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Il lockdown nazionale in Gran Bretagna ha colpito duramente anche gli studenti universitari fuorisede, che sono stati spinti, con false promesse di sicurezza e lezioni in presenza, a tornare negli appartamenti condivisi e negli studentati, e poi già da settembre, dopo prevedibili focolai inevitabili in alloggi sovraffollati con servizi condivisi, vi sono stati chiusi dentro in didattica a distanza, senza potersene nemmeno andare e senza assistenza e supporto da parte dell’università che li ha anche colpevolizzati, dichiarando che gli studenti dovevano evitare pub e feste in casa.
Questo a fronte di migliaia di sterline di retta: in particolare in Inghilterra in quasi tutte le università il minimo è 9.000 all’anno per la laurea triennale, da cui lo slogan “9k4what”, degli studenti stufi di vedersi estorcere la retta e l’affitto completo, oltre ai soldi necessari per la consegna a domicilio dei pasti, per essere rinchiusi e seguire le lezioni online in studentati o alloggi dove non era effettuata neanche la manutenzione ordinaria.
L’organizzazione degli studenti in scioperi dal pagamento degli affitti e delle rette, pur essendo avvenuta finora solo a macchia di leopardo, ha permesso di ottenere delle vittorie, e sta mettendo pressione alle amministrazioni universitarie. Il movimento all’Università di Manchester (UoM), che è culminato in un’occupazione di due settimane, ha permesso di ottenere una riduzione degli affitti del 30% per il primo semestre e del 10% per il resto dell’anno.
Questa è la strada da seguire, coordinando queste lotte a livello nazionale!
Pubblichiamo una dichiarazione dei nostri compagni di Socialist Appeal, la sezione britannica della Tendenza Marxista Internazionale, organizzati nel coordinamento studentesco nazionale Marxist Student Federation, articolato in Marxist societies nelle singole università.
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Gli studenti in tutto il Paese si stanno mobilitando per uno sciopero degli affitti di massa questo semestre. Sotto questa pressione, i manager delle università stanno offrendo concessioni. Gli attivisti devono lottare per rimborsi completi, istruzione gratuita, e controllo democratico.
Migliaia di studenti in oltre 45 università si stanno preparando a intraprendere uno sciopero del pagamento dell’affitto dei propri alloggi questo mese. Questa è la più grande ondata di scioperi degli affitti studenteschi mai vista – un riflesso della profonda crisi che stiamo vivendo e del sentimento di rabbia profonda diffuso tra i giovani. Le Marxist Society in tutto il Paese partecipano a questa importante battaglia.
All’interno delle restrizioni previste nell’ultimo lockdown nazionale, agli studenti è stato detto di rimanere dove si trovano e di ritardare il proprio ritorno nelle università. Questo annuncio ha aggiunto benzina sul fuoco tra gli studenti, che erano già furiosi per la caotica situazione COVID che hanno vissuto nei campus all’inizio dell’anno accademico, quando l’amministrazione universitaria ha spinto gli studenti a fare ritorno ad alloggi non sicuri.
Ulteriori campagne di sciopero degli affitti si sono formate immediatamente in risposta al nuovo lockdown, sulla scia dell’azione di successo degli studenti di Manchester lo scorso novembre, che hanno ottenuto una riduzione dell’affitto del 30% per il primo semestre e una riduzione del 10% per il resto dell’anno.
Incoraggiati da questa vittoria, gli studenti di tutto il paese stanno portando avanti rivendicazioni radicali. Alla Brunel University di Londra, gli attivisti chiedono un rimborso completo dell’affitto e delle rette.
Sebbene gli scioperi degli affitti debbano ancora iniziare nella maggior parte delle università, le autorità universitarie e i proprietari di alloggi privati per studenti stanno già sentendo la pressione e hanno iniziato a offrire concessioni.
Unite Students, il più grande provider di alloggi per studenti del paese, ha offerto ai suoi inquilini una riduzione dell’affitto del 50%. Alcune università hanno anche offerto riduzioni per coloro che soggiornano negli studentati.
Ma non dobbiamo per forza accontentarci delle briciole. Dobbiamo invece organizzarci e lottare per ottenere molto di più. La lezione da queste recenti concessioni è chiara: la lotta paga!
Lottiamo per trasformare il mondo dell’istruzione
Se isolato, qualsiasi sciopero degli affitti è vulnerabile di fronte a dure misure di repressione da parte dell’amministrazione. Attraverso un’azione collettiva e unitaria, tuttavia, gli studenti hanno il potenziale non solo per ottenere considerevoli riduzioni dell’affitto, ma anche per rilanciare la lotta per l’istruzione gratuita.
Diversi gruppi a livello nazionale si sono formati per coordinare queste lotte. Ciò dimostra il potenziale che ha questa ondata di scioperi di creare strutture permanenti attraverso le quali gli studenti possano lottare per i propri interessi.
Questa battaglia non può essere vista come un evento isolato e una tantum. La crisi del capitalismo non finirà tra poco. Gli studenti del prossimo anno dovranno quindi affrontare una situazione ancora con ancora meno sicurezze rispetto alla generazione attuale.
Dovremmo lottare per cambiare radicalmente il sistema universitario: per rendere l’istruzione gratuita e accessibile a tutti, non solo per noi stessi quest’anno, ma per tutti gli studenti ogni anno.
Questa ondata di scioperi non è un evento accidentale, ma è il risultato di anni di attacchi cumulativi contro l’istruzione superiore.
