L’accordo Israele-Emirati: tutto tranne che “pace”
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17 Settembre 2020Carpi (Mo) – La Goldoni va nazionalizzata! La Goldoni è dei lavoratori e della collettività!
Il testo del volantino che stiamo distribuendo ai cancelli della Goldoni, fabbrica metalmeccanica a rischio chiusura con 210 posti di lavoro in pericolo.
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La lotta dei lavoratori della Goldoni è la lotta di tutti noi. Questa è l’ennesima azienda, assieme a Ilva, Whirlpool e tante altre, depredata da multinazionali senza scrupoli che al di là della provenienza (italiana, cinese, indiana, statunitense ecc.) buttano in mezzo alla strada centinaia e migliaia di operai assieme alle loro famiglie.
Il film di questo furto è sempre lo stesso. Una multinazionale compra l’azienda raccontando la favola di volerla rilanciare e garantire l’occupazione ma in realtà ha l’unico obiettivo di chiuderla dopo essersi impossessata dei disegni, dei marchi e delle fette di mercato.
Questa è la ferocia del capitalismo e di padroni senza scrupoli. Non possiamo accettare che il governo continui a gestire queste vertenze mettendosi al servizio delle multinazionali. La lotta dei lavoratori, del sindacato e della collettività deve obbligare lo stato con soldi pubblici ad entrare in questa vertenza in maniera diversa.
Non può accadere come all’Ilva dove ad una multinazionale che ha già deciso di andarsene, lo stato offre di entrare in co-proprietà accollandosi i debiti (e dunque facendoli pagare poi a tutti noi lavoratori) e lasciando i profitti al privato accettando persino cassa integrazione ed esuberi.
Non può nemmeno accadere come alla Whirlpool dove il governo fa da spettatore o mediatore al ribasso per non urtare la multinazionale americana. Peraltro il concordato presentato lunedì 14 settembre dalla proprietà cinese di Goldoni non è che l’ennesima fuffa il cui obiettivo è addirittura cercare di fare soldi anche sulla vendita di quello di cui la multinazionale si vuole disfare.
Come ha dimostrato in passato l’esperienza delle Reggiane, i lavoratori non hanno bisogno di alcun padrone per portare avanti un’azienda. Chi meglio degli operai che ci lavorano dentro sa come si costruisce un trattore? Lo stato smetta di regalare i soldi pubblici a capitalisti avidi ma li investa per garantire davvero l’occupazione, nazionalizzando la Goldoni e lasciando ai lavoratori la gestione ed il controllo della fabbrica.
Non sarà affatto uno sperpero per le casse dello stato, al contrario! Data la potenzialità produttiva di questa azienda sarà una enorme fonte di entrate di soldi pubblici che potranno essere reinvestiti nella collettività per contribuire a garantire, per esempio, scuola e sanità pubblica di qualità per tutti.
Il nostro sindacato, la Fiom e la Cgil, ha il compito di unire e collegare tutte queste lotte anche in previsione del fatto che con la fine del blocco dei licenziamenti, la situazione sarà ancora più drammatica. Per questo è necessario che il sindacato sia a livello provinciale di Modena e Reggio Emilia che poi a livello regionale e nazionale organizzi lo sciopero generale ed il coordinamento dei lavoratori di tutte le aziende in lotta.
La Goldoni, come la Whirlpool, l’Ilva ecc., è dei lavoratori e della collettività perciò deve essere nazionalizzata senza alcun indennizzo per una multinazionale senza scrupoli che non rispetta nemmeno gli accordi da lei stessa firmati!
La Goldoni deve essere gestita dagli unici che sanno davvero come mandarla avanti, i lavoratori stessi!