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Introduzione
La Chiesa cattolica tiene tenacemente le sue mani nell’istruzione e nella sanità italiane, ossia in due delle istituzioni portanti del nostro paese; questo le dà un vantaggio concreto nello sviluppare la sua battaglia ideologica bigotta e reazionaria, ma le permette anche di arricchirsi e mantenere nel lusso settori di borghesia e di apparato che le sono legati direttamente, infatti è proprietaria di istituti scolastici paritari, di università, così come di ospedali e di cliniche profumatamente sovvenzionati dallo Stato italiano. Vediamo dunque quanto la missione dai toni oscurantisti della Chiesa per la “cura delle anime” sia saldamente intrecciata ai suoi interessi politici e economici: basti pensare ai crocifissi nelle aule e all’ora di religione cattolica nella scuola pubblica o alle campagne antiabortiste portate avanti da associazioni cattoliche “pro-vita” – finanziate anche con soldi pubblici (1) – e sostenute da Papa Francesco, il quale nel settembre del 2024 aveva affermato che i medici che praticano l’aborto sono “sicari”, (2) così come ricordiamo come sempre Bergoglio si era appellato al Concordato tra Stato e Chiesa per impedire nel 2021 che venisse approvato in Italia il ddl Zan, ossia una timida legge contro le discriminazioni omotransfobiche. (3)
Nonostante i molteplici privilegi politici e fiscali di cui gode in Italia il Vaticano, è comunque difficile fare i conti in tasca alla Chiesa anche per colpa di un certo mutismo sia della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) che dello stesso Stato italiano, tuttavia secondo un’inchiesta piuttosto articolata del 2013 dell’Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti) sono quasi 7 i miliardi di euro che ogni anno passano dalle casse dello Stato a quelle vaticane (4) (di questi finanziamenti “solo” poco più di 1 miliardo sarebbe rappresentato dall’8×1000) (5): negli anni si possono alternare i governi, ma questo fatto non cambia.
In questo senso dobbiamo guardare alle celebrazioni per il Giubileo apertosi a dicembre del 2024 e che proseguirà per tutto il 2025 per quello che sono: un grande gioco di affari fatto di speculazione e arraffamento di risorse pubbliche e un’immonda truffa per gli oppressi. Del resto questa celebrazione tipica del cattolicesimo è stata promossa per la prima volta da Bonifacio VIII nel 1300, ossia il pontefice simbolo per eccellenza della corruzione e della decadenza dello Stato della Chiesa, che con questo evento si impegnava a concedere la salvezza dell’anima a chiunque fosse stato disposto a pagare per comprarsi una fetta di paradiso.
La laicità non è un affare redditizio per i padroni
Il primo aspetto da prendere in considerazione è il fatto che le istituzioni e i partiti politici italiani si sono subordinati ideologicamente con grande entusiasmo alla prospettiva delle celebrazioni del rituale cattolico e non abbiamo di fatto assistito a alcuna differenza tra partiti di destra o di sinistra nel rapporto tra confessionalismo e laicità. Dalla fine del 2021 i vari governi che si sono susseguiti hanno colto l’occasione del Giubileo per ribadire la propria subalternità politica al cattolicesimo; proprio l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a dicembre 2024 ha dichiarato che tale evento rappresenterebbe “un appuntamento che ricorda all’Italia e al mondo che Roma non è una città come tante, ma è il centro della cristianità”. (6)
Allo stesso modo nei livelli intermedi della politica, partendo dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Partito Democratico) fino alla giunta regionale del Lazio di destra guidata da Francesco Rocca, hanno tutti salutato con entusiasmo questo evento quale “segno di rinascita dopo le sofferenze che hanno segnato gli ultimi anni, rammentando le radici di questo momento ‘di grande rilevanza spirituale, ecclesiale e sociale’, che, nel corso dei secoli, ha rappresentato un ‘dono di grazia’ per tanti fedeli, con pellegrinaggi, indulgenze e testimonianze vive di fede”. (7)
