Milano, 19 gennaio – Sciopero e manifestazione contro le morti sul lavoro
18 Gennaio 2018Iran – Le proteste fanno tremare il regime
25 Gennaio 2018La morte di tre operai a Milano il 16 gennaio descrive in tutta la sua drammaticità la condizione dei lavoratori nel paese. Il 2017 si è chiuso con 952 morti, 29 nei primi 16 giorni del 2018.
Gli infortuni sul lavoro non sono fatalità o una negligenza, ma il prodotto dello sfruttamento.
Da qualche mese padroni e governo raccontano la favola che l’economia è ripartita snocciolando una sequenza di dati positivi. Occupazione, Pil, esportazioni, e chi più ne ha ne metta. Nonostante ciò gli attacchi ai lavoratori continuano più che mai, aumentano ancora l’età per andare in pensione, si dichiarano migliaia di esuberi, solo tra Ilva e Alitalia sono oltre 6mila, aumentano gli orari di lavoro nei contratti nazionali mentre i salari reali sono bloccati o in calo.
La tanto declamata crescita economica altro non è che una flebile ripresina che ha le sue basi sulla precarietà, del calo del potere d’acquisto dei salari e l’aumento dei ritmi di lavoro sempre più insostenibili.
L’87 per cento delle assunzioni del 2017 sono state precarie, il lavoro a chiamata, che spesso si riduce a pochi giorni o settimane all’anno ha avuto un aumento del 130 cento nel 2017 sul 2016.
Davanti a questo scempio la Cgil ha fatto poco o nulla, più che altro si è lamentata e ha organizzato qualche manifestazione assolutamente inutili, firmando contratti nazionali e aziendali, sempre peggiori. La rinuncia dei vertici della Cgil a opporsi seriamente agli attacchi di questi anni ha aperto un abisso tra i lavoratori e i vertici sindacali, visti come inutili.
Altrettanto significativa è la crisi che attraversano i sindacati di base, incapaci di approfittare dell’impasse della Cgil per aumentare il proprio radicamento tra i lavoratori e troppo occupati a farsi la guerra tra sigle, come dimostrano i due scioperi generali convocati dalle varie sigle in autunno in contrapposizione tra loro.
Questo impasse dei sindacati rende ancora più arroganti i padroni che vogliono sempre di più, vedi Federdistribuzione e Federchimica che non vogliono neanche pagare gli aumenti sottoscritti nei contratti nazionali.
L’attacco ai lavoratori è mondiale, come mondiale è la crisi in cui è precipito il capitalismo, e in ogni paese i lavoratori si trovano a dover affrontare le stesse lotte e le stesse direzioni inadeguate.
Il paradosso è che proprio quando il capitalismo entra in crisi sono le direzioni delle organizzazioni del movimento operaio a gettare ai padroni la ciambella di salvataggio aiutandoli a scaricare il peso della crisi sulle masse e ostacolando ogni seria lotta in difesa dei salari e dei diritti.
In Italia come nel resto del mondo la disponibilità a lottare c’è, lo dimostrano lotte come quelle che abbiamo visto con l’occupazione dell’Ilva di Genova, nella logistica o il primo sciopero ad Amazon, una lotta offensiva in cui i lavoratori chiedevano miglioramenti significativi. I lavoratori sono disposti a lottare ma vogliono poter contare su un sindacato credibile e determinato a portare avanti le lotte fino in fondo; non sono invece più disponibili a partecipare a lotte di pura rappresentanza.
Come compagni di Sinistra Classe Rivoluzione che da sempre portiamo avanti questa battaglia, contro il moderatismo degli apparati burocratici e per aiutare il movimento operaio a sviluppare una direzione adeguata di questo e di molto altro discuteremo nella nostra seconda conferenza nazionale dei lavoratori che si svolgerà il 3 e 4 febbraio a Milano. La conferenza si concluderà domenica 4 febbraio con una grande assemblea “Crisi economica internazionale e lotta di classe”, a cui interverranno militanti del movimento operaio del Brasile, Pakistan, Francia, Germania, Gran Bretagna.
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DOMENICA 4 FEBBRAIO
(dalle ore 10 alle 16)
Crisi economica internazionale e conflitto di classe
Parteciperanno e interverranno:
Paolo Grassi (Responsabile sindacale di Sinistra classe rivoluzione)
Serge Goulart (Fondatore della Cut brasiliana, dirigente de Esquerda Marxista già presidente delle fabbriche occupate in America Latina)
Paras Jan (Dirigente del Red Workers Front, Pakistan)
Hubért Prevaud (Cgt di Toulouse, Francia)
Hans-Gerd Ofinger (Sindacato Ver.di Germania)
Emily Cosentino (Unison-Sanità Gran Bretagna)
Paolo Brini (Comitato centrale Fiom)
Claudio Bellotti (Portavoce della lista Per una sinistra rivoluzionaria alle prossime elezioni politiche)
Casa della Cultura via Borgogna 3 (MM1 – San Babila)
Per partecipare e info [email protected]