Donne, pandemia e crisi economica – Più colpite, ma anche più combattive
10 Novembre 2020Rivoluzione n°73
12 Novembre 2020L’8 novembre, intorno all’1,30 di notte, uomini a bordo di due jeep del modello usato tipicamente dai servizi di sicurezza per i rapimenti, insieme a tre auto della polizia, hanno rapito il compagno Amar Fayaz a Jamshoro, nel Sindh. Era seduto vicino al cancello della Liaqat Medical University a Jamshoro quando è avvenuta l’azione. Nessuno sa dove si trovi da allora. Chiediamo a tutti i nostri compagni e sostenitori di lottare per la sua liberazione!
Fayaz è un membro della Progressive Youth Alliance (PYA) da alcuni anni ed è coinvolto nella lotta per l’istruzione gratuita per tutti, il ripristino dei sindacati studenteschi, la piena occupazione per tutti e per il rovesciamento del capitalismo. Ha anche tradotto libri marxisti nella lingua sindhi. Il 16 novembre, la sua traduzione del libro The Relevance of Marxism Today di Alan Woods sarà presentata in una conferenza sindacale all’Hyderabad Press Club.
Fino ad ora la polizia non è stata in grado di fornire spiegazioni per questo rapimento e non ha nemmeno rivolto alcuna imputazione contro Fayaz. L’impotenza della polizia nel Sindh è stata dimostrata poche settimane fa quando lo stesso capo della polizia è stato rapito a tarda notte dai Rangers e dai servizi segreti e gli è stato ordinato di aprire un procedimento su alcuni personaggi politici dei partiti di opposizione. Il caso del rapimento del capo della polizia non è stato ancora aperto ufficialmente come non è stata ancora avviata alcuna indagine dal capo dell’esercito pakistano sulla questione. Questo mostra chiaramente la realtà dei tribunali, dei processi legali, della polizia e di altri metodi per mantenere la legge e l’ordine in questo paese.
Negli ultimi mesi, i rapimenti di attivisti politici sono diventati una routine, con le vittime che sono state gravemente torturate durante i rapimenti e tenute in condizioni disumane senza alcuna autorità legale. Molti sono morti durante questi trattamenti, per i quali nessuno viene mai punito. Condanniamo severamente questa barbarie dei servizi segreti in Pakistan, ai quali è consentito agire impunemente.
Chiediamo che, se Amar Fayaz ha commesso un crimine, debba comparire davanti a un tribunale e debba essere aperta un’indagine della magistratura nei suoi confronti. Chiediamo misure simili per tutti gli attivisti politici rapiti nel Sindh e in tutto il paese. Condanniamo tali rapimenti da parte dei servizi segreti e chiediamo che tutti questi lavoratori politici rapiti compaiano davanti a un tribunale se è stata formulata un’accusa contro di loro, o siano rilasciati immediatamente.
Crimini di Stato
Lo stato pakistano non è riuscito a garantire i beni di prima necessità alla grande maggioranza della popolazione. Negli ultimi due anni, decine di milioni di persone sono stati gettati nella disoccupazione e nella povertà estrema, mentre la classe dominante vive in uno stato di lusso e abbondanza. Storie di vere e proprie feste orgiastiche che si svolgono nelle case delle élite al potere vengono fatte occasionalmente trapelate, mentre milioni di persone possono permettersi solo un pasto in due o tre giorni.
I rapporti di suicidi dovuti alla povertà sono diventati ormai quotidiani, in cui i genitori uccidono se stessi e i loro figli a causa della povertà estrema. Nel frattempo, il saccheggio della classe dominante hanno raggiunto nuovi estremi, con articoli di base come farina di frumento, zucchero e benzina che sono stati accumulati o contrabbandati, creando una carenza artificiale di questi articoli che porta a prezzi alle stelle. Nessuno viene mai punito o ritenuto responsabile di questi crimini brutali, che portano al massacro economico della popolazione. Il prezzo dei medicinali è stato aumentato fino al 500 per cento dall’attuale governo negli ultimi mesi, a causa del quale il numero di persone che muoiono inutilmente ha raggiunto nuove vette in tutto il paese.
In questa situazione, i servizi segreti vengono utilizzati per schiacciare brutalmente ogni forma di dissenso e tentativi di organizzare la classe operaia. Anche il rapimento di Amar Fayaz fa parte di questo processo in corso nel Paese. La PYA giura di lottare contro questa brutalità e barbarie e da oggi sta organizzando proteste in tutto il paese per il suo rilascio immediato. Facciamo appello a ogni essere umano dotato di coscienza affinché ci sostenga nella nostra lotta.
Condanniamo i rapimenti da parte dello Stato in Pakistan!
Condanniamo le politiche anti-operaie dello Stato pakistano!
Condanniamo le politiche anti-studentesche!
Rilascio tutti i prigionieri politici!
Viva l’unità della classe operaia!