Perché non abbiamo aderito all’appello di Je so’ pazzo. Per una sinistra rivoluzionaria alle prossime elezioni!
20 Novembre 2017La lotta per la Repubblica catalana entra in una nuova fase
24 Novembre 2017Che lo sciopero di Cgil, Cisl e Uil del 30 e 31 ottobre per il rinnovo del contratto merci e logistica sia andato bene lo si capisce anche dalle dichiarazioni delle associazioni padronali che la sera del 31 ottobre hanno fatto sapere di “essere disponibili a riaprire il confronto per trovare al più presto un accordo”. Considerando l’arroganza precedente è evidente che hanno subìto il colpo.
Lo sciopero è riuscito perché i lavoratori e i delegati si sono mobilitati per organizzare volantinaggi e assemblee per prepararlo e perché nei giorni dello sciopero hanno organizzato fin da prima dell’alba blocchi, presidi e cortei rumorosi in tante città, Genova, Torino, Como, Milano, Vicenza, Bologna, Firenze, Roma, solo per citarne alcune.
Successo non scontato sia per l’alta ricattabilità e frammentazione del settore, sia perché i sindacati l’hanno convocato all’ultimo momento dopo aver gestito in sordina per quasi due anni la trattativa.
Sciopero riuscito nonostante nei giorni precedenti le multinazionali si erano organizzate per depotenziarlo, spostando le merci in magazzini alternativi, impedendo assemblee, minacciando ritorsioni.
Oggi chi ha lottato torna in azienda a testa alta, ma è necessario capire che si tratta solo di una prima tappa di una mobilitazione che deve continuare. I sindacati hanno chiesto di riprendere le trattative ma hanno anche convocato altre due giornate di sciopero l’11 e 12 dicembre, dicono di non essere disposti a farsi portare a spasso per altri mesi.
Difficile che nelle prossime trattative i padroni concedano quel che non hanno voluto concedere in questi anni. Oggi i vertici sindacali si trovano stretti tra l’incudine e il martello, da un lato un padronato intransigente (anche se diviso al suo interno perché il danno ai profitti c’è stato), dall’altro i lavoratori, che hanno risposto alla lotta e ora difficilmente si accontenteranno di eventuali briciole “concesse” dai padroni.
L’esperienza di questi giorni dice che solo con la partecipazione attiva dei lavoratori possiamo vincere. Ognuno di noi all’alba del 30 e del 31 ha toccato con mano che con un’organizzazione migliore si sarebbe potuto presidiare meglio i cancelli, coprire altre entrate, convincere più lavoratori, creare più difficoltà ai padroni. Come ognuno di noi capisce, per allargare il fronte, convincere gli indecisi, servono rivendicazioni più adeguate in termini salariali e una lotta senza quartiere contro appalti e subappalti rivendicando l’internalizzazione nelle società committenti.
Dicembre per le multinazionali della logistica è un mese decisivo per i profitti. Con una azione decisa che blocchi il settore è possibile piegare il padronato!
I lavoratori hanno parlato, ma devono poter decidere! È decisivo che i sindacati convochino una grande assemblea nazionale di tutto il settore: diretti, indiretti, autisti, magazzinieri, impiegati possono eleggere da ogni magazzino e cooperativa delegati che li rappresentino. Le decisioni che saranno prese dovranno essere vincolanti per la lotta e la trattativa. Margini per deleghe in bianco ai dirigenti sindacali non ce ne sono più. I lavoratori della logistica uniti e organizzati possono vincere!