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18 Marzo 2025Argentina – Pensionati, lavoratori e tifosi si mobilitano in massa nonostante la repressione. Mandiamoli tutti a casa! Che governino i lavoratori!

Immagine: nanodelchuy, twitter
di Organizacion Comunista Militante (ICR Argentina)
L’Organización Comunista Militante, sezione argentina dell’Internazionale Comunista Rivoluzionaria, ripudia e condanna la violenza feroce e vigliacca dispiegata, mercoledì 12 marzo, dalla Polizia Federale e dalla Polizia della Città di Buenos Aires contro il corteo dei pensionati e dei tifosi di calcio.
I cortei settimanali dei pensionati, che sono stati i più colpiti dalle politiche di austerità di Milei, hanno dato prova di determinazione nella lotta contro il regime. Stanno diventando un punto di riferimento per il movimento, in netta contrapposizione all’atteggiamento di collaborazione e compromesso con il governo della burocrazia dei sindacati e dei partiti politici peronisti.
L’austerità colpisce i pensionati
I pensionati si stanno ritrovando tutte le settimane per protestare contro la rimozione della copertura assicurativa garantita dallo Stato per i farmaci di base ai pensionati e contro l’abbassamento delle pensioni a livelli di indigenza per le fasce inferiori. La pensione minima è di solo 280mila pesos, che, con un bonus di 70mila pesos, ammontano a 350mila pesos, cioè 285 dollari al mese. A ricevere questa miseria sono sette pensionati su dieci.
Il 23 marzo, Milei ha deciso di cancellare definitivamente la moratoria sulle pensioni, che permetteva ai lavoratori di andare in pensione una volta raggiunta l’età pensionabile, anche se non hanno raggiunto 30 anni di contributi. Questa possibilità era fondamentale per i lavoratori che hanno lavorato per tutta la vita, ma che sono stati occupati fuori dall’economia formale e, pertanto, non hanno potuto usufruire di garanzie sul lavoro, ferie e contributi pensionistici. Questa moratoria favoriva anche le casalinghe. Nove donne pensionate su dieci ricevono la pensione grazie a questa moratoria.
Sorprendendo tutti, i pensionati, molti settantenni o ottantenni, hanno continuato a protestare ogni mercoledì di fronte al parlamento, nonostante la polizia costantemente li caricasse, manganellasse e spruzzasse loro spray al peperoncino. Il motivo per cui ciò avviene è che il governo cerca di reprimere la loro protesta e imporre con la forza bruta le proprie politiche di austerità.
I tifosi e i lavoratori si uniscono alla lotta
In occasione del corteo di mercoledì 5 marzo, i pensionati sono stati raggiunti in corteo dai tifosi del Chacarita Juniors, che si sono uniti alla protesta dopo aver saputo che un tifoso di 75 anni della squadra era stato massacrato di botte dalla polizia nel corso della manifestazione della settimana precedente. Dopo aver assistito alla violenza poliziesca nei confronti dei tifosi del Chacarita, i tifosi delle squadre di Buenos Aires e di tutta l’Argentina hanno garantito, a loro volta, il proprio appoggio alle manifestazioni di questa settimana [articolo del 13 marzo, Ndt].
I tifosi che si sono uniti alla lotta contro gli attacchi ai pensionati e alle politiche di austerità di Milei rappresentano la base delle tifoserie delle rispettive squadre calcistiche, sono lavoratori guidati da un istinto di solidarietà di classe nei confronti dei pensionati. Incarnano lo spirito delle famose parole di Diego Maradona, in occasione dei brutali attacchi ai pensionati nel 1992: “Yo defiendo a los jubilados, cómo no los voy a defender. Tenemos que ser muy cagones para no defender a los jubilados. A muerte estoy con los jubilados” (“Io difendo i pensionati, certo che lo faccio. Bisogna essere dei veri vigliacchi per non difenderli. Sono con i pensionati fino alla morte”).
Il fenomeno per cui i lavoratori entrano nella lotta politica grazie al tifo calcistico indica la crisi della direzione delle organizzazioni del movimento operaio. Esiste tra le masse lavoratrici, che sono stufe dell’austerità e degli attacchi alle loro condizioni di vita, la volontà di mettere in atto una seria resistenza contro Milei. Ma i sindacati e i vertici politici peronisti non danno a ciò alcun modo di esprimersi politicamente e pongono un freno all’entrata delle masse nella lotta, garantendo così a Milei la governabilità del sistema.
In queste condizioni, le lotte sembrano nascere spontaneamente, attraverso assemblee autoconvocate nei luoghi di lavoro e nei quartieri, o persino per mezzo di associazioni sportive, dato che non possono esprimersi mediante le organizzazioni tradizionali del movimento operaio.
Un corteo di operai dello stabilimento tipografico Morvillo, che stanno occupando la fabbrica per difendere i propri posti di lavoro, dopo che i padroni hanno dichiarato bancarotta e hanno provato a chiudere lo stabilimento, avevano convocato un presidio di fronte all’Unione Industriale Argentina e da lì si sono mossi verso il parlamento, dove si sono uniti alla folla che si era radunata in solidarietà ai pensionati.
