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8 Ottobre 2021Scantonando in una stradina nel cuore del centro storico di Napoli, troverete un’insegna: Sinistra classe rivoluzione, sezione Hans – Gerd Öfinger.
In un pomeriggio piovoso che annunciava i primi freddi autunnali, ieri, sei ottobre, l’insegna è stata svelata alla presenza di una settantina di persone. Raccolti in circolo, abbiamo sentito il calore di chi era venuto per assistere a un nuovo inizio.
Da tre anni la nostra sede è aperta a chiunque sia alla ricerca di idee e di strumenti necessari a leggere e orientarsi in un mondo che appare sempre più caotico e barbaro. Uno spazio per chi si impegna a trasformare quelle idee in una forza capace di scuoterlo dalle fondamenta. Un luogo per chi decide di farlo nell’unico modo possibile: ingaggiando una lotta cosciente e tenace.
Costretti nelle nostre case allo scoppio della pandemia nel marzo 2020 e poi sballottolati in una quotidianità confusa di aperture e chiusure, ci si è aperta una nuova difficoltà e abbiamo dovuto affrontare una nuova sfida: conservare il nostro spazio.
La pandemia non ha arrestato per un solo momento il nostro impegno quotidiano e tutto il lavoro è stato trasferito online per un certo tempo. Sapevamo di doverci preparare a tornare a un lavoro in presenza che avrebbe richiesto più forza, più energia di prima.
La prima cosa che ci siamo detti è stata: “un momento eccezionale richiede un impegno, un lavoro eccezionali”.
Un progetto di raccolta fondi online ci ha permesso di ottenere in pochi mesi un risultato al di sopra delle nostre aspettative: oltre quattromila euro da parte dei nostri compagni e sostenitori. Il risultato è il frutto del lavoro fatto prima e durante la pandemia, di discussione e di ricerca costante di nuove forze da conquistare alla causa del marxismo.
Con i fondi raccolti abbiamo deciso di rafforzare e migliorare la sede. E così, i compagni si sono resi grafici, imbianchini, muratori, allestitori. Il risultato di questo lavoro è uno spazio più bello e più accogliente.
Ieri reinauguravamo la sede dopo tre anni. Abbiamo presentato un nuovo spazio a chi si è impegnato direttamente perché ciò accadesse, contribuendo economicamente o prendendo parte ai lavori. Ma ad essere presenti erano anche nuovi volti, giovani e giovanissimi che abbiamo conosciuto dopo, per i quali le porte della sede si aprono per la prima volta. E, ancora, degli ospiti d’eccezione.
La sezione di Napoli dedica la propria sede al compagno Hans-Gerd Öfinger, fondatore della sezione tedesca della Tendenza marxista internazionale. Hans ci ha lasciato improvvisamente lo scorso marzo, dopo aver lottato contro il virus che tutto il mondo ha imparato a conoscere.
La moglie e la figlia di Hans, compagne di vita e di lotta, e un gruppo di militanti della sezione tedesca e austriaca (che pure ha contributo a costruire) hanno voluto essere presenti per ringraziarci, per ricordare Hans e augurare alla sezione napoletana un florido e ricco lavoro.
La famiglia di Hans ha deciso di fare un’importante offerta sia alla sede napoletana che all’intera sezione italiana, impegnata ad aprire sedi in tutta Italia. In una fase in cui le sedi politiche chiudono, Sinistra classe rivoluzione si muove in controtendenza, convinta che ci sia bisogno di spazi in cui discutere di politica e organizzarsi per lottare.
Antonio Erpice, della sezione di Napoli, ha fornito un breve ritratto di Hans: pochi ed essenziali tratti, ma sufficienti a suscitare nei presenti l’affezione e la volontà di riconoscervisi.
