Canada – La standing ovation a un nazista in parlamento non è stato solo uno sbaglio
2 Ottobre 2023Nagorno-Karabakh: vittima delle rivalità interimperialistiche
5 Ottobre 2023Con questa edizione Rivoluzione taglia il traguardo dei primi 100 numeri: una bella occasione per richiamare l’attenzione di chi ci legge sulla traiettoria e soprattutto sull’identità politica di questo giornale. Ci rivolgiamo quindi a chi ci conosce da tempo, ma ancora di più a chi ci incontra per la prima volta.
Non temiamo smentite nel dire innanzitutto che il giornale che avete in mano non ha paragoni. Rivoluzione si regge solo ed esclusivamente grazie al contributo economico di chi lo acquista o si abbona, e allo sforzo militante di chi lo scrive, lo compone e lo diffonde. Non riceviamo fondi statali, non abbiamo e non vogliamo avere pubblicità, non abbiamo imprese capitaliste né grandi, né piccole che abbiano interessi nella nostra attività editoriale.
La nostra natura di rivista strettamente militante non deriva dalla illusione ipocrita di rappresentare la cosiddetta indipendenza o imparzialità del “vero” giornalismo. Al contrario, vogliamo camminare sulle nostre gambe proprio perché non siamo imparziali: Rivoluzione si schiera apertamente da una parte.
Nella lotta tra sfruttati e sfruttatori che attraversa tutta la nostra società, noi siamo a viso aperto, sempre e comunque dalla parte degli sfruttati: dalla parte della classe lavoratrice contro il capitale; dalla parte dei popoli oppressi contro l’imperialismo; dalla parte delle donne contro l’oppressione di genere; dalla parte di chiunque in questa società viene discriminato.
Ma Rivoluzione non vuole solo elencare i mali causati dal capitalismo. Per quanto la denuncia e la controinformazione siano aspetti essenziali della lotta contro questo sistema, servirebbe a poco limitarci a scrivere che il lavoro è supersfruttato e sottopagato, che non c’è futuro per i giovani o che l’ambiente viene distrutto dal profitto… tutte cose che milioni di persone sanno già perché le vivono sulla propria pelle ogni giorno.
È essenziale dare anche una spiegazione e una alternativa. Per farlo ci basiamo sulla teoria e sul programma rivoluzionario del marxismo, condensati nella famosa citazione che riportiamo sulla nostra testata: il nostro compito non è solo interpretare il mondo, ma cambiarlo.
Centro liberale, sinistra riformista e destra reazionaria, ossia
le tre tendenze che
si dividono il “mercato” della politica ufficiale, sono completamente incapaci di spiegare la crisi attuale, e meno ancora di offrire una via d’uscita. Solo la teoria marxista offre una spiegazione e una risposta coerente.
Rivoluzione è nata quindi per esprimere e concretizzare le idee marxiste nella realtà di oggi. Possiamo farlo perché il nostro giornale è espressione di uno sforzo collettivo, è la voce di un’organizzazione politica che, in Italia come Sinistra Classe Rivoluzione e nel mondo come International Marxist Tendency, organizza centinaia e migliaia di compagne e compagni nella lotta contro il sistema capitalista.
Potremmo dire che questa è la nostra traiettoria fin dal primo numero della rivista, se non fosse che Rivoluzione non è nata dal nulla, ma ha raccolto la lunga eredità della nostra precedente pubblicazione, Falcemartello (che tutt’ora esce come rivista di approfondimento teorico), e che in realtà si ricollega a tutta la storia del marxismo rivoluzionario non solo nel nostro paese, ma a livello internazionale.
Spesso riceviamo critiche (soprattutto da sinistra…) per il nostro approccio militante, che ci porta a diffondere questo giornale in ogni luogo che possiamo raggiungere, in ogni manifestazione, sciopero, protesta. “Quelli che diffondono il giornaletto” è un appellativo che più di una volta ci è stato rinfacciato come critica.
Bene, per noi queste presunte critiche sono in realtà delle medaglie. Non ci interessano le elaborazioni individuali degli “intellettuali rivoluzionari” dispensate su qualche social. La scelta di continuare ad avere una pubblicazione cartacea e di non affidarci esclusivamente alla rete, ha un significato preciso: incontrare Rivoluzione significa incontrare una impresa collettiva. Un giornale che è stato discusso e prodotto attraverso uno sforzo comune, e che attraverso un ulteriore lavoro collettivo viene portato davanti a una fabbrica, una scuola, una università, in una manifestazione… Essere riusciti a farlo per 100 numeri, allargando anche di molto la cerchia dei nostri lettori, è una testimonianza concreta della forza delle idee che difendiamo.
Quando nel 2015 uscì il primo numero, scegliemmo il nome di Rivoluzione in base ad un preciso ragionamento politico. Il mondo, e in particolare l’Europa, subiva gli effetti della grande crisi economica del 2008-2009, un avvenimento che segnò una svolta fondamentale nella storia del capitalismo. Volevamo fin dal nome della testata indicare chiaramente che con quella crisi il sistema capitalista perdeva ogni prospettiva di miglioramento nella vita della stragrande maggioranza della popolazione; che tutte le utopie della sinistra riformista di poter migliorare il sistema erano destinate a finire miserevolmente; che l’unica prospettiva realistica era quella di una lotta per rovesciare il capitalismo.
Gli anni successivi non hanno fatto che confermare questa prospettiva nel modo più clamoroso, tanto che la crisi del 2008, che a suo tempo pareva a molti un evento epocale e senza precedenti, in realtà non è stata che il primo anello in una serie di nuovi sconvolgimenti economici e sociali che si sono estesi all’intero pianeta e si approfondiscono ogni giorno di più.
Siamo consapevoli che questi 100 numeri sono solo un piccolo traguardo. Il nostro giornale, come il nostro movimento politico, non esistono fini a se stessi. Vogliamo quindi rafforzare Rivoluzione, allargare la sua diffusione, migliorare e arricchire i suoi contenuti, renderlo uno strumento capace di rispondere alle menzogne della classe dominante, alle capitolazioni della sinistra riformista e delle burocrazie sindacali, sempre pronte a battere in ritirata… insomma farne una voce che possa raggiungere tutti quelli che vogliono lottare per liberarci di questo sistema capitalistico, che nel nome dell’interesse di una ristrettissima minoranza minaccia il futuro dell’umanità intera.
In questa battaglia c’è bisogno dell’aiuto di tutti voi. Leggete, discutete, diffondete, criticate questo giornale! Entrate in contatto con i nostri militanti, cercateci sui social, partecipate ai nostri gruppi locali… Ogni aiuto, anche il più modesto, troverà posto in questo sforzo collettivo, perché uniti siamo tutto!
Alcune copertine di Rivoluzione, dal 2015 ad oggi
Rivoluzione esordisce nelle piazze del 25 aprile e del 1° maggio, con una diffusione spettacolare di oltre 4.000 copie.
N° 14 – 10 febbraio 2016
Le conseguenze della crisi economica mettono alle corde l’Unione Europea. La Grecia è commissariata e massacrata dall’austerità. Di lì a poco esploderà la “bomba” della Brexit. L’illusione dell’unificazione europea su basi capitaliste va in pezzi.
N° 23 – 26 settembre 2016
Ci schieriamo risolutamente contro il referendum costituzionale voluto da Matteo Renzi, allora primo Ministro. Un referendum sostenuto e promosso da tutto il padronato italiano e non solo. Poche settimane dopo milioni di NO seppelliscono il referendum. La carriera di Renzi come “uomo della provvidenza” per la borghesia finisce nel giro di una notte.
N° 40 – 9 marzo 2018
Le elezioni politiche del 4 marzo vedono esplodere i 5 Stelle e la Lega, che raccolgono il voto di protesta contro le politiche di austerità del PD e dei suoi alleati negli anni precedenti. Ma il “governo del cambiamento” che nasce dal voto si arenerà ben presto fra le promesse tradite e gli scontri intestini.
N. 54 – 21 marzo 2019
Irrompe sulla scena internazionale il movimento dei Fridays for Future, che in Italia vede alcune delle sue manifestazioni più massicce. Interveniamo fin dal principio nella mobilitazione avanzando la prospettiva di una lotta contro il capitalismo e per un sistema economico controllato dalla classe lavoratrice come unica risposta all’emergenza climatica e ambientale.
N° 67 – 17 marzo 2020
L’epidemia di Covid crea un conflitto esplosivo nel paese. Mentre Confindustria e il padronato tentano ad ogni costo di mantenere aperte fabbriche e uffici per salvaguardare i profitti, i lavoratori cominciano a mobilitarsi con scioperi spontanei che scavalcano i sindacati e costringono infine il governo Conte a chiudere la gran parte delle attività e a garantire almeno parte dei salari. Rivoluzione esce in forma elettronica per due edizioni, essendoci il lockdown, ma non per questo diminuisce la nostra attività. Al contrario, sotto il titolo “I lavoratori non sono carne da macello!” promuoviamo una grande assemblea online e un appello che contribuiscono alla mobilitazione delle “giornate di marzo”.
N. 69 – 3 giugno 2020
Dopo due edizioni solo elettroniche, con la parziale riapertura dopo il lockdown torniamo all’edizione cartacea. In primo piano gli eventi negli USA, dove all’assassinio di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis segue una vera e propria rivolta di massa che infiamma il paese e si riverbera in tutto il mondo.
N° 86 – 17 marzo 2022
L’invasione russa e l’inizio della guerra in Ucraina sono un nuovo e fondamentale punto di svolta nella crisi del capitalismo mondiale. La Tendenza Marxista Internazionale si schiera fin dal primo giorno su una posizione coerentemente internazionalista, contro la NATO e contro Putin. Rifiutiamo ogni tentativo di giustificare le sanzioni e l’invio di armi come una “difesa della democrazia” e denunciamo apertamente il carattere imperialista e reazionario di questo conflitto.
Tra le conseguenze della guerra e delle politiche economiche seguite dai governi capitalisti c’è il ritorno dell’inflazione, con aumenti dei prezzi come non si vedevano da decenni. Rivoluzione è uno dei principali strumenti con cui lanciamo la nostra campagna per una nuova Scala Mobile dei salari, che portiamo davanti a centinaia di fabbriche e aziende, in aperta critica con l’immobilismo dei dirigenti sindacali.