Argentina – L’accordo con l’FMI evita il default ma prepara un’esplosione sociale
1 Aprile 2022Amazon – Storica vittoria sindacale negli Usa!
2 Aprile 2022Stanotte ci ha lasciato il compagno Giuseppe Gullone.
Giuseppe era nato a Molochio, un piccolo paese calabrese 65 anni fa.
Nato in una famiglia operaia aveva conosciuto l’emigrazione a cui sono obbligati tanti proletari meridionali, prima a Milano in fabbrica e poi a Roma dove per anni aveva provato sulla sua pelle lo sfruttamento del lavoro notturno.
Era una persona mite Giuseppe ma sapeva riconoscere l’ingiustizia, i soprusi contro i lavoratori e gli sfruttati di ogni paese. La sua rabbia contro questo sistema ingiusto si è trasformata in coscienza di classe abbracciando le idee comuniste che ha difeso attivamente fino all’ultimo dei suoi giorni.
Pur dall’emigrazione ha sostenuto la nascita del circolo di Rifondazione Comunista nel suo paese natale, animato da una pattuglia di giovani rivoluzionari e di operai tra i quali Giuseppe si sentiva a casa.
Da oltre 10 anni si era unito alla nostra battaglia; sin dalle prime discussioni aveva dimostrato quello straordinario entusiasmo rivoluzionario che lo ha accompagnato in tutta la sua militanza. Malgrado le difficoltà economiche, affrontate sempre con l’enorme dignità di chi ne capisce le cause profonde, è sempre stato orgogliosamente pronto a fare sacrifici per finanziare il movimento comunista e rivoluzionario. Un esempio di umiltà, di abnegazione per tutti noi e in particolare per le giovani generazioni.
Durante le tantissime manifestazioni a cui abbiamo partecipato sotto la stessa bandiera era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via stringendo tra la mani il nostro giornale: FalceMartello prima e Rivoluzione poi. Giuseppe era un propagandista instancabile ma anche un appassionato lettore di libri marxisti. Ogni volta che arrivava una nuova pubblicazione o durante le nostre iniziative il suo sguardo era sempre attento e vivo nel cercare qualcosa da leggere.
Ci mancherai caro Giuseppe e non ti dimenticheremo.
Vivrai nella nostra lotta, fino alla Vittoria. Che la terra ti sia lieve.