Toyota (Bologna) – Basta stragi per il profitto! Fermiamo questa guerra contro i lavoratori!

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Toyota (Bologna) – Basta stragi per il profitto! Fermiamo questa guerra contro i lavoratori!

In seguito al gravissimo incidente mortale avvenuto alla Toyota Material Handling di Bologna nel pomeriggio di ieri, è stato proclamato uno sciopero di 8 ore dei metalmeccanici per domai, 25 ottobre.
Di seguito, troverete il testo del volantino che i compagni della sezione locale del PCR distribuiranno al presidio di domani.

 

BASTA STRAGI PER IL PROFITTO!

FERMIAMO QUESTA GUERRA CONTRO I LAVORATORI!

Siamo costretti a contare i morti dell’ennesima strage in un posto di lavoro. Questa volta alla Toyota Material Handling di Bologna. Al momento sono 2 i morti, di 37 e 34 anni, e almeno 11 feriti di cui alcuni gravi a causa dell’esplosione che ha fatto crollare l’edificio. Il “botto” dell’incidente è stato sentito dalle case limitrofe all’azienda e in turno nell’istante dell’incidente, le 17.00 di sera, erano circa 300 gli operai in produzione.

Tutto questo a soli sei mesi dall’incidente di Suviana in cui hanno visto perdere la vita 7 operai, in appalto per conto di Enel, e sono passate solo due settimane dall’ultimo incidente mortale nel bolognese di un lavoratore che lavorava nelle ferrovie, anch’esso di una ditta in appalto. Non si possono più chiamare fatalità, in tutto il paese stiamo assistendo ad uno stillicidio di lavoratori: 680 nei primi 8 mesi dell’anno.

Questa volta l’incidente è capitato in un’azienda che negli ultimi anni ha vantato un grosso aumento della produzione, dato che il mercato di carrelli elevatori ha seguito il boom della logistica. Dal 2021 sono aumentati di circa il 40% i lavoratori in Emilia Romagna e negli accordi con le istituzioni e i sindacati sono sempre volati elogi sul processo di crescita senza intaccare l’innovazione e la sostenibilità, e con contratti aziendali al di sopra della media nazionale.

Solo qualche mese fa la Toyota dichiarava l’impegno di assumere altri 300 lavoratori, di aumentare di un ulteriore 20% la produzione e di costruire un nuovo magazzino ad alta automazione.

Produrre per creare profitti! Questo è il mantra di questo sistema economico. Non è un caso che l’Emilia Romagna ha la maglia nera per morti sul lavoro: 41 decessi nei primi 6 mesi dell’anno in corso.

I lavoratori della Toyota stavano segnalando disagi causati dagli aumenti della produzione e scarsa attenzione alla sicurezza e infatti per il giorno dopo l’incidente era previsto uno sciopero di due ore in uscita. Scioperi c’erano stati anche in passato, l’ultimo per manutenzioni di attrezzature su cui i lavoratori chiedevano il collaudo. In passato c’era stato anche un incendio nel reparto verniciatura.

Non sappiamo ancora nel dettaglio le dinamiche che hanno portato all’esplosione ma ancora una volta le vittime sono causate dalla corsa al profitto e alla produzione sfrenata che il mercato impone. Sono inutili le dichiarazioni delle istituzioni che continuano a scandalizzarsi degli incidenti quando accadono ma il giorno dopo si sono già dimenticate tutto e continuano con le stesse politiche.

E’ sufficiente ricordare che, per il governo, la vita di operai vale qualche punto su una patente (come già avviene per la cantieristica): ammazzi dei lavoratori nella tua azienda? Poco importa, ti tolgo qualche punto dalla patente e pazienza, continua pure!

Per fermare questa guerra contro i lavoratori c’è bisogno di una risposta all’altezza della situazione. Lo sciopero convocato per venerdì 25 ottobre dal sindacato è necessario. Tuttavia, non può essere l’ennesima giornata di mobilitazione, oltretutto limitata ai soli metalmeccanici, che si conclude senza un seguito alle richieste che vengono dai lavoratori. Inoltre, riteniamo inaccettabile che, mentre in città, dopo l’alluvione, le attività produttive non si sono fermate nemmeno un minuto, l’unica limitazione deve essere imposta alle proteste dei lavoratori (vedi il comunicato sindacale unitario di ieri).

Istituzioni e padronato non interverranno perché non è nei loro interessi. Solo le lotte dei lavoratori potranno imporre investimenti nella sicurezza e la garanzia di ottenere ritmi di lavoro adeguati.

La sicurezza nei luoghi di lavoro e l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori diventeranno prioritari solo se saranno i lavoratori a controllare tutti i processi produttivi e se saranno loro a decidere se la sicurezza è garantita tramite organismi decisionali democraticamente eletti.

No ai profitti! Sì alla sicurezza!

 

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