La brutalità della polizia
Proprio mentre i tifosi si schieravano in appoggio alla manifestazione, i media hanno architettato una campagna per screditarli come barras bravas (cioè gruppi di ultras), connotandoli come criminali e vandali. Il ministro degli Interni, Patricia Bullrich, ha minacciato repressione e arresti ben prima che il corteo avesse inizio.
La violenza contro i manifestanti è stata una manovra premeditata per provare a dividere un movimento che stava prendendo slancio. La polizia ha cominciato ad attaccare i manifestanti ancora prima che gran parte dei lavoratori finissero la propria giornata di lavoro, in un tentativo di spaventarli e dissuaderli dall’unirsi alla protesta.
Non c’è un solo squallido sotterfugio che la polizia non abbia messo in atto. Ci sono resoconti di infiltrati che lanciavano pietre per provocare la repressione. Sono stati diffusi volantini confezionati ad arte, con la firma posticcia del FIT-U (la coalizione dei partiti di sinistra argentini), che facevano appello a disordini e a provocazioni. La foto di uno di questi volantini fasulli è stata pubblicata su X dal portavoce del presidente, Manuel Adorni.
Un video mostra un poliziotto che lascia deliberatamente per terra una pistola, per far sì che i manifestanti la raccolgano. Un altro video mostra che una gazzella della polizia, che è poi stata data alle fiamme, era stata lasciata incustodita e con le portiere aperte con lo scopo di provocare incidenti. La polizia ha usato in maniera indiscriminata manganelli e lacrimogeni e ha sparato proiettili di gomma mirando al volto dei manifestanti per sgomberare Plaza de Congreso.
Nel corso della notte, i lavoratori si sono radunati in cacerolazos (protesta in cui si percuotono pentole e padelle) spontanei a Plaza de Mayo e in tutta la città per denunciare la violenza poliziesca. Tra i loro cori c’era lo slogan dell’Argentinazo del 2001, “que se vayan todos” (“mandiamoli tutti a casa!”). Le proteste e gli scontri tra la polizia e i manifestanti per il controllo delle strade sono durati per ore.
Mandiamoli tutti a casa!
Il comportamento delle forze dell’ordine trasforma in una presa in giro la “legge e l’ordine” che Bullrich e Milei dichiarano di difendere. Ciò rivela la vera funzione che la polizia e lo Stato svolgono nella società capitalista: la difesa del dominio della minoranza capitalista sulla stragrande maggioranza di lavoratori e poveri.
La reazione di panico del governo ne rivela non la forza, bensì la debolezza di fronte a una mobilitazione della classe operaia, che è fuori dal controllo delle burocrazie sindacali e dei partiti politici e non può facilmente essere convogliata in canali sicuri.
Il movimento non deve farsi intimidire da questa repressione e rinunciare alle proprie rivendicazioni. Bisogna, anzi, raddoppiare gli sforzi e organizzare assemblee autoconvocate, assemblee dei lavoratori iscritti ai sindacati e assemblee nei quartieri. L’austerità e la repressione statale possono essere sconfitte solo con gli strumenti di lotta tradizionali della classe operaia: scioperi, manifestazioni, occupazioni delle fabbriche e organizzando comitati operai.
Questa protesta si situa nel contesto di una mobilitazione montante contro il governo di Milei. Meno di una settimana prima, c’era stato un corteo di proporzioni storiche per l’8 marzo, che ha preso il carattere di una protesta politica contro gli attacchi di Milei alle lavoratrici e alla classe operaia più in generale.
Il 24 marzo cade la Giornata del Ricordo per la Verità e la Giustizia, una commemorazione dei crimini dell’ultima dittatura clerico-militare. Solitamente, è la più grande manifestazione di protesta dell’anno. Quest’anno, sarà senza dubbio più grande del normale, dal momento che molti più lavoratori vi si uniranno per esprimere la propria rabbia ed esasperazione per questo governo.
Milei sostiene di aver risolto la crisi economica argentina e di aver risolto il problema dell’inflazione. In realtà, ha creato un equilibrio instabile, a spese della sofferenza della classe lavoratrice e dell’esaurimento delle riserve di dollari del Tesoro. Il calo dell’inflazione che millanta è il prodotto di un crollo drastico nella spesa dei consumatori, dato che la classe lavoratrice soffre gli effetti dell’austerità, così come la manipolazione spregiudicata dei tassi di cambio valutari, mentre Milei consuma le riserve della banca centrale per mantenere il valore del peso [valuta argentina, Ndt] artificialmente alto. Milei compensa i grandi capitalisti per la riduzione delle vendite con facili profitti ottenuti speculando sul debito governativo attraverso il “carry-trade”, oltre che con controriforme del lavoro che abbassano i salari e aumentano la precarietà dei lavoratori. Egli ha costruito un castello di carte che un soffio di vento potrebbe far cadere.
In quanto comunisti, difenderemo sempre i pensionati, i nostri nonni e i nostri genitori nella loro lotta per condizioni di vita dignitose per la loro vecchiaia. Lotteremo fino alla fine per un futuro comunista, che è l’unico che possa garantire un degno pensionamento per tutti, libero dagli orrori della povertà e dell’abbandono che soffrono gli anziani nella società capitalista.
Abbasso la repressione!
Giustizia per Pablo Grillo!
No alla fine della moratoria sulle pensioni!
Per un aumento urgente delle pensioni per coprire il costo della vita!
Mandiamoli tutti a casa!
Per un governo operaio!