
Serbia – Il primo ministro si è dimesso, il presidente deve essere il prossimo!
17 Febbraio 2025
Dal Medio Oriente all’Ucraina: l’imperialismo USA nell’era di Trump
20 Febbraio 2025di Anita La Marca
Sabato 15 febbraio a Palazzo Venezia, nel centro storico di Napoli, si è tenuta l’assemblea locale di presentazione del Partito Comunista Rivoluzionario.
L’iniziativa è stata preceduta da attività di propaganda, come attacchinaggi e volantinaggi in centro e nei quartieri, all’università e nei luoghi di passaggio.
Ne è risultata la partecipazione di un centinaio di persone, a dimostrazione dell’interesse crescente – specie tra giovani e giovanissimi – per le idee del comunismo; in tanti infatti ci hanno anche lasciato un recapito per restare in contatto ed organizzarsi con noi.
Come sottolineato nell’intervento introduttivo, questo appuntamento è stato parte di una campagna politica di mesi, rivolta a chiunque voglia mobilitarsi contro le brutture del capitalismo e aiutarci a costruire un partito autenticamente rivoluzionario.
Proprio sulla crisi strutturale in cui versa il capitalismo, sul piano nazionale e internazionale, si è incentrata la relazione di Franco Bavila, che ha sottolineato l’importanza di dotarci di un programma che metta al centro gli interessi della classe operaia. Infatti i recenti sviluppi in Medio Oriente, la folle politica estera di Trump, l’avanzata delle destre, gli attacchi ai nostri diritti hanno reso quanto mai evidente l’urgenza di organizzarci contro questo sistema.
Sia la relazione che alcuni interventi hanno ribadito la necessità di lottare contro le nostre classi dominanti che sostengono e finanziano le guerre imperialiste.
Si è discusso dell’urgenza di tagliare le spese militari, tra cui quelle che hanno fomentato il massacro genocida della popolazione palestinese da parte di Israele; abbiamo rivendicato che i soldi vengano spesi per un’istruzione pubblica e gratuita, un sistema sanitario accessibile e di qualità, per un piano di edilizia pubblica che garantisca a tutti un’abitazione.
Si è evidenziato anche che, oggi più che mai, la concentrazione della ricchezza è in poche mani, mentre alla stragrande maggioranza delle popolazione non restano che le briciole, e che quindi è necessario che la classe lavoratrice-che la ricchezza la produce- si mobiliti contro precarietà e sfruttamento.
Altri interventi hanno poi fatto leva su come al capitalismo siano legati la devastazione ambientale, il divario strutturale tra il nord e il sud del paese e l’oppressione nei confronti della comunità LGBT, dei migranti, delle donne; come spiegato dai compagni, sarebbe illusorio aspettarsi che queste problematiche si risolvano all’interno del sistema di cui sono figlie o che basti qualche riforma per liberarcene.
In ultimo, si è detto che oggi le basi materiali per attuare il nostro programma esistono e che, di contro all’apatia e alla passività in cui alcuni ricadono, bisogna organizzarsi. E, poiché il capitalismo è un sistema globale, bisogna farlo non solo sul piano nazionale, ma internazionale. Non solo come PCR dunque, ma come Internazionale Comunista Rivoluzionaria.