che non si dice è che questo aumento assorbe anche i 70 euro (3S) già anticipati nel 2024 a parziale copertura dell’inflazione 2023. Ma quella persa in precedenza? Nel quadriennio a causa della forte inflazione abbiamo perso circa il 7% di salario reale.

Un vero e proprio gioco delle tre carte in cui ci vengono sbandierati come una conquista soldi che erano già nostri!

In altre parole, l’aumento reale da qui a fine 2027 sarà di 160-190 euro. Se paragoniamo le buste attuali e quello che avremo a fine contratto, l’aumento sta tra il 9,3% (personale mobile) e il 7,8% (non mobile).

Siamo ben lontani dal 18% rivendicato nella piattaforma, che già era insufficiente. In soldoni a malapena si recupera, con anni di ritardo, quanto abbiamo lasciato sul campo con l’inflazione 2021-24. E si ha il coraggio di scrivere nel contratto che “è stato salvaguardato il potere d’acquisto delle retribuzioni” per la durata di questo contratto, ossia fino alla fine del 2027!

Inquadramento e livelli:

Ci vengono richiesti continui adattamenti alla tecnologia, ma questi vanno riconosciuti inquadrandoci a livelli adeguati! Hanno parlato per anni di ammodernamento delle professionalità. Questa si sarebbe dovuta riconoscere con avanzamenti negli inquadramenti e minimi tabellari, oggi le categorie impiegatizie ed operaie non portano a casa nessun avanzamento.

Orario di lavoro:

Niente per il personale camionistico, poco per i driver. L’orario di lavoro rimane invariato alle 47 ore per gli autisti di camion, i driver con molta calma passeranno dalle 44 ore a 43 dal 1° giugno 2025 e alle 42 dal 1° giugno 2026. Ricordiamo che nel 2016 eravamo tutti alle 39 ore! Concessa più flessibilità per i lavoratori non mobili con gli orari, nessun freno al sabato lavorativo strutturato.

Una marea di precarietà, come se non ce ne fosse abbastanza! Si alzano le soglie per il personale “atipico” al 41% del totale (personale mobile al 37%), per sito si arriva a 47%. Si introducono altri tre nuovi criteri per la stagionalità: trasporto carburanti (!), attività legate al turismo (!!), distribuzione farmaceutica di vaccini (!!!). Il criterio di stagionalità allarga le maglie sul limite per i contratti a termine… Con questo dilagare di precarietà i sindacati rispondono alle imprese concedendo nastri lavorativi flessibili e manodopera in saldo tutto l’anno a qualsiasi ora e giorno.

Appalti, il grande assente:

Su questo tema siamo rimasti ai titoli sulla “qualificazione della filiera”. Alle imprese appaltatrici si chiederà di produrre un po’ di carta in più senza toccare minimamente il nocciolo del problema. Ad ogni cambio di appalto, ad ogni società appaltatrice che “esce dal seminato”, saremo sempre costretti a rincorrere i buoi scappati dalla stalla. Eppure, ci sono state (e ci saranno) inchieste, scandali e sequestri milionari! “Il re è nudo”, il marcio di questo modello d’impresa che da oltre venti anni fa profitti sul sudore e sangue dei lavoratori lo si risolve con le internalizzazioni e non con le certificazioni!

Ci si dirà che ci sono alcuni passi avanti (franchigie, penali, indennità, permessi, diritti civili, mensilizzazione e malattia nelle cooperative), nessuno lo nega. Positiva l’abolizione del livello 6J – ma dopo un decennio di dura sofferenza e comunque fra un anno… senza fretta!

Ma sul piatto della bilancia mettiamo non solo le nostre condizioni, ma anche i profitti che le aziende del settore continuano a macinare senza conoscere crisi. Le aziende hanno salvato il picco natalizio cavandosela davvero con poco, i lavoratori invece dovranno masticare le briciole per altri tre anni.

Noi non ci stiamo! Si poteva e si doveva ottenere molto di più!

Questo contratto è molto lontano dai veri bisogni dei lavoratori del settore, ma è anche molto al di sotto di quanto si poteva ottenere. Grave che i sindacati abbiano chiuso una trattativa così importante senza neppure provare a conquistare un rapporto di forza più favorevole chiamando i lavoratori a una seria mobilitazione. Mobilitazione che indubbiamente avrebbe trovato una risposta importante, viste anche le adesioni allo sciopero generale del 29 novembre scorso. La convocazione dello sciopero del 9-10 dicembre, poi revocato con la firma, è stato quindi il solito “aprire e chiudere il rubinetto” della lotta, senza neppure sognarsi di consultare i lavoratori. Ora si andrà alla consultazione entro il 27 gennaio.

 

Invitiamo tutti i lavoratori ad essere protagonisti, discutere ed approfondire quello che sarà il nostro futuro.
L’assemblea è un tuo diritto! Pretendila. Chiedi la partecipazione di chi la vede diversamente per un confronto veramente democratico!
Vota NO, organizziamoci per far sentire forte il nostro dissenso!
Noi non siamo disposti ad aspettare altri 3 anni!

 

Lavoratori e delegati per il NO!

Contatti e info:

mail: [email protected]

tel: 3333030257

www.trasportiinlotta.it

www.giornatedimarzo.it

 

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