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4 Aprile 2016Brasile: Unità in difesa dei diritti e delle conquiste dei lavoratori! Indipendenza e lotta di classe!
Il volantino diffuso da Esquerda marxista, la sezione brasiliana della Tmi, nel corteo dello scorso 31 marzo a San Paolo.
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La borghesia brasiliana ha deciso che è giunto il momento di riprendere il diretto controllo del governo. Non vuole più un governo in appalto. Per questa ragione, il fronte unico della classe dominante ha convocato le manifestazioni del 13 marzo.
I partiti della cosiddetta alleanza di base (che sostengono il governo di Dilma) stanno saltando dalla nave che affonda. Le principali confederazioni e federazioni di imprese stanno prendendo posizione a favore dell’impeachment. Dietro le quinte è già stato organizzato un governo di unità nazionale post-Dilma disposto ad applicare attacchi generalizzati e più duri ai diritti e alle conquiste dei lavoratori e dei giovani.
Come siamo arrivati a questo punto?
Lula, Dilma, e la leadership del PT (Partito dei lavoratori) hanno provocato una repentina e incredibile rottura tra la base sociale storica del partito e il loro governo, il cui sostegno è ormai non più del 10%.
Il PT è stato utile alla borghesia fino a quando è stato in grado di controllare le masse e promuovere la “pace sociale”. Ora, nonostante i migliori sforzi, il governo Dilma, a causa della sua debolezza politica, non è in grado di infliggere tutte le frustate sulla schiena delle classi lavoratrici di cui ha bisogno il capitalismo.
L’eruzione della furia borghese, che si è ora vista con le manifestazioni della destra, è stata spianata dalla codardia politica della leadership del PT, con la sua difesa delle istituzioni dello Stato borghese e con i suoi attacchi contro la classe operaia e la gioventù.
Ma, in queste manifestazioni della piccola borghesia media e grande, convocate dal capitale, non si sono viste le masse che possono cambiare in meglio questo paese. Il concentramento del corteo era alla FIESP (Federazione delle Industrie dello Stato di San Paolo). Questo dice tutto.
Il significato del 18 Marzo
Le contro-manifestazioni del 18 marzo hanno mostrato la volontà di lottare, presente nella società, contro la destra, contro la legge arbitraria e contro gli attacchi alle libertà democratiche. Ma se Lula e la direzione del PT pensano di aver “riconquistato le masse” con queste manifestazioni, si sbagliano completamente.
Il sentimento che ha aggregato la maggioranza delle persone il 18 era quasi lo stesso che raggruppava la maggioranza nel secondo turno elettorale delle elezioni presidenziali contro Aécio (il candidato della destra alle elezioni del 2014, ndt): bloccare la destra, anche se questo significava “usare” il voto per Dilma.
Sia nel 2014 che oggi, Dilma e Lula hanno tradito il sentimento popolare. Nel 2014, varando un governo “Aécio” con Levy, Kátia Abreu, Monteiro, ecc. (esponenti della destra e della grande borghesia, ndt) che equivaleva ad una frode elettorale. Ora, annunciando ulteriori privatizzazioni e approvando la legge anti-terrorismo, il congelamento dei salari, la riforma delle pensioni, ecc.
Lula, Dilma, e la leadership del PT gridano contro un “colpo di stato che minaccia la democrazia”, come se ci fosse un colpo di stato militare o totalitario. Quello che sta realmente accadendo è la cancellazione delle conquiste e delle libertà democratiche ottenute dai lavoratori con l’aiuto e il plauso del PT.
Dopo tutto, a cosa serve la legge anti-terrorismo?! A cosa è servito l’uso della Forza di Pubblica Sicurezza Nazionale, della Polizia Federale e della Marina per permettere la vendita all’asta del giacimento di petrolio di Libra? E le dichiarazioni congiunte di repressione dei governi statali e della Polizia Militare di stato? E il silenzio del governo e dell’allora ministro della Giustizia, José Eduardo Cardozo, sulla violenza arbitraria della polizia federale?
La nostra battaglia del 31 marzo
Esquerda Marxista era presente nelle manifestazioni del 24 marzo chiamati dal Frente Povo Sem Medo (Fronte delle persone senza paura), ed era presente anche ieri, 31 marzo, difendendo in modo indipendente la bandiera della causa dei lavoratori e della lotta per la difesa delle libertà democratiche – assieme a quella per il socialismo.
Noi non sosteniamo il governo Dilma e lottiamo contro le sue politiche, ma non sosteniamo nemmeno alcun impeachment o la rimozione dalla carica di presidente. Noi preferiamo che tutte queste fazioni in lotta al vertice si paralizzino l’un l’altra, combattendosi e demoralizzandosi politicamente, mentre i lavoratori si riorganizzano dal colpo inferto dal PT e costringano i sindacati e le organizzazioni popolari a posizionarsi in maniera unitaria contro le politiche di risanamento e assumano una posizione di rottura con il capitale, aprendo così la possibilità per la creazione di un’ Assemblea Costituente Popolare Nazionale, un Governo dei lavoratori, e di adottare le misure rivoluzionarie necessarie contro i capitalisti autoctoni e internazionali.
Solo continuando la lotta contro il capitalismo si aprirà la strada per sconfiggere i potenti. Solo una rivoluzione può mettere fine a queste istituzioni corrotte e occuparsi delle esigenze più sentite della popolazione. Solo la mobilitazione e l’organizzazione di questa “terza forza” che entri in battaglia con determinazione può rompere il ciclo della falsa polarizzazione tra PT e PSDB. La vera polarizzazione è la lotta di classe tra il proletariato e la borghesia e i suoi agenti.
Eravamo presenti alle manifestazioni del 31 marzo per difendere gli assi centrali della convocazione iniziale, che proclamava:
Contro la riforma delle pensioni!
Contro la privatizzazione di Petrobras!
In difesa di Pré-sal! (greggio da formazioni pre-saline-, ricavato da giacimenti tra i 5 e i 7 km sotto il livello del mare, che si trovano al di sotto di uno strato irregolare di sale)
No alla legge anti-terrorismo!
Contro la criminalizzazione dei movimenti sociali!
No al risanamento dei conti pubblici e ai tagli degli investimenti sociali!
In difesa dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori!
Abbasso Cunha! (dirigente della destra)
Contro l’impeachment!
A queste aggiungiamo le rivendicazioni politiche che aprono un percorso per sconfiggere l’opposizione di destra con tutti i suoi obiettivi, la magistratura totalitaria, e il governo del capitale, ora guidato direttamente da Dilma e Lula. Denunciamo la falsa polarizzazione delle due consorterie in guerra e vogliamo contribuire a portare sul terreno della lotta una terza forza, la classe operaia e la gioventù, per difendere in modo indipendente i suoi obiettivi immediati e storici, le sue conquiste e rivendicazioni, e la fine di ogni oppressione e di sfruttamento.
Difesa dell’indipendenza di classe! In difesa delle sue rivendicazioni, i diritti e le conquiste!
Difesa delle libertà democratiche! Fuori Sérgio Moro e la legge anti-terrorismo!
mobilitiamoci perspazzare via questo Congresso di corrotti!
No al pagamento del debito interno ed estero! Abbasso i tagli e le privatizzazioni!
Per una Assemblea Costituente Popolare Nazionale! Per un Governo operaio!