Ovviamente alle parole sono seguiti i fatti e l’occasione del Giubileo è stata colta dalla politica italiana per investire nell’idea di una Roma come vetrina per turisti e per inserirsi nel torbido gioco dei finanziamenti che l’Unione Europea stava abbondantemente stanziando attraverso il fondo Next Generation Eu per fronteggiare le disastrose conseguenze della crisi pandemica. Infatti l’allora governo Conte II (M5s, PD, Iv, LeU) nel 2021 approvò una prima versione del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr) e inserì anche l’anno santo nell’ambito del progetto “Turismo e cultura 4.0”, nel quale disponeva lo stanziamento di fondi per sviluppare il progetto “Caput Mundi”, con cui “definire un processo innovativo di valorizzazione del patrimonio archeologico, culturale e turistico su Roma usando l’opportunità offerta prossimo Giubileo del 2025”. (8)
Così nei quattro anni dopo Giuseppe Conte anche con il governo Draghi (sostenuto anche dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle) e poi con quello Meloni (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia) sono stati progressivamente stanziati sempre più fondi pubblici per finanziare questo evento; al 9 gennaio 2025 risultava che fossero stati investiti complessivamente oltre 4 miliardi per il Giubileo della Chiesa cattolica per finanziare centinaia di progetti edili o interventi di restauro, molti dei quali della dubbia utilità, mentre negli anni la spesa sociale – scuola, università, sanità, trasporto pubblico locale ecc. – quella dunque legata agli interessi diretti dei cittadini, ha conosciuto solo tagli e politiche di austerità.
Gli stanziamenti che sono stati investiti in questi quattro anni e che continueranno a essere erogati per tutto il 2025 e 2026 servirebbero dunque a finanziare una serie di interventi e progetti pubblici destinati principalmente a “riqualificare” la città e la provincia di Roma e renderla il più accogliente possibile per i pellegrini. Tuttavia tra i vari finanziamenti pubblici accantonati in favore della Chiesa vale la pena ricordare che sono stati messi a bando posti per il Servizio Civile vincolati a attività specifiche relative al Giubileo, questo significa che viene messa a disposizione delle attività vaticane manodopera a basso costo per un anno intero. Anche se in diversi casi i finanziamenti per l’attuazione di determinate opere sono stati trasferiti direttamente al Vaticano, (9) Roma Capitale diviene il principale soggetto attuatore di questi progetti attraverso la nomina della carica del Commissario straordinario di Governo per il Giubileo, assunta nel 2022 dal sindaco di Roma Gualtieri e sostenuta dalla società interamente a capitale privato Giubileo2025 Spa, fondata sempre dal governo Draghi lo stesso anno (10) e posta sotto il controllo del ministero dell’Economia e delle Finanze con lo scopo di coadiuvare la realizzazione delle opere in qualità di soggetto attuatore e appaltatore.
Il ruolo di Commissario straordinario assegna al sindaco di Roma più potere decisionale sui progetti nonché sulle stesse politiche cittadine, bypassando dunque il normale iter legislativo. Questo ha permesso a Gualtieri di approvare nel 2022 in tempi rapidissimi la costruzione di un inceneritore giustificando tale scelta proprio con l’aumento dell’afflusso dei pellegrini nella capitale, (11) e più in generale la gestione dei rifiuti a Roma è divenuta la cifra di una politica autoritaria e irrazionale che si autolegittima legislativamente appoggiandosi sui “grandi eventi”.
Così, ad esempio, è stato arbitrariamente deciso tramite ordinanza che una parte della spazzatura prodotta a Roma deve essere trasferita temporaneamente nell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico del comune di Guidonia in attesa di poter essere successivamente smaltita, (12) nonostante il Tar ne avesse sancito la chiusura. Ma qualcosa è andato storto malgrado i superpoteri del commissario Gualtieri perché la commissione Ecomafie ha aperto un’inchiesta sull’inceneritore di Roma. Tra i problemi emersi c’è quello del luogo scelto per l’impianto e soprattutto il cambio di destinazione d’uso di una porzione di terreno in località Santa Palomba acquistato dall’Ama (Azienda Municipalizzata Ambiente) ad un prezzo considerato decisamente superiore a quello di mercato. È dunque evidente come in questo groviglio normativo emerga la puzza di marcio della politica italiana che rende l’occasione del Giubileo un grande banchetto fatto principalmente di soldi pubblici e fondi PNRR a cui tutti vogliono partecipare: un grande affare per il Vaticano in termini di lucro e prestigio, così come si dimostra essere un’occasione preziosa per speculatori, palazzinari e per diversi settori del capitalismo sia italiano che internazionale, tutti desiderosi di assolvere i propri peccati facendo nuovi profitti inserendosi nei progetti giubilari.
