Nasce il circolo Lev Trotskij a Parma: sosteniamo la campagna di crowdfunding!
6 Maggio 2024Stop all’attacco su Rafah! Lottiamo contro l’imperialismo a casa nostra!
9 Maggio 2024In tutto il mondo stanno divampando le lotte in sostegno del popolo palestinese. Dopo le manifestazioni di questi mesi, ora si stanno muovendo gli studenti a partire dai campus americani, con occupazioni come non si vedevano dai tempi della guerra in Vietnam. L’ondata si sta allargando anche al Canada, alla Gran Bretagna, alla Francia, e ora è il momento di portarla anche in Italia.
È caduta la maschera ipocrita dei governi che riecheggiavano alla “democrazia’’ e alla ‘’libertà’’. Questi governi hanno sostenuto il massacro del popolo palestinese con cinismo. Le classi dominanti e i media hanno perso qualsiasi legittimità oggi e per il futuro.
Una nuova generazione si sta risvegliando. Nauseata dalla società in cui viviamo, alla ricerca di un’alternativa.
Abbiamo capito una volta per tutte che abbiamo ragione e che non siamo soli.
L’Italia è un paese centrale nella lotta contro il sionismo e contro la barbarie di questo sistema.
è legata con mille fili allo stato di Israele, essendo il terzo partner commerciale in Europa, così come lo sono le nostre università che attraverso le nostre tasse finanziano questo genocidio.
L’interscambio italiano con Israele è andato crescendo nel tempo (+3,9 % medio annuo negli ultimi 10 anni), in questo rientrano anche tutti gli armamenti militari che il governo Meloni non ha mai smesso di inviare. Le armi della Leonardo, primo produttore di armi in Europa, sono usate dall’esercito israeliano. L’Eni sta facendo accordi con Isreale per sfruttare giacimenti lungo le coste di Gaza. E la lista può andare avanti.
In virtù di ciò, il governo non si è sprecato di difendere con ogni strumento a disposizione il massacro del popolo palestinese portato avanti da Israele, censurando i media nazionali (a partire dalla RAI) e reprimendo a suon di manganelli gli studenti in lotta.
I militanti della Tendenza Marxista Internazionale sono stati in prima linea nelle occupazioni negli Stati Uniti, a partire dalla Columbia e da Yale, in Canada e in Gran Bretagna. La dichiarazione che segue è il prodotto di questa esperienza e la proponiamo anche qui in Italia per rilanciare il movimento con un programma e dei metodi che pieghino i governi imperialisti che permettono ad Israele di continuare il suo massacro.
Il nostro programma è chiaro: vogliamo la fine del genocidio in atto subito. L’invasione a Rafah deve essere fermata. In questo momento a Rafah ci sono circa 1,5 milioni di palestinesi minacciati dai bombardamenti israeliani.
Vogliamo la caduta di questo governo reazionario che non solo finanzia guerre e genocidi nel mondo ma che condanna anche noi ad un’esistenza di povertà e precarietà con una retorica fascista e una politica repressiva.
Esigiamo la fine di tutti gli accordi con atenei e aziende israeliane. Per farlo, bisogna rimuovere le attuali amministrazioni e sostituirle con una rappresentanza democratica di lavoratori e studenti.
Oggi, è necessario che queste occupazioni si allarghino, per sviluppare una lotta di massa, partendo da ogni università, ma coinvolgendo anche le scuole e il movimento operaio. Sono i lavoratori che possono bloccare fisicamente le attività economiche di supporto a Israele. La lotta per il popolo palestinese pone necessariamente il problema di chi controlla la nostra economia. In questo senso, è inscindibile dalla lotta contro il capitalismo.
Questi punti politici devono essere affrontati nelle scuole, università e posti di lavoro, per armare il movimento, estenderlo e coordinarlo a livello nazionale e internazionale.
Il 17 maggio Assemblea nazionale con collegamento in diretta dai campus in lotta della Columbia e di Yale, scrivici per informazioni per sapere dove sarà proiettata nella tua città o segui la diretta streaming sul nostro canale YouTube
Scarica il pdf del volantone “Studenti in rivolta per la Palestina!”
Leggi la dichiarazione della Tendenza Marxista Internazionale sulle proteste studentesche in solidarietà con Gaza