Ci ha raccontato di un “compagno dalla curiosità illimitata per quel che accadeva negli altri paesi e per i compagni di tutte le sezioni”. Un compagno che alle riunioni internazionali ci ha aiutato a capire i processi più profondi che avevano luogo tra i lavoratori tedeschi e le loro condizioni reali di esistenza, sgretolando “il mito della Germania” che pure tanta parte ha nella retorica dominante al di qua delle Alpi. Ci ha invitato a prendere ad esempio un compagno che ha lottato in un periodo difficile, in cui le forze della sinistra si ridimensionavano o scomparivano e le forze rivoluzionarie erano a pezzi. È il periodo che segue la caduta del muro di Berlino. Una sfida che non lo ha fatto retrocedere di un passo: dritto sulla sua strada, circondato da nuovi compagni di lotta, e guidato da un’instancabile fiducia nel futuro. Antonio ha concluso il suo intervento con un’immagine e un augurio: che i giovani a Napoli sentano nelle orecchie e facciano vivere tramite le loro bocche il nome di Hans. Un nome che esce dalla nostra sede e vi ritorna per lungo giro, portando nuove persone disposte a seguirne l’esempio tra le nostre fila.
La moglie di Hans, Maria Clara, ha confermato quel ritratto e ci ha regalato nuovi ricordi. Maria Clara ha richiamato le parole di Lenin che Hans amava citare “un buon rivoluzionario deve essere un buon ascoltatore”. Hans aveva una conoscenza enorme del movimento operaio italiano e internazionale, ascoltava ogni compagno con attenzione, trattenendolo dopo le riunioni per interrogarlo sulle condizioni della classe nel suo paese. Un’ottimista, attento a tutti: un uomo forte che ha saputo trovare l’equilibrio tra una vita di lotta e una vita d’amore, tra l’impegno politico e la famiglia.
Rosa, la figlia di Hans, ha ringraziato i compagni napoletani e ci ha portato i saluti calorosi della sezione tedesca, che Hans e le stesse Maria Clara e Rosa hanno contribuito a rafforzare e far crescere.
Alessandro Giardiello, dell’Esecutivo nazionale di Sinistra classe rivoluzione ci ha detto due cose importanti, riprendendo Ted Grant, il fondatore della Tendenza marxista internazionale: che “quando certe idee ti entrano nel sangue non ti abbandonano più”, e che “un marxista deve sempre guardare il mondo dal punto di vista della classe operaia”. Due frasi che si adattano alla vita di Hans e che ci sentiamo di far nostre, perché rappresentano pure ogni compagno che decide coscientemente di dedicare la propria vita alla lotta rivoluzionaria.
Alessandro ha ricordato la grande lealtà di Hans alla Tendenza marxista internazionale, ma anche la sua tenacia nel difendere una posizione, anche arrivando a scontrarsi con i massimi dirigenti, se convinto della sua giustezza. Come, ha aggiunto, ogni comunista deve saper fare.
Ci ha parlato dell’attenzione di Hans alla sezione italiana e a quella napoletana. Ad ogni occasione ricercava il confronto con i nostri compagni operai della Fiat di Pomigliano, interrogandoli sulle loro condizioni di lavoro, sul clima tra i lavoratori e sulle prospettive e il lavoro da condurre tra loro.
Una vita dedicata alla politica, un esempio per tutti noi militanti della TMI.
Alla fine degli interventi un’ottima cena ha accompagnato il resto della serata: un clima vivace, riscaldato dall’entusiasmo per il lavoro ancora da fare. Abbiamo diffuso diverse copie del nostro giornale, Rivoluzione, opuscoli e riviste sulla storia del movimento operaio e su alcuni temi al centro del dibattito politico, affrontati da un punto di vista chiaramente marxista.
Chiuse le porte per tornare a casa pensiamo: “ci serve decisamente uno spazio più grande!” e risuonano nelle nostre orecchie le parole di Maria Clara: “Hans non ha vissuto abbastanza per vedere realizzarsi il socialismo, ma noi portiamo avanti il suo lavoro. La lotta continua!”