Uno degli esempi più emblematici è stato l’inserimento tra i progetti dell’ipotesi di costruzione di un porto privato turistico e crocieristico a Fiumicino cedendo la concessione di 90 anni a una società partecipata che comprende anche la multinazionale statunitense Royal Caribbean attiva nel settore della costruzione di navi da crociera.
È stato ipotizzato inoltre che nel 2025 Roma si dovrà preparare ad affrontare un flusso straordinario di oltre 30 milioni di pellegrini, un evento che avrà un impatto significativo su diversi settori della città. L’afflusso massivo di visitatori comporterà inevitabili ricadute negative sulla sanità locale, la mobilità e il già insufficiente trasporto pubblico, gravando ulteriormente su settori che, da anni, sono messi a dura prova dalla crisi economica e dalle politiche di tagli. In risposta a questa situazione, la giunta regionale del Lazio, sotto la guida di Rocca, ha rivendicato con orgoglio lo stanziamento di fondi straordinari per il 2025, destinati a potenziare il servizio sanitario regionale (ammodernamento di strutture, acquisto di materiali, ecc.). Si tratta di un investimento pari a circa 155 milioni di euro. (13)
Tuttavia, al di là della vuota retorica, da anni la giunta regionale del Lazio ha scelto di compensare le carenze della sanità pubblica con finanziamenti ingenti destinati al settore privato; per l’anno 2024, ad esempio, il finanziamento massimo per la sanità privata era stato fissato a ben 3 miliardi di euro. Una parte di questo settore è di natura per così dire “laica”, (14) ma è in particolare a Roma che la sanità privata si intreccia con gli interessi della Chiesa cattolica attraverso la Fondazione per la sanità cattolica, la quale possiede una rete di cliniche e ospedali che assorbono una parte rilevante delle risorse pubbliche. Tra le strutture più note e frequentate della capitale vi sono il Policlinico universitario Agostino Gemelli che nel 2022 ha fatturato in convenzione con la Regione Lazio oltre 478 milioni di euro (15) e la Fondazione Fatebenefratelli. (16)
La generosità dello Stato italiano nei confronti della sanità privata cattolica dunque è davvero vasta e può essere “apprezzata” nei molteplici finanziamenti o concessioni che le regala, come ad esempio il caso dell’Ospedale Forlanini che diverrà la nuova sede centrale dell’ospedale pediatrico privato Bambin Gesù; infatti nel 2024 il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano ha siglato un protocollo d’intesa per la vendita dell’ex ospedale al Vaticano invece di restituirlo come bene pubblico alla cittadinanza. Bisogna però aggiungere che la procedura di vendita era iniziata già nel 2016 con la giunta regionale PD guidata da Zingaretti. La struttura, situata in una zona non lontana dal centro di Roma e circondata da un parco di 18 ettari con alberi secolari e monumenti, verrà di fatto svenduta per soli 70 milioni di euro, quando il suo valore reale si aggira attorno ai 278 milioni. Come se non bastasse la ristrutturazione sarà a carico delle casse pubbliche e costerà 450 milioni. Così vediamo come anche le stesse cure pediatriche ospedaliere rappresentino un business in mano al Vaticano.
Proprio il Bambino Gesù è emblema del rapporto di sudditanza che lo Stato Italiano ha con la Chiesa. Solo nel 2022 l’ospedale pediatrico ha incassato 413 milioni di euro in larghissima parte di provenienza del fondo sanitario nazionale; senza il drenaggio di tali risorse l’utile di 16 milioni si trasformerebbe ben presto in passivo. Dunque un ospedale privato, finanziato con soldi pubblici, presto avrà come nuova sede un patrimonio pubblico che i tagli al sistema sanitario nazionale, l’incuria e l’abbandono hanno distrutto quando fino a qualche decennio fa era un polo di eccellenza per le malattie respiratorie.