Negli ultimi due anni abbiamo assistito a due scioperi nazionali del sindacato dei lavoratori dell’università UCU (University and College Union), con l’appoggio della maggior parte degli studenti. Gli studenti hanno partecipato ai picchetti per sostenere il personale accademico, riconoscendo che la lotta per retribuzioni, pensioni e condizioni dignitose del personale è collegata alla lotta per l’istruzione gratuita e alla lotta contro la commercializzazione dell’istruzione.
La Marxist Student Federation è attiva in oltre una dozzina di scioperi degli affitti a livello locale. Oltre a presentare rivendicazioni politiche audaci, gli attivisti marxisti chiedono la formazione di un’organizzazione nazionale strutturata e democratica per organizzare questo enorme movimento di sciopero degli affitti. La partecipazione di massa è la forza più grande che gli studenti hanno.
La vittoria a Manchester, insieme ad altre recenti concessioni offerte, mostra il potenziale di questa lotta. Pensiamo a quanto si potrebbe ottenere di più se la stragrande maggioranza degli studenti fosse coinvolta in questa lotta, a livello locale e nazionale.
Rivendichiamo:
– Rimborso integrale dell’affitto e delle rette!
– Le università aprano i registri contabili: vediamo dove vanno i nostri soldi!
– Studenti e personale universitario uniti nella lotta per il controllo democratico delle università!
Le nostre rivendicazioni
Di seguito un volantino della Marxist Student Federation, che delinea le nostre rivendicazioni chiave per il movimento dello sciopero degli affitti.
Lo scorso semestre siamo stati attirati di nuovo nei campus universitari, solo per essere rinchiusi in alloggi per lo più scadenti, in alcuni casi con un misure di sicurezza rafforzate con pattuglie di sicurezza e recinzioni metalliche. Le attività di socializzazione e il supporto per la salute mentale sono erogati in misura scarsa o inesistente.
Questo era del tutto prevedibile. Ma il governo e l’amministrazione universitaria hanno incoraggiato gli studenti a trasferirsi in queste terribili condizioni soltanto per garantire gli introiti provenienti dall’affitto alle università e ai palazzinari. Questo denaro ci è stato preso con l’inganno.
La nostra formazione dovrebbe avvenire sotto forma di lezioni frontali, laboratori e seminari. E in modo informale attraverso la vita universitaria : stringere amicizie, entrare in società e vivere da soli per la prima volta.
Senza averne alcuna colpa, i lavoratori dell’università sono stati costretti a preparare lezioni online che non sono equivalenti all’insegnamento faccia a faccia. I sindacati studenteschi sono stati costretti a sospendere quasi tutte le attività. L’atroce gestione della pandemia da parte del governo significa che questo stato di cose probabilmente durerà per quasi tutto l’anno accademico.
L’amministrazione universitaria ha deciso di continuare a prelevare ingiustamente da noi le tasse universitarie e l’affitto, dicendo che hanno bisogno di “far quadrare i conti”.
Vorremmo vederne le prove. Chiediamo di vedere i bilanci completi di tutte le università, che mostrano chiaramente quanto denaro viene speso per posti alloggio, manutenzione e insegnamento, rispetto a quanto viene speso per gli stipendi dei prorettori e l’amministrazione, oltre che per costosi progetti di facciata.
Ciò che è chiaro è che i governi uno dopo l’altro hanno commercializzato l’istruzione tagliando i finanziamenti statali alle università. L’istruzione viene trattata come una merce e un privilegio, invece che come un bene pubblico e un diritto.
Gli studenti sono costretti a pagare l’affitto e le tasse scolastiche esorbitanti, anche in un contesto di pandemia, a causa di questa commercializzazione dell’educazione. Chiediamo che i nostri sindacati studenteschi e il NUS aderiscano a una campagna per richiedere un’istruzione gratuita e interamente sovvenzionata dallo stato, con borse di studio che coprano anche i costi di vita per tutti gli studenti.
Non stiamo semplicemente lottando per un rimborso una tantum. Gli studenti non dovrebbero mai più essere sottoposti alle condizioni che abbiamo affrontato quest’anno. Le università devono dare agli studenti il controllo su come vengono gestiti gli alloggi e le finanze.
Insieme al personale e attraverso canali democratici, gli studenti dovrebbero essere direttamente coinvolti nel processo decisionale dell’amministrazione della loro università. Studenti e personale sono il fulcro di ogni università e sono nella posizione migliore per decidere come gestirla.
Chiediamo che un comitato nazionale degli scioperanti dell’affitto – eletto democraticamente per rappresentare tutti gli studenti in tutto il paese che intraprendono questa azione – adotti le seguenti rivendicazioni e coordini una campagna per queste a livello nazionale:
– Un rimborso completo di tutto l’affitto pagato dagli studenti fino ad ora in quest’anno accademico e lo scioglimento da ogni obbligo di ulteriori pagamenti.
– Un rimborso completo delle rette universitarie per questo anno accademico.
– Le università devono pubblicare la ripartizione dettagliata delle entrate e delle spese, soprattutto relative ad alloggio e manutenzione, da diffondere a tutti gli studenti.
– I sindacati studenteschi e il NUS devono promuovere attivamente l’istruzione gratuita, con borse di mantenimento per tutti gli studenti.
– Agli studenti e al personale deve essere dato il controllo sulle decisioni finanziarie dell’università.
– Collegamento con i sindacati per assicurare che non ci siano posti di lavoro persi a causa del Covid.