
L’internazionalismo di Trotskij e l’invasione italiana dell’Etiopia (1935-36)
24 Luglio 2025
Il nuovo partito di Jeremy Corbyn: cosa significa e quale atteggiamento dovrebbero assumere i comunisti nei suoi confronti?
28 Luglio 202530 luglio – Giornata di azione internazionale per la liberazione dei prigionieri politici in Gilgit-Baltistan!

Dopo aver passato due mesi in carcere come prigionieri politici, diversi dirigenti del Comitato d’Azione Popolare Gilgit-Baltistan (la metà del totale dei compagni detenuti) hanno ottenuto di essere rilasciati dietro cauzione. Dovrebbero essere rilasciati oggi [articolo del 23 luglio, Ndt]. Il 30 luglio, l’Internazionale Comunista Rivoluzionaria ha convocato una giornata di azione fuori dagli edifici diplomatici pakistani in tutto il mondo per chiedere la liberazione degli altri compagni.
Le autorità del Gilgit-Baltistan, su ordine dei generali di Islamabad, hanno continuato a reprimere il Comitato d’Azione Popolare Gilgit-Baltistan (AAC-GB) e i suoi sostenitori. La scorsa settimana, il giovane dirigente dell’AAC-GB Sarfraz Nagri è stato arrestato in casa propria dopo aver organizzato un grosso corteo a Nagar, animato principalmente da donne, per chiedere il rilascio dei propri compagni. Quest’ultimo arresto ha portato il numero totale dei dirigenti e degli attivisti imprigionati a 16.
In un’entusiasmante dimostrazione di solidarietà, l’arresto di Nagri ha provocato una grande protesta spontanea che si è protratta per più di 30 ore, bloccando la principale autostrada a Nagar e costringendo le autorità a liberarlo. In seguito, è stato concesso il rilascio dietro cauzione a Aslam Inqalabi, Waheed Hasan, Asghar Shahm, Nafees, Azmat Ali, Ishtiaq Hussain e Haji Naib Khan.
Questa tregua non sarebbe stata possibile senza la lotta strenua e coraggiosa dei sostenitori dell’AAC-GB, sia in Gilgit-Baltistan che in tutto il Pakistan, combinata con la campagna di solidarietà internazionale che ha messo sotto i riflettori a livello globale il comportamento criminale dello Stato pakistano.
La settimana scorsa, un compagno del Revolutionary Communist Party in Gran Bretagna è riuscito a far approvare una mozione di solidarietà nei confronti dell’AAC-GB alla conferenza politica nazionale di Unite, uno dei sindacati più grandi del paese, che rappresenta 1,2 milioni di lavoratori. Anche un compagno del Parti Communiste Révolutionnaire è riuscito a far approvare una mozione nella sezione di Thalès di una delle principali confederazioni sindacali in Francia, la CGT.
Visualizza questo post su Instagram
Queste potenti organizzazioni operaie aggiungeranno adesso la propria voce alle centinaia di sezioni sindacali, dirigenti operai, politici ed attivisti che hanno aderito alla nostra campagna.
Questa solidarietà internazionale è cruciale, dal momento che la lotta è lungi dall’essere finita. I dirigenti dell’AAC-GB rilasciati dietro cauzione non sono stati prosciolti dalle accuse e, una volta liberati, potrebbero facilmente essere rinchiusi di nuovo in galera. Inoltre, ad otto di essi non è stata concessa la liberazione su cauzione: Ehsan Ali, Masood ur Rehman, Mehbob Wali, Mumtaz Nagari, Taaruf Abbas, Irfan Azad, Manzar Maya e Shair Nadir Shahi.
Visualizza questo post su Instagram
Questi otto compagni sono tutti imputati di ridicole accuse di “terrorismo”, scagliate contro di essi per il “crimine” di aver difeso gli interessi dei lavoratori del Gilgit-Baltistan e di aver frustrato i piani dei capitalisti di spogliare questa regione delle sue ricchezze.
La richiesta di rilasciare il presidente dell’AAC-GB e dirigente dell’Inqalabi Communist Party [sezione pakistana dell’ICR] Ehsan Ali è stata rigettata con la motivazione assurda che avrebbe “fatto discorsi che incitano all’odio” e “tentato di incitare persone innocenti… alla ribellione”. Il giudice (al servizio dei generali) ha anche sfruttato cinicamente la guerra indo-pakistana di marzo per giustificare la propria sentenza, condannando la critica di Ali nei confronti dello Stato pakistano in un momento in cui “le forze armate del Pakistan stavano coraggiosamente combattendo i nemici ai confini”.
Ali soffre di gravi problemi di salute e le sue condizioni stanno deteriorando. Al momento si trova in ospedale, dove i dottori sono preoccupati per il suo cuore e stanno chiedendo che venga trasferito in una struttura migliore per esami medici più approfonditi, ma le autorità hanno intenzionalmente sabotato gli sforzi per fornire ad Ali cure adeguate.
È fondamentale intensificare ancora una volta la nostra campagna di solidarietà internazionale. Dobbiamo esercitare la maggiore pressione possibile sul regime pakistano affinché lascino cadere le accuse contro Ali e gli altri dirigenti dell’AAC-GB.
Ricordiamo ai nostri compagni che i prigionieri politici dell’AAC-GB hanno patito torture e violenze di ogni tipo. Le autorità si sono spinte a intimidire le famiglie dei prigionieri, in particolare le donne, per convincere i prigionieri a firmare confessioni false e a incriminarsi l’un l’altro di ogni sorta di accuse montate.
Eppure, nonostante tutto questo, i detenuti si sono fermamente rifiutati di cooperare.
È nostro dovere di comunisti e di internazionalisti fare tutto ciò che è in nostro potere per ottenere la loro libertà. Facciamo appello a tutti i nostri membri e sostenitori, come anche alle organizzazioni, agli attivisti e agli individui che hanno aderito alla nostra campagna, a unirsi a noi la prossima settimana, il 30 luglio, di fronte alle ambasciate, ai consolati e agli alti commissariati pakistani in tutto il mondo per una giornata di azione internazionale.
Grideremo con una sola voce:
I veri terroristi sono i generali di Islamabad e i capitalisti che essi rappresentano!
Non avremo pace finché tutti i prigionieri politici dell’AAC-GB non saranno tornati a casa!
Chi colpisce uno, colpisce tutti!
Giù le mani dal Comitato di Azione Popolare del Gilgit-Baltistan!
APPUNTAMENTO A ROMA
MERCOLEDI’ 30 LUGLIO, ORE 17
AMBASCIATA DEL PAKISTAN, VIA ZANDONAI