La prospettiva dunque di oltre 30 milioni di turisti legati all’anno santo oltre a gravare dunque su un sistema sanitario e su un trasporto pubblico già martoriati da politiche di austerità, ha portato in breve tempo allo sviluppo delle tipiche problematiche legate al fenomeno dell’overtourism; così ad esempio molti proprietari di appartamenti desiderosi di aumentare i guadagni hanno scelto di mettere i propri immobili sul mercato degli affitti brevi per intercettare i turisti; ciò ha comportato un aumento degli sfratti di lavoratori e studenti fuori sede, e una conseguente impennata del costo degli affitti anche oltre il 15%. A Roma il canone medio per una stanza singola è di 503 euro al mese, ovvero il 9% in più rispetto allo stesso periodo del 2024 e ben sopra la media nazionale di 461 euro.
Ciò avviene tra l’altro in una città che da anni vede un attacco costante alle pratiche di occupazione abitativa, perché le istituzioni preferiscono favorire la speculazione edilizia e gli interessi dei palazzinari piuttosto che offrire soluzioni ai 57mila nuclei familiari che soffrono di emergenza abitativa, così vengono emesse 4.500 esecuzioni di sfratto l’anno, ossia ben 150 al mese! Tutto questo mentre nell’area di Roma Capitale ci sono 300mila case sfitte di cui più di 162 mila nel solo comune capitolino.
A ciò si è sommato inoltre l’aumento dei prezzi dei beni di consumo, già percepibile dall’inizio del 2025, ad esempio vediamo la crescita rapida del prezzo di prodotti come caffè (+14,8% ) o olii e grassi (+181,2%).
Ovviamente nella bolla speculativa del turismo di massa non ci sguazzano solo i singoli piccoli palazzinari ma anche la Chiesa stessa. È sempre più evidente come il Vaticano rappresenti in Italia e particolarmente nella capitale una fetta importante del potere economico e politico, così dunque come è già emerso dal dato sulla sanità privata vediamo che la Chiesa ha anche un enorme patrimonio immobiliare (oltre 3.700 unità solo a Roma) di cui una parte significativa è rappresentata da alberghi (nel 2015 risultava che il Vaticano fosse proprietario del 25% dell’offerta alberghiera privata cittadina) che beneficeranno ampiamente dell’afflusso di pellegrini in questo anno grazie alla loro competitività garantita anche dagli sgravi fiscali di cui godono.
Per i preti il Giubileo è un’occasione enormemente profittevole ma anche in anni meno “santi” il Vaticano si è distinto per essere una macchina da soldi, basti pensare a strutture quali l’Opera romana pellegrinaggi, azienda che dal 1933 si occupa di “accompagnare i pellegrini lungo gli itinerari dello Spirito di tutto il mondo, offrendo un’adeguata assistenza spirituale”. Salita alla ribalta delle cronache oltre 10 anni fa per scandali legati al riciclaggio di denaro e tangenti, all’epoca aveva un fatturato di quasi 4 miliardi di euro l’anno calcolato su circa 6 milioni di pellegrini; non è dato conoscere i suoi bilanci attuali perché sono tenuti segreti ma considerata la prospettiva degli oltre 30 milioni di turisti previsti per il Giubileo 2025 è plausibile supporre che per questi signori questo sarà certamente un anno benedetto.
L’oppio dei popoli
È evidente come queste celebrazioni della Chiesa cattolica rappresentino solo una truffa per le classi popolari del paese, sempre più pressate dalla crisi e dall’inflazione, che secondo la logica della religione cristiana dovrebbero però solo accettare con pia rassegnazione il loro destino e rinunciare a lottare per i propri diritti; non a caso Papa Bergoglio aveva messo al centro dell’anno giubilare il tema della speranza, coniugandola però di fatto nell’orizzonte di una pratica mistica e per così dire di “uscita dalla storia”, di rinuncia a lottare per una una realtà diversa.
Noi comunisti invece lottiamo tenacemente perché su questa terra e in questa vita la classe proletaria si liberi dalle sue catene e divenga l’avanguardia della nuova umanità. Evidentemente però il tema della speranza e della preghiera professati dal papa piace anche al governo e all’amministrazione capitolina che infatti hanno accolto di buon grado la proposta della Commissione di garanzia sugli scioperi di varare una moratoria per limitare il diritto di sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico o della sanità nei giorni legati a eventi a grande partecipazione di pubblico (e dunque momenti in cui le lotte sarebbero sicuramente più efficaci), protocollo che la CGIL non ha firmato.
Ecco quindi che eventi come il Giubileo ci ricordano come lottare per un’autentica separazione tra Stato e Chiesa e per la laicità significhi lottare contro il capitalismo e la sua gestione fallimentare della società, mettendo al centro gli interessi della gioventù e della classe lavoratrice. Lottare per una società laica e equa implica rivendicare senza mezzi termini la necessità della separazione tra Stato e Chiesa a partire dall’abolizione del Concordato, erede degli accordi tra la dittatura fascista di Mussolini e il Vaticano, così come dobbiamo rivendicare l’esproprio dei grandi beni della Chiesa cattolica sul territorio nazionale, l’abolizione dell’8 per mille e di tutti quei privilegi economici e politici che lo Stato italiano ha garantito al Vaticano, a favore di finanziamenti per sanità e istruzione pubbliche, gratuite, di qualità e laiche.
Note
1. https://rivoluzione.red/giu-le-mani-dal-diritto-di-aborto/
2. https://www.youtube.com/watch?v=bCj-EgND0Zc
3. https://rivoluzione.red/questa-legge-non-sha-da-fare-nel-pantano-del-parlamento-arriva-il-diktat-vaticano-contro-il-ddl-zan/
4. UAAR, Con 6 miliardi l’anno, l’Italia farebbe miracoli, Casa editrice Nessun dogma, 2013, Genova.
5. Vedi ad esempio il rendiconto gestionale dei fondi dell’8×1000 del 2022: https://rendiconto8xmille.chiesacattolica.it/rendiconto-di-esercizio/un-processo-in-divenire.html#02
6. https://www.governo.it/it/articolo/giubileo-della-chiesa-cattolica-lintervento-del-presidente-meloni-su-il-messaggero/27308
7. Passaggio riportato sul sito internet di Roma Capitale: https://www.comune.roma.it/web/it/progetti-pnrr-e-altri-fondi-straordinari-giubileo-2025.page?mun=municipio_vi&stato=incorso
8. https://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/PNRR_2021_0.pdf
9. Ad esempio l’art. 43 del DECRETO-LEGGE 22 giugno 2023, n. 75 dispone che: “Per la realizzazione di investimenti di digitalizzazione dei cammini giubilari e di una applicazione informatica sul patrimonio sacro di Roma, funzionali all’ospitalità e alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025 da parte della Santa Sede, che hanno importanti ricadute turistiche per lo Stato italiano e sono funzionali all’accoglienza dei pellegrini, è autorizzata la spesa di 7.630.000 euro per l’anno 2023 che sono assegnati alla Santa Sede“.
10. La società Giubileo 2025 Spa è stata costituita ai sensi dell’art. 1 comma 427 della Legge 234/2021 e del DPCM 15 giugno 2022.
11. https://www.giustizia-amministrativa.it/-/105486-417
12. In una nota il Campidoglio avrebbe affermato in merito: «La decisione si è resa necessaria per evitare l’appesantimento del servizio di raccolta in alcuni quadranti della Capitale, già impegnata ad ospitare il Giubileo della Speranza», fonte: https://www.romatoday.it/politica/tmb-guidonia-ordinanza-gualtieri-trasferenza.html.
13. https://www.regione.lazio.it/notizie/155-milioni-ospedali
14. Tra i padroni con un ruolo che tende dir poco al monopolio del settore sanitario privato a Roma risulta tra gli altri anche la famiglia Agnelli.
15. https://www.today.it/salute/sanita-privata-quanto-costa-regione-lazio-inchiesta.html
16. https://www.romatoday.it/dossier/sanita/mappa-sanita-privata-vaticano-roma.html