29 novembre sciopero generale – Contro l’austerità , per il salario, il lavoro e i diritti
27 Novembre 2024I lavoratori hanno ripreso la parola! Bilancio dello sciopero del 29 novembre
4 Dicembre 2024di Danilo Cuoco
Sabato 30 Novembre al campus di Fisciano (SA) dell’Università degli Studi di Salerno sono iniziate le lezioni del Tirocinio Formativo Attivo, corso di laurea annuale necessario per ricevere all’abilitazione all’insegnamento di sostegno nelle scuole secondarie italiane. Una giornata che nessuno degli studenti immaginava potesse diventare una tragedia. Alle 13,00 un pino di 15 metri, situato in una delle vie principali del campus, crolla ferendo cinque studenti di cui tre in maniera grave. Un giovane venticinquenne ebolitano, il più grave dei feriti, rimane ricoverato in condizioni critiche all’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno dopo aver subito un intervento neurochirurgico.
L’Ateneo salernitano si vanta dei 360.000 mq di verde presenti nei suoi due campus ma a quanto pare la manutenzione degli stessi non costituisce una priorità per l’Amministrazione universitaria. Gli studenti, infatti, avevano segnalato tramite le pagine social della pericolosità del pino in questione già dal febbraio 2023 eppure i loro appelli sono rimasti del tutto inascoltati. L’Amministrazione universitaria, tramite un comunicato francamente imbarazzante pubblicato sulla homepage dell’ateneo, ha cercato di dare la colpa della caduta del pino all’assenza di un bollettino meteo che avvertisse del forte vento, come se le previsioni del tempo possano in qualche modo sostituirsi alla manutenzione necessaria. Alle giuste rimostranze del corpo studentesco, riunitosi in assemblea lunedì 2 dicembre, l’Amministrazione universitaria ha risposto con la repressione prima strappando i manifesti che invitavano gli studenti a partecipare poi facendo sorvegliare l’assemblea dalla DIGOS. Così si è ripetuto lo schema di repressione del dissenso che ormai sembra essere diventato regola per gli atenei italiani.
Oltre all’Amministrazione universitaria, che ancora deve confrontarsi col corpo studentesco, sorgono sempre più dubbi sul ruolo nella vicenda della fondazione universitaria “Università di Salerno”, ente a cui l’Ateneo ha affidato alcuni aspetti amministrativi, organizzativi e tecnici come la manutenzione delle aree verdi, la gestione dei rifiuti e le assicurazioni del personale. Le procedure di affidamento degli appalti, non solo nel caso particolare ma in generale, seguono sempre la logica capitalista della minima spesa e non danno la priorità alla sicurezza degli studenti e dei lavoratori. Le fondazioni universitarie, iniziate ad apparire come funghi a partire dalla legge di bilancio del 2001, oltre a “razionalizzare le risorse”, cioè investire il meno possibile in servizi e manutenzione, servono anche ad “aumentare i contatti tra ateneo ed enti esterni” cioè fungere da apripista per i progetti di ricerca finanziati dalle aziende private, un fenomeno che, accompagnato dalla continua riduzione dei fondi pubblici dedicati alla ricerca, rende totalmente asservita l’accademia italiana alle necessità dei grandi capitalisti.
Nonostante questi gravi fatti le istanze degli studenti stanno trovando terreno fertile non solo nella società civile ma anche nei lavoratori. Il 3 dicembre Luigi Vicinanza, segretario provinciale della Filp Cisal Salerno, ha richiesto con vigore le dimissioni del Rettore Vincenzo Loia e del Presidente della Fondazione UniSA Antonio Piccolo.
Come Partito Comunista Rivoluzionario è nostro compito non richiedere solamente le dimissioni di due individui ma un totale e radicale ribaltamento del sistema universitario italiano. Non è possibile che la sicurezza degli studenti sia sottoposta a cieche logiche di convenienza, non è possibile che le ingerenze dei privati siano sempre più presenti nei nostri atenei, non è possibile che le università vivano sempre di più le differenze di classe.
Lotta con noi per un’università, sicura, di qualità e accessibile a tutti!