I capitalisti danesi temono di perdere la loro colonia nell’Artico
17 Gennaio 2025L’impero del caos di Trump e l’illusione della “Fortezza America”
20 Gennaio 2025di Revolutionary Communists of America – Los Angeles
Gli incendi disastrosi che stanno flagellando la città americana di Los Angeles hanno causato finora 24 morti e distrutto più di 12.300 edifici. Oggi, 16 gennaio, le fiamme ancora non sono state domate e i danni potrebbero aumentare nei prossimi giorni. Questa catastrofe è stata causata interamente dal sistema capitalista, dalla distruzione ambientale per il profitto e dalla gestione corrotta e caotica dell’emergenza da parte delle istituzioni borghesi e del “mercato”.
Pubblichiamo qui la traduzione di un articolo scritto il 10 gennaio dai compagni dei Revolutionary Communists of America (RCA), sezione statunitense dell’ICR, che illustra nel dettaglio le responsabilità del sistema capitalista americano in questa tragedia.
Una nebbia fitta di fumo avvolge gran parte della città, sovrastata da un cielo arancione. Decine di migliaia di acri di terreno sono andati in fiamme, mentre venti della forza di un uragano (anche 150 chilometri all’ora) continuano a ingrossare gli incendi. Le scene apocalittiche che si riversano sui social media richiamano alla mente la descrizione dantesca della città infernale di Dite.
Circa 180mila abitanti sono stati raggiunti da un ordine di evacuazione e più di 1,5 milioni di persone sono senza energia elettrica. Gli abitanti in fuga sono rimasti bloccati negli ingorghi stradali, hanno abbandonato i propri veicoli e continuato l’evacuazione a piedi, ostruendo così le principali arterie del traffico, mentre altre migliaia di persone dovevano ancora essere evacuate. Gli sforzi per domare gli incendi sono falliti miseramente; l’incendio di Palisades è stato domato solo per il 6% e quello di Eaton per lo 0%!
L’anno più caldo mai registrato
Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato, mentre le emissioni di gas serra hanno raggiunto un nuovo record. Le temperature in superficie sono state in media 1,6° più alte rispetto ai livelli dell’era preindustriale, sfondando per la prima volta il tetto di 1,5° che i politici capitalisti si erano impegnati a non superare con l’Accordo di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici. Gli anni che vanno dal 2015 al 2024 sono stati i dieci più caldi mai registrati.
Non c’è dubbio che sia la crisi climatica a causare di eventi meteorologici sempre più intensi e imprevedibili, inclusi i venti insolitamente forti di Santa Ana che stanno alimentando le fiamme. Undici mesi fa, una corrente atmosferica ha causato alluvioni devastanti e colate di fango in tutta la California meridionale. Oggi, nella stessa regione prevalgono condizioni anormali di siccità.
La crisi climatica e la risposta inadeguata e negligente ai disastri che essa produce hanno la stessa origine: il sistema capitalista decrepito e senile.
Milioni di dollari per gli sbirri, tagli per i pompieri
In California meridionale, non piove da otto mesi. Questo, però, non ha impedito al sindaco di Los Angeles, Karen Bass, di tagliare il bilancio dei vigili del fuoco di circa 18 milioni di dollari. Di contro, ha deciso di aggiungere 138 milioni di dollari al bilancio già gonfiato del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Incapaci di proteggere le persone dai disastri, i politici capitalisti si stanno preparando a proteggere la propria classe dalle conseguenze sociali del declino del loro sistema e dai disastri che produce.
Dopo aver spolpato i fondi per la prevenzione degli incendi, i politici californiani fanno sempre più affidamento al lavoro carcerario a basso costo per spegnere gli incendi, corrispondendo ai detenuti pochi dollari al giorno per un lavoro che ne mette a rischio la vita. Un terzo dei pompieri che lottano con gli incendi di Los Angeles è composto da carcerati: lavoratori in condizioni di schiavitù che guadagnano poco più della cifra che viene loro permesso spendere per gli acquisti nello spaccio carcerario. Ma per la classe dominante la quota è ancora troppo bassa e, così, lo Stato sta cercando di porvi rimedio mandando i detenuti dei carceri minorili a spegnere gli incendi con una proposta di un “programma per giovani delinquenti”.
Gli idranti sono a secco
Non solo i vigili del fuoco sono sotto organico, ma persino gli idranti sono rimasti a secco. Questa è una conseguenza diretta dell’Accordo Monterrey Plus del 1994, che privatizzò le infrastrutture idriche finanziate dai contribuenti e deregolamentò il mercato della compravendita di acqua. L’accordo pose fine alla politica della “preferenza urbana” in periodi di siccità, secondo la quale le risorse idriche della California avrebbero dovuto essere assegnate prioritariamente ai centri urbani per dissetare gli abitanti e domare gli incendi.
Oggi, i latifondisti della scarsamente popolata Central Valley hanno ottenuto il diritto prioritario all’acqua. Nonostante contribuiscano solo al 2% del PIL dello Stato, questi agro-capitalisti consumano più dell’80% delle risorse idriche della California. È colpa del controllo privato dei rifornimenti idrici se, persino dopo mesi senza pioggia, Los Angeles non è stata rifornita con l’acqua necessaria per domare l’inferno in corso.
I funzionari governativi di ogni livello si sono sottratti alle proprie responsabilità. Quando è stato chiesto al governatore Gavin Newsom perché gli idranti erano rimasti a secco nel quartiere di Pacific Palisades – che è stata rasa al suolo in maggior parte – egli ha incolpato “quelli del luogo”, i funzionari governativi della zona, per una carenza di preparazione.
La risposta immediata all’emergenza è stata orrenda, ma quello che ne seguirà sarà anch’esso devastante. Con l’infuriare della crisi climatica, le assicurazioni private hanno tagliato la copertura nelle zone “a rischio” (che, cioè, non danno profitti). State Farm ha cancellato più di 72mila polizze in California nell’aprile 2024, incluse 1.600 case a Pacific Palisades, dove circa 20mila acri e più di 5mila edifici sono stati inceneriti. Le compagnie assicurative impongono esose maggiorazioni delle spese e fanno di tutto pur di non pagare i risarcimenti. Selezionano e offrono copertura nelle zone in cui faranno maggiori profitti, lasciando quelle che ne avrebbero più bisogno senza copertura.
Lotta tra la vita e la morte
I terribili incendi che minacciano di distruggere la seconda città più grande d’America sono un prodotto del declino terminale del sistema capitalista. La proprietà privata e la produzione per il profitto hanno messo gli interessi di una sparuta banda di capitalisti sopra gli interessi dell’umanità intera. Nonostante gli strilli dei liberali a proposito dei cambiamenti climatici “prodotti dall’uomo”, solo 100 multinazionali sono responsabili del 70% delle emissioni di gas serra a partire dal 1988. Questo stesso sistema anarchico è colpevole della negligenza criminale del governo dello Stato della California e dell’assenza di preparazione in vista di questo disastro del tutto prevedibile.
Lungi dall’essere un’inesplicabile piaga mandata da Dio, ci sono colpevoli in carne ed ossa contro i quali puntare il dito. La lotta della classe operaia contro il capitalismo è una questione di vita o di morte. Sotto un governo operaio, le grandi banche e i monopoli verrebbero espropriati senza indennizzo. Pianificando la produzione secondo le esigenze umane invece del profitto, lanceremmo piani di emergenza su larga scala e cominceremmo a mitigare, fino ad invertire, il cambiamento climatico. I Revolutionary Comunists of America [sezione americana dell’ICR, Ndt] stanno costruendo il partito comunista rivoluzionario necessario per consegnare al passato le catastrofi